Analisi sociale ed economica della città di Fabriano e il suo distretto in tempo di crisi, attraverso la lettura della sua demografia, dei dati di disoccupazione e dell' l'IRPEF delle persone fisiche con analisi della "generazione" del reddito degli anni di imposta 2001 fino al 2015 e in particolare dal 2012 al 2015.
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A Fabriano ritengo che ci siano poche persone che conoscono la città nelle sue varie sfaccettature,
come cerca, chi, oggi, di descriverne, alcuni aspetti e stati d’animo.
In questi anni dal mio osservatorio privilegiato, sia per relazioni di lavoro, sia per quelle di natura
amministrativo - politica, ho potuto osservare e interloquire con tutto l’universo sociale relazionale
ed economico fabrianese. Direi quasi come un confessore laico della società fabrianese.
Questo approccio mi ha dato la possibilità di analizzare e cercare di interpretare il senso di
insoddisfazione, malessere, depressione, che sta da tempo avvolgendo Fabriano come una cappa
soffocante. E’ pur vero che ogni tanto anche io cado in questo oblio “del non interesse”, perché
innervosito dal continuo lamentarsi e dal continuo dare ad altri responsabilità, che invece sono di
ognuno di noi e, fino a che ci ha fatto comodo, abbiamo fatto finta di non sapere che la fine di un
periodo di grande benessere, anche da noi potesse accadere.
Ogni tanto il mio amico e blogger fabrianese G. Simonetti stimola la mia “attenzione”. Ma il suo è un
approccio all’ analisi della società fabrianese graffiante, ma come dico sempre “noire”, pertanto a
volte mi ci ritrovo e a volte non condivido affatto la sua “rilettura” di Fabriano, perché manca sempre
l’aspetto propositivo, ovvero quello volto ad evidenziare “che cosa fare”?
Criticare è giusto e corretto ma è anche facile, mentre criticare e ipotizzare soluzioni è più difficile
ed impegnativo. Se si ha senso di Comunità nella città in cui vivi, bisogna provare anche a dare
indicazioni “anche se antipatiche”, su come correggere le situazioni, non con le solite affermazioni di
“nuovismo”, “rottamazione”, tutti ………. ecc. ecc.
Ad una sua riflessione sul suo blog “Perché è impossibile re industrializzare Fabriano” (ottobre 29,
2015); ebbi modo di proporgli una controanalisi di risposta, pubblicando una analisi sulla difficile
situazione dell’occupazione, spiegando perché non ero d’accordo sulla sua analisi. E che, anche ora,
ribadirò.
Mi sono invece trovato a condividere l’altro suo articolo “Il dramma di Fabriano tra modelli
psichiatrici ed equazioni gestionali” (dicembre 16, 2015), di cui copio l’introduzione (voglio evitare un
accusa di plagio, scherzo), per introdurre i dati e le mie PERSONALI convinzioni, ribadisco
esclusivamente PERSONALI.
Simonetti scrive: “Riprendendo il poeta francese Arthur Rimbaud potremmo dire che Fabriano sta vivendo
"una stagione all'inferno". L'elemento demoniaco di questa fase è il radicale cambiamento che ha investito
la nostra comunità, ma più ancora la velocità in cui esso si è manifestato e le accelerazioni che lo hanno
caratterizzato.
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In pochi anni una città ricca è diventata povera, un centro di grandi produzioni si è trasformato in uno
scenario di dismissione e di archeologia industriale, il valore astronomico dei depositi bancari si è consumato
fino a prefigurare il collasso, le protezioni politiche sono sparite e non c'è più quella monarchia
costituzionale che garantiva ricchezza, stabilità e piena occupazione.
Che tutto ciò fosse nell'ordine delle cose possibili era già scritto nella maledizione del mono prodotto, ma
ciò che ha scosso i fabrianesi è stata la sequenza ininterrotta e brutale dei crolli, che possiamo interpretare
ricorrendo alla curva del cambiamento elaborata nel 1960 dalla psichiatra svizzera Elisabeth Kübler Ross;
un modello che aiuta a capire i comportamenti delle persone di fronte al cambiamento, valutandone la
reazione nel tempo e la tendenza a guardare al passato o al futuro”……..omissis……….
Cercherò di spiegare la mia opinione, perché “Fabriano sta vivendo una stagione all'inferno" e che
fare o tentare di fare per evitare che questa stagione diventi perenne e definitiva.
Fabriano, nei sui ultimi cinquanta anni, ha vissuto un periodo splendido da un punto di vista
economico e sociale, costruendo nella testa di tutti noi un modello di CERTEZZE PER L’OGGI E IL
DOMANI, basato su tre grandi pilastri, che voglio rappresentare come un antico tempio, dove il
portale è Fabriano e i pilastri che lo sostengono, sono quelli che nell’immaginario collettivo, erano i
“modellatori” della nostra tranquillità, serenità e prosperità: La famiglia MERLONI e la CLASSE
IMPRENDITORIALE, la CARIFAC e la CURIA.
Ebbene per tutta una serie di motivazioni: - a cominciare dalla GLOBALIZZAZIONE che ha sorpreso e
cambiato tutto; alle dimensioni delle nostre Aziende in un mercato globalizzato; all’età (e purtroppo
alla malattia) dei nostri capitani d’industria; ad errori macroscopici come per CARIFAC SpA. Questi
tre pilastri, si sono rotti, generando nella nostra testa insicurezza, paura, mancanza di tranquillità e
di una prospettiva per il futuro. Di fatto, destabilizzando completamente ognuno di noi.
Perché questo?
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Perché, per quasi cinquant’anni anni, ci siamo abituati al fatto che per i problemi c’era “qualcuno”
che li risolveva, c’era “qualcuno” che provvedeva ad intraprendere, ad investire e a rischiare, mentre
ognuno di noi pensava a se stesso, a come guadagnare e star meglio, senza mai pensare a rischiare in
proprio, perché questo, per “obbligo” lo avrebbe dovuto fare qualcun altro.
Tutto ciò ha generato un approccio di DE-RESPONSABILIZZAZIONE COLLETTIVA, di una mancanza
di SENSO DI COLLETTIVITÀ fortissimo e di un INDIVIDUALISMO SFRENATO, che ha portato ognuno
ad essere confinato al “suo personale”; e se negli anni in cui tutto andava bene, nessuno si accorgeva
di ciò, anzi l’individualismo era quasi un modello da perseguire, oggi questo è diventato il vero
germe della nostra totale insoddisfazione e quindi di quella “cattiveria e piagneria“ di cui, oggi,
tutti noi fabrianesi siamo pieni e che ci rende incapaci di perseguire qualsiasi miglioramento.
Quando sento dire che il MODELLO DI SVILUPPO degli ultimi cinquanta anni era sbagliato, perché
era mono-prodotto, mi viene anche da sorridere, per non dire altro.
Vorrei evidenziare che Fabriano industrialmente, nei secoli, è stata sempre “mono-prodotto” prima
la CARTA e tutto quello che era collegato ad essa, quindi un distretto definiamolo1
“cartaro”, poi a
cavallo della fine degli anni 50 inizio anni 60, ci siamo trasformati nel distretto della MECCANICA
LEGGERA, con cappe ed elettrodomestici come punte di diamante.
Molti dimenticano che fino a metà degli anni ’50, il 50 % degli addetti all’industria locale, era
impiegato nelle cartiere e solo il 18 % era “metalmeccanico”. L’ inversione lavorativa avviene
successivamente trasformando il distretto da cartario a metalmeccanico. E’ un fatto naturale essere
“mono prodotto”, solo in un humus del genere, nel cosiddetto DISTRETTO che io chiamo “verticale”,
si sviluppano innovazioni e competenze sia di prodotto sia di processo, che prima della
globalizzazione e della crisi del 2008, erano in grado di sostenere i distretti anche in presenza di una
totale incapacità politica del “Sistema Paese” di dare indirizzi di politica a favore delle imprese di
qualsiasi genere.
Fabriano è (era), un distretto fortemente industrializzato, per cui ha pagato, e paga profondamente,
lo stato di crisi economica europea e mondiale; e soprattutto la trasformazione del processo di
INTERNAZIONALIZZAZIONE, in un processo di DELOCALIZZAZIONE, dopo il 2008.
Le maggiori aziende fabrianesi, che avevano avviato un corretto processo di
INTERNAZIONALIZZAZIONE tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio degli anni 2000, a causa della crisi
americana trasferita in Europa nel 2008, hanno trasformato il loro processo in delocalizzazione vera,
1
termine fabrianese.
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in quanto costantemente alla ricerca forsennata di minori costi della manodopera e di una
tassazione/incentivazione più favorevole.
Un’altra ragione va ricercata nella totale assenza del governo centrale per la definizione di una
POLITICA INDUSTRIALE ITALIANA e nella sua «sordità», a capire che il comparto italiano delle
Cappe - Elettrodomestici, aveva bisogno di interventi strutturali per sostenere un settire con oltre
150 mila addetti in Italia. E ciò nonostante i ripetuti allarmi e proposte di Confindustria – Ceced.
A queste cause, va aggiunto la fortissima spinta alla «concentrazione industriale», a livello globale,
dall’elettrodomestico all’ auto, all’acciaio, alla moda, ecc. ecc., che è fortissima (questo è un aspetto,
che meriterebbe un capitolo a se di discussione).
Fino a poco tempo fa, nel nostro territorio, questi fenomeni non erano emersi con grande evidenza,
perché il processo era strisciante e mascherato da un’economia che “tirava”, anzi
l’internazionalizzazione aveva aiutato a migliorare i bilanci aziendali delle nostre realtà ed a
acquisire quote di mercato, tanto è vero che il primo semestre 2008, nel settore delle cappe –
elettrodomestici, è stato il più redditivo degli ultimi 10 anni.
Ma l’evoluzione di questa situazione, nella fattispecie di Fabriano e del suo territorio ha generato il
tracollo con tutti i risvolti del caso.
Un territorio che ha visto dal 2008, la fine di due pilastri istituzionali e economici come l’ A. Merloni
e la Carifac Spa, che ha perso la sua connotazione di banca del territorio, con un grave danno
economico sia per la Fondazione (che è di tutta la collettività, non degli amministratori), sia per gli
oltre tremila soci (operai, pensionati, professionisti), che hanno visto i loro RISPARMI (dalle mie
valutazioni per oltre 170 milioni di euro), depauperati da «valutazioni» che, definire errate, è dire
poco. Sottolineo loro “RISPARMI”, non il loro stipendio e questa è una differenza sostanziale.
All’orizzonte in aggiunta alla vicenda JP, che, “grazie” alle banche rimane ancora una incognita, si
intravedono segnali di ulteriori nuove difficoltà, dovuti all’integrazione Indesit - Whirlpool, che,
dai documenti ufficiali dell’accordo, cancellano «diverse posizioni lavorative», per non parlare di
Tecnowind con gli oltre 300 lavoratori in pericolo. Per non parlare, poi di Veneto Banca (ex
Carifac Spa), qui siamo addirittura dopo la beffa, anche al danno vista l’aria che tira sulle banche.
Fatti che rendono pesante ancora di più la situazione e che se non “tamponati” porterebbero alla
definitiva distruzione del tessuto sociale e relazionale di questo territorio, con tutto quello che ne
consegue.
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Ma nonostante tutto quanto sopra evidenziato, Fabriano, da un punto di vista dei “redditi”, ancora
“tiene”, addirittura anche con qualche anomalia positiva (vedi slide ………. ).
I numeri legati alle dichiarazioni IRPEF, raccontano una Fabriano con luci ed ombre, ma
ancora vitale e in grado di risollevarsi.
Il REDDITO DICHIARATO dai fabrianesi è per il 53% prodotto da DIPENDENTI o assimilati, il 40,5%
da PENSIONATI e negli anni osservati (la crisi), non hanno subito grandi scostamenti (slide….).
Quindi il 94% della popolazione che genera reddito o è dipendente o è pensionato, il rimanente 6 %
e suddiviso tra imprenditore, lavoratore autonomo, ecc..
Stessa valutazione vale per l’AMMONTARE del dichiarato, sia per COMPLESSIVO, sia per FASCE DI
REDDITO (slide ……..), così L’ADDIZIONALE COMUNALE E REGIONALE prodotta dal fabrianese
(nonostante il pianto greco dell’Amministrazione Comunale slide ……..). Tutto questo è evidenziato
DALLE DICHIARAZIONI IRPEF DELLE PERSONE FISICHE, quindi l’affermazione sopra
riportata, non è un’opinione ma un dato, perché come diceva Deming “senza dati, tu, sei solo un'altra
persona con un opinione”. Essendo un suo estimatore, amo fare “considerazioni” solo dopo aver visto
i numeri.
Ma dai numeri attuali, che “fotografano” Fabriano, emergono anche alcuni segnali allarmanti.
Come: il SALDO NATURALE cronicamente negativo che contribuisce alla DIMINUZIONE DELLA
POPOLAZIONE, con tutto quello che consegue per i servizi( vedi ad esempio sanità), ma con
l’aggravante della diminuzione di popolazione nella fascia di età più “interessante” da un
punto di vista industriale, perché negli ultimi due anni questa popolazione sta lasciando Fabriano
(italiani e stranieri, slide ); la POPOLAZIONE FABRIANESE È SEMPRE PIÙ ANZIANA; un NUMERO
ECCESSIVO DI NAZIONALITÀ (slide ……….),che, se da una parte determinano elementi positivi di
contaminazione culturale, da un punto di vista amministrativo rendono più difficile i processi
organizzativi e di integrazione che l’amministrazione pubblica è chiamata a svolgere.
Su questa affermazione voglio fare un inciso, non è un discorso contro la presenza di “non
fabrianesi”, fatta da me poi sarebbe una sciocchezza, per la mia storia personale; sono nato in Belgio
da famiglia emigrata, come avveniva negli anni 50 in questo territorio, da Assessore alla Cultura,
quando i “non fabrianesi”, si contavano sulle dita di una mano, ho istituito la prima scuola di italiano
per stranieri, con CIF e Dante Alighieri. La mia è una costatazione puramente organizzativa. In una
città, un conto è dover integrare 10 nazionalità diverse con i loro usi e costumi, un conto è parlare di
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85 nazionalità su 3.447 persone come siamo ora. Non è un discorso semplice e va letto in modo
intelligente.
Anche perché, se leggiamo i numeri senza la presenza dei “non Fabrianesi”, con una popolazione
come quella nostra, che invecchia e ha poche nascite, nel giro di pochi anni, avremmo seri problemi,
senza il loro apporto. E ribadisco continuando così, sarà impossibile mantenere i servizi ad esempio
l’ospedale, altro che Punto Nascita.
Faccio un ulteriore inciso. Pensiamo solo ALL’ASSISTENZA AGLI ANZIANI; questo è un problema che
merita un’attenzione particolare ed una progettualità adeguata, perché questo fenomeno va guidato
e modernizzato e, lasciatemi usare il termine “industrializzato”, per creare miglior benessere alle
persone anziane e in difficoltà. Tenendo poi conto che la P.A. investirà sempre di meno nelle
strutture per anziani, allora bisognerà immaginare una sorta di “CASA PER ANZIANI ARTICOLATA
SUL TERRITORIO” (le proprie case), che utilizzi tutte le nuove tecnologie domotiche e un sistema
di assistenti familiari “certificato e trasparente” che garantisca contemporaneamente le famiglie e i
lavoratori impegnati in questo delicato settore.
Questi segnali, con il combinato disposto della crisi industriale – occupazionale, potrebbe
generare una situazione irreversibile per tutto il territorio.
Voglio quindi usare un'altra “icona” per descrivere la situazione di Fabriano: IL PIANO INCLINATO.
Il piano inclinato può svolgere due funzioni: o ti aiuta a trasferire grandi blocchi in altezza senza
eccessivi sforzi (pensiamo alle piramidi), oppure ti fa “ruzzolare” al fondo senza eccessivi sforzi. La
nostra collettività deve impegnarsi a far sì, che il piano inclinato sia usato per costruire la piramide
fabrianese, per ritornare a generare “ricchezza” che non è rappresentata solo dal denaro.
Per questo voglio usare una frase di una “persona speciale” e maestro, come Vittorio Merloni, tratta
da un suo intervento quando era Presidente di Confindustria “Una società migliore è una cosa che
non può essere chiesta a nessuno: deve essere fatta da noi stessi”. Io tolgo il termine “società” e
inserisco Fabriano, “Una Fabriano migliore è una cosa che non può essere chiesta a nessuno: deve
essere fatta da noi stessi”
Oggi il problema principale di Fabriano e italiano è RIGENERARE LAVORO, cioè generare “ricchezza”,
prima che sia troppo tardi per fermare il declino del territorio. Oggi questo è ancora possibile lo
dicono i numeri.
Fabriano ha ancora una “ricchezza“ diffusa, che però comincia a sentire lo stress del declino.
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LA “SENSAZIONE” INDOTTA IN OGNI FABRIANESE, PURTROPPO È QUELLA DEL MALESSERE
ECONOMICO, QUANDO IN REALTÀ FABRIANO RISPETTO AGLI ALTRI È ANCORA “SALDA”.
IL PROBLEMA È FINO A QUANDO POTRÀ RESISTERE, SE NON FACCIAMO SUBITO QUALCOSA?
Non è facendo melina o alimentando sui media una forma di ipotesi di staffetta generazionale,
attraverso l’impegno a combattere la disoccupazione giovanile, che risolviamo il problema del
lavoro, che è il problema principale di Fabriano.
Anzi capovolgo il problema: Fabriano ha un PROBLEMA INDUSTRIALE.
Solo se esiste l’industria, il lavoro su grande scala riprende, perché solo l’industria è in grado di
assorbire manodopera in numeri importanti (slide…). A questa scelta logicamente vanno affiancate
tutte le attività economiche possibili e immaginabili, ovvero qualsiasi attività che crei lavoro dall’
Artigianato, all’Agricoltura, al Commercio, al Turismo, ai Servizi di qualsiasi tipo, magari apportando
anche innovazioni. Ma senza industria non si va da nessuna parte.
Oggi il lavoro manca ai giovani e non giovani (visto che dopo 29 anni, non siamo più giovani), per
rendersi conto di questo, basta vedere la distribuzione per età della forza lavoro iscritta al CIOF di
Fabriano.
Questo può essere fatto solo incentivando l’industria a rinnovare se stessa e i suoi prodotti ma
creandogli le condizioni per operare in Italia.
Prima di tutto è necessario riannodare il tessuto delle relazioni economiche, sociali, territoriali e
personali della comunità fabrianese allargata, costruendo un percorso capace di mettere insieme le
forze istituzionali, economiche e finanziarie del distretto, rigenerando anche la RETE delle
relazioni che erano alla base del patto, che legava le imprese al territorio e la comunità.
Cioè da quello che eravamo prima, deve trasformarsi in:
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Questo però deve avvenire su premesse nuove, al fine di rigenerare un nuovo tessuto imprenditoriale
ed economico - sociale del distretto Fabrianese, trasformandolo da verticale a circolare. Tenendo
ben presente, anche, che i processi di cambiamento, rispetto al passato sono divenuti iper-veloci.
La parola d’ordine principale che dovrebbe guidare la comunità fabrianese è «RICONVERTIRE E
RIQUALIFICARE IL NOSTRO TESSUTO ECONOMICO INDUSTRIALE»
Fabriano ha rappresentato, da questo punto di vista, l’esasperazione del problema Italia, infatti:
a) Era il distretto industriale, con il più alto numero di addetti in % nell’industria (58%);
b) Le sue maggiori industrie erano tutte «internazionali» e quindi, in competizione sul mercato
globale con prodotti considerati “maturi “(è un termine che non mi piace), e quindi alla ricerca
esasperata di minori costi dopo la crisi del 2008;
c) A livello di infrastrutture materiali e immateriali (strade, ferrovie, aeroporto, banda larga),
siamo quasi inesistenti. Forse riusciremo a superare il problema, per quanto riguarda le strade
con la direttrice Ancona – Perugia nel 2018 grazie al progetto Quadrilatero (se ripenso a tutti
quelli che non volevano questa realizzazione e che si troveranno magari ad inaugurarla, mi
viene da ……………);
d) La maggior parte delle imprese fabrianesi erano tutte familiari ad eccezione delle Cartiere
Miliani, che apparteneva allo Stato attraverso il Poligrafico (privatizzata nel 2003). Quindi
tutte con il problema della successione o della loro trasformazione attraverso la Borsa;
e) A partire dal 1997 a Fabriano abbiamo attratto molti lavoratori «forestieri», al fine di saturare
gli impianti produttivi, questo fatto, però dopo il 2008, da opportunità di grande sviluppo si è
trasformato in un problema perché magari privi di lavoro.
Ecco perché prima di tutto è necessario riannodare il tessuto delle relazioni economiche, sociali,
territoriali e personali della comunità fabrianese allargata.
Allora la prima cosa da fare è che la politica fabrianese «si svegli», e, invece di fare in Consiglio
Comunale i polli di manzoniana memoria o i Savonarola, si cominci ad interessarsi
concretamente dei problemi veri della nostra collettività.
Voglio ripetere, per l’ennesima volta, la stessa PROPOSTA per cercare di arrivare ad una
soluzione.
Come collettività del territorio “Fabriano – Vallesina”, dobbiamo fare in modo, unitamente alle forze
sociali, che la REGIONE MARCHE richieda per l’area di Fabriano il riconoscimento di AREA DI
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CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA secondo Decreto MISE 31/1/2013 (che hanno applicato a Gela –
Piombino, Terni, Rieti, Val Vibrata -Valle Tronto, Termine Imerese, Trieste ecc.).
Le ZONE DI CRISI INDUSTRIALI COMPLESSE, sono quelle che riguardano specifici territori soggetti a
recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale derivante da: una crisi di una o
più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto; una grave crisi di uno specifico
settore industriale con elevata specializzazione nel territorio.
Una norma che ha “clonato”, diversi aspetti dal famoso Accordo di programma A. Merloni (AdP
Merloni). Di questo ha purtroppo ancora una negatività: la burocrazia di Invitalia. Ma offre una
grande opportunità “rivoluzionaria”: lo SPONSOR DI PROGETTO, ovvero un soggetto che
«GRATUITAMENTE» aiuta il soggetto pubblico a trovare e attrarre investitori sul territorio per la sua
riqualificazione.
Opportunità fino ad ora mai utilizzata, perché non piaceva ai grandi burocrati del MISE e a
INVITALIA, per un motivo semplicissimo, un “organismo” del genere diminuisce il loro “potere” e
aumenta il controllo sociale.
Il DISTRETTO DELLA MECCANICA LEGGERA FABRIANO – JESI, può giocare alcune carte di
grande prestigio, basta essere intelligenti e decisi. In questo territorio contiamo grandi imprese
<internazionali-globali>: Whirlpool, Ariston Thermo, Elica, Pieralisi, CNH, ecc., che hanno per il
loro business grandi reti relazionali, abbiamo, inoltre, la Fondazione Merloni, nata per dare un
supporto di questo genere a questo territorio. Tutti questi soggetti, “adeguatamente” coinvolti dalle
Istituzioni Nazionali e Regionali potrebbero costituire il BOARD dello SPONSOR e quindi aiutare il
territorio in questa sfida difficilissima, ma non impossibile.
Perché lo dovrebbero fare?
Perché è anche loro “interesse” avere un territorio che funzioni sia economicamente che
socialmente.
Ho parlato di <riconvertire e riqualificare il nostro tessuto economico industriale>. Intendo dire che
possibilmente vanno ricercate attività, non legate al business tradizionale del territorio, ma
che possono ne sfruttare tutte le sinergie possibili e immaginabili.
Oggi in REGIONE con le associazioni datoriali, parlando di uno strumento denominato ITI da
applicare su questo territorio (Fabriano, Matelica, Genga, Sassoferrato, Cerreto), va tutto bene,
quando si aiutano le imprese micro, piccole o grandi che siano, ma non ha senso immaginarle ancora
come “REPARTI ESTERNI” delle grandi imprese esistenti. E’ un ritorno al passato, ma in passato
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esisteva una logica economica – industriale, oggi, con la globalizzazione e la ricerca di minori costi
produttivi, non ha senso, a meno che non si crei una sinergia diversa. La piccola impresa “inventa” e
costruisce il prodotto e utilizza la grande impresa per distribuirlo a catalogo mondiale. Questo è un
concetto completamente diverso, da “costruire per terzi”.
13. 1 – NOTA TECNICA PER LA LETTURA DELLE SCHEDE
2 – ANALISI DEMOGRAFICA
3 - ANALISI DISOCCUPAZIONE
4 - ANALISI REDDITI PERSONE FISICHE
5 - RAFFRONTO COMUNI – PROVINCIE MARCHE
2
14. I dati rappresentano uno spaccato non esaustivo su Fabriano in particolare sulla sua demografia redditi da
persona fisica e disoccupazione dei residenti a Fabriano.
Con il termine «residente/domiciliato », si intende, che alcune persone calcolate nell’indagine non sono
residenti a Fabriano. Infatti al CIOF fabrianese risultano iscritti in aggiunta a quelli residenti nei Comuni di
competenza (che sono stati esclusi nell’ elaborazione), anche residenti in altri comuni italiani (questo è
consentito dalla legge), ma devono dichiarare il domicilio nel Comune di Fabriano.
Nell’analisi sulla disoccupazione di Fabriano, non vengono considerati i soggetti in CIGS, in quanto considerati
statisticamente POPOLAZIONE CON LAVORO.
Un’ ulteriore considerazione, riguarda la POPOLAZIONE GIOVANILE, che viene analizzata sia nell’intervallo
definito dall’Istat 15-25 anni, sia nell’intervallo 15- 29 anni, tenendo conto che la maggior parte dei giovani
fabrianesi frequenta l’Università. Il confronto dei dati di Fabriano con i dati nazionali sulla disoccupazione «sia
generale», che giovanile, dà l’idea della forte anomalia fabrianese, anche se il focus sui giovani «laureati»,
non è corretto a causa del metodo di rilevazione dei dati del Comune.
Nei quaderni precedenti, una slide definiva la “MOBILITÀ OCCUPAZIONALE”, ed evidenziava la difficoltà “a
rientrare nel mercato del lavoro”, purtroppo è ferma al 2015, per la difficoltà del CIOF ad avere i dati da
elaborare secondo il modello definito precedentemente e utilizzato per le analisi.
I dati relativi alla dichiarazione IRPEF DELLE PERSONE FISICHE di Fabriano, sono quelli pubblicati dal Ministero
dell’Economia e Finanze, la difficoltà di aggregarli per costruire un database decennale, è dovuta al fatto che il
MEF fino al 2012 pubblicava le tabelle in altra forma che servivano soprattutto ad ogni Comune ad avere un
quadro generale dell’IRPEF comunale spettante con la sola la divisione per fasce di reddito. Poi dal 2012 ha
cambiato il modello di pubblicazione dei dati inserendo la tipologia di “generazione” del reddito.
3
1 - NOTA TECNICA PER LA LETTURA DEI DATI
33. 22
3.250 3.250
3.152
2.684 2.701
2.646
566 549 506
-
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
2014 2015 2016
FOCUS SU GIOVANI ETA’ 19 - 29
abitanti in età 19-29 ITALIANI in età 19-29 STRANIERI in età 19-29
La freccia indica l’andamento del
2016 rispetto all’anno precedente
34. 23
3.250 3.250
3.152
54 42 61
-
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
2.000
2.200
2.400
2.600
2.800
3.000
3.200
3.400
3.600
2014 2015 2016
abitanti in età 19-29 LAUREATI fascia età 19-29
E’ evidente l’errore per quanto riguarda i laureati, è causato dalle modalità
di raccolta del dato
La freccia indica l’andamento del
2016 rispetto all’anno precedente
36. Dashboard su popolazione attiva
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Residenti a Fabriano 31.977 32.056 32.125 32.009 31.608 31.521 31.284
abitanti in età lavorativa 15- fino a 65 20.669 20.733 20.698 20.146 20.167 20.077 19.861
% abitanti in età lavorativa fino a 65 - 66 64,64% 64,68% 64,43% 62,94% 63,80% 63,69% 63,49%
abitanti in età lavorativa fino a 66 (
Fornero)
21.090 20.952 20.567 20.470 20.264
% abitanti in età lavorativa fino a 66 (
FORNERO)
- - 65,65% 65,46% 65,07% 64,94% 64,77%
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Disoccupati iscritti CIOF - Residenti /
Domiciliati a Fabriano
3.216 3.294 3.615 4.078 4.940 4.882 5.025
% disoccupati su TOTALE popolazione 10,06% 10,28% 11,25% 12,74% 15,63% 15,49% 16,06%
% disoccupati su popolazione in età
lavorativa fino a 65
15,56% 15,89% 17,47% 20,24% 24,50% 24,32% 25,30%
% disoccupati su popolazione in età
lavorativa fino a 66
17,14% 19,46% 24,02% 23,85% 24,80%
3 - ANALISI DISOCCUPAZIONE
dato nazionale 2015 11,9 % dato nazionale 2016 12 %
Le famiglie di Fabriano 2016 sono così composte : 4.614 da 1 componente ; 3.682 da 2 componenti; 2.610
da 3 componenti; 1.911 da 4 componenti; le rimanenti da 5 e più componenti .
25
37. 26
10.368 10.437 10.415 10.615
10.158
10.570
10.195 10.396 10.180 10.37710.301 10.296 10.283 10.475
9.988
10.382
9.972 10.171 9.962 10.163
20.669 20.733 20.698
21.090
20.146
20.952
20.167
20.576
20.142
20.540
-
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
31/12/2010 31/12/2011 30/08/2012 - (65)30/08/2012 - (66 )05/12/2013 - (65 ) 05/12/2013 - ( 66
)
31/12/2014 - (65
)
31/12/2014 - (66 ) 26/03/2015 - (65) 26/03/2015 - (66)
ANDAMENTO POPOLAZIONE NELLA FASCIA LAVORATIVA
donne uomini POPOLAZIONE IN FASCIA LAVORATIVA
40. Le persone in CIGS sono considerate come occupate quindi non sono conteggiate
29
41. 30
% disoccupati iscritti CIOF (residenti - domiciliati a Fabriano) rispetto a popolazione in età lavorativa (65)
2010 15,56%
2011 15,89%
2012 17,47%
2013 20,24%
2014 24,50%
2015 24,32%
2016 25,30%
15,56% 15,89%
17,47%
20,24%
24,50% 24,32%
25,30%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
%
% disoccupati iscritti al CIOF e residenti a Fabriano su popolazione lavorativa
42. Popolazione giovanile iscritta al CIOF
31
Purtroppo per difficoltà di estrazione dati del CIOF l’analisi puntuale sulla popolazione di età compresa tra i 15- 29 non è aggiornata in quanto il
database che calcolava la mobilità lavorativa e tutto il resto non è alimentato
RILEVAZIONI Iscritti Ciof- età 15-25 in unità
popolazione compresa tra 15-
25 anni in unità
%
iscritti Ciof età 15-29
in unità
popolazione compresa
tra 15-29 anni in unità
% iscritti CIOF
popolazione 15-29
dic-2011 330 3.167 10,42% 721 4.517 15,96%
ago-2012 353 2.884 12,24% 716 4.448 16,10%
nov-2013 526 3.167 16,61% 988 4.453 22,19%
nov-2014 n.d. n.d. n.d. n.d. 4.376 n.d.
apr-2015 501 3.167 15,82% 950 4.386 21,66%
dic-2016 nd 3.100 nd 4.282
RILEVAZIONI
dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-14 apr-15 dic-16
Iscritti Ciof- età 15-25 330 353 526 n.d. 501 nd
Popolazione compresa tra 15-25 anni in
unità
3.167 2.884 3.167 n.d. 3.167 3.100
% CIOF FABRIANO 15-25 10,42% 12,24% 16,61% n.d. 15,82% nd
iscritti Ciof età 15-29 721 716 988 n.d. 950 nd
Popolazione compresa tra 15-29 anni 4.517 4.448 4.453 4.376 4.386 4.282
% CIOF FABRIANO 15-29 15,96% 16,10% 22,19% n.d. 21,66% nd
DATO NAZIONALE in % 39,0% 39,0% 41,0% 42,0% 40,0% 40,1%
43. 32
15,96% 16,10%
22,19%
n.d.
21,66%
0
39,0% 39,0%
41,0%
42,0%
40,0% 40,1%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
40,00%
45,00%
gen-2011 gen-2012 gen-2013 gen-2014 gen-2015 gen-2016
Raffronto del dato nazionale DISOCCUPATI con età intervallo 15 -24
con dato Ciof Fabriano
% CIOF FABRIANO 15-29 DATO NAZIONALE in %
44. Per introdurre questa sezione per descrivere Fabriano è necessario spiegare alcune DEFINIZIONI utilizzate per rappresentare i dati delle
DICHIARAZIONI dei REDDITI delle Persone fisiche di FABRIANO.
Le informazioni del MINISTERO sono tratte dai modelli dichiarativi Unico, 730 e CUD (per quest’ultimo si considerano le fonti reddituali dei percipienti),
ma comunque sono esposte in modo uniforme facendo riferimento al rigo del modello Unico e pubblicate dal Ministero dell’Economia.
Per una «chiara» lettura dei dati si riportano le relazioni tra le principali grandezze fiscali Irpef:
- Reddito complessivo=somma dei redditi lordi (es. fabbricati, lavoro dipendente, pensione, lavoro autonomo etc….)
- Reddito imponibile=(reddito complessivo – deduzioni) importo preso in considerazione solo se maggiore di zero
- Imposta Irpef lorda =reddito imponibile*aliquote Irpef applicate per scaglioni
- Imposta Irpef netta=Imposta Irpef lorda – detrazioni
Di seguito è riportata la definizione e la modalità di calcolo delle singole variabili contenute nelle tabelle «personalizzate»
• Il termine FREQUENZA indica il numero CONTRIBUENTI
• NUMERO CONTRIBUENTI (1) GENERALE è il numero di contribuenti che presentano la dichiarazione è un «dato lordo».
• Reddito imponibile - FREQUENZA / CONTRIBUENTI (LORDO)
• Reddito IMPONIBILE - Ammontare 1 LORDO delle dichiarazioni in EURO
• Imposta netta - NETTA
• Imposta netta - AMMONTARE NETTO
• Reddito IMPONIBILE addizionale - contribuenti 3 : è il numero di contribuenti per il calcolo ADDIZIONALE
• Reddito IMPONIBILE addizionale - Ammontare 2 (calcolo addizionale) ; é il reddito per il calcolo ADDIZIONALE
Si ricorda che la Frequenza (è = al numero di contribuenti), può essere superiore al numero delle frequenze del reddito complessivo, perché ci possono
essere contribuenti con reddito lordo pari a zero, comunque obbligati a presentare dichiarazione (es. imprenditori o autonomi).
Quindi anche frequenza del reddito imponibile può essere diversa da quella del reddito complessivo per effetto di: presenza di deduzioni maggiori del
reddito complessivo; presenza di redditi lordi minori di zero (es: reddito d’impresa, lavoro autonomo).
4 - ANALISI REDDITI PERSONE FISICHE
NOTA INTRODUTTIVA
33
45. Anno imposta
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Numero Dichiaranti FABRIANO su cui si calcola
l'ADDIZIONALE
18.660 18.352 18.244 18.091 17.657 17.535 17.366 nd
Popolazione Fabriano 31.798 31.977 32.056 32.125 31.994 31.608 31.521 31.284
% Dichiaranti su Popolazione 59 57 57 56 55 55 55 n.d.
AMMONTARE DELLE DICHIARAZIONI su cui si
calcolano le addizionali ( €)
423.725.431 422.602.334 427.626.606 424.418.277 418.188.828 433.275.933 420.022.103 n.d.
Importo Medio Dichiarazioni (€) 22.708 23.028 23.439 23.460 23.684 24.709 24.186 n.d.
Importo Medio per Cittadino (€) 13.326 13.216 13.340 13.211 13.071 13.708 13.325 n.d.
Importo Medio/Famiglia (€) 31.761 31.493 31.669 31.107 30.623 32.133 31.087 n.d.
Numero Famiglie 13.341 13.419 13.503 13.644 13.656 13.484 13.511 13.483
Delta tra Importo Medio Famiglie - Importo
Medio DICHIARAZIONI ( €)
9.053 8.465 8.230 7.646 6.939 7.423 6.901 n.d.
Ammontare ADDIZIONALE REGIONALE (€) n.d. n.d. n.d. 5.878.829 5.816.504 6.087.695 5.851.550 n.d.
Ammontare ADDIZIONALE COMUNALE (€) n.d. n.d. n.d. 3.133.969 3.106.653 3.237.225 3.141.640 n.d.
Popolazione in età lavorativa 15 - 65 n.d. 20.669 20.733 20.698 20.146 20.167 20.077 19.861
Popolazione in 15 - 29 n.d. 4.507 4.517 4.448 4.453 4.376 4.386 4.282
Popolazione in età > 65 n.d. 7.015 7.036 7.136 7.200 7.343 7.302 7.370
Importo Medio per Cittadino età lavorativa (€) n.d. 20.446 20.625 20.505 20.758 21.484 20.921 n.d.
RESIDENTI/DOMICILIATI iscritti CIOF Fabriano n.d. 3.216 3.294 3.615 4.078 4.940 4.882 5.025
DASHBOARD
Per una rapida lettura dei dati fiscali è stata costruita una dashboard che riporta un quadro sintetico di
Fabriano.
34
Dove è indicato n.d. è perché i dati non sono disponibili nei report ufficiali o il report non è disponibile .
46. Anno di
imposta
Numero
contribuenti 1
Reddito da
fabbricati -
Contribuenti
Reddito da lavoro
dipendentee
assimilati -
Contribuenti
Reddito da
pensione -
Contribuenti
Reddito da lavoro
autonomo
(compresi nulli) -
Contribuenti
Reddito spettanza
imprenditore
ordinaria
(compresi nulli) -
Contribuenti
Reddito spettanza
imprenditore
semplificata
(compresi nulli) -
Contribuenti
Reddito da
partecipazione
(compresi nulli) -
Contribuenti
Reddito imponibile
- Contribuenti 2
Reddito imponibile
- AMMONTARE 1
Imposta netta -
Contribuenti 3
Imposta netta -
Ammontare
Reddito
IMPONIBILE
addizionale-
Contribuenti 4
Reddito
IMPONIBILE
addizionale-
Ammontare 2
Addizionale
regionale
dovuta -
Contribuenti
Addizionale
regionale
dovuta -
Ammontare
Addizionale
comunale
dovuta -
Contribuenti
Addizionale
comunale
dovuta -
Ammontare
2012 22.946 2.425 11.885 9.159 429 173 540 1.124 22.397 447.913.099 18.355 87.510.656 18.091 424.418.277 18.084 5.878.829 14.661 3.133.969
2013 22.541 11.643 11.579 9.061 428 166 532 1.069 22.009 443.739.835 17.942 85.782.902 17.657 418.188.828 17.651 5.816.504 14.424 3.106.653
2014 22.506 11.677
11.676
8.924 430 158 529 1.068 21.999 459.628.941 17.793 92.007.210 17.535 433.275.933 17.532 6.087.695 14.317 3.237.225
2015 22.304 11.379 11.636 8.840 395 154 481 998 21.760 445.830.704 17.657 86.335.298 17.366 420.022.103 17.117 5.851.550 14.228 3.141.640
Anno di
imposta
Reddito
complessivo
minore o uguale a
zero euro -
Contribuenti
Reddito complessivo
minore o uguale a
zero euro -
Ammontare
Reddito complessivo
da 0 a 10000 euro -
Contribuenti
Reddito
complessivo da 0 a
10000 euro -
Ammontare
Reddito
complessivo da
10000 a 15000 euro
- Contribuenti
Reddito complessivo
da 10000 a 15000
euro - Ammontare
Reddito
complessivo da
15000 a 26000 euro
- Contribuenti
Reddito
complessivo da
15000 a 26000
euro - Ammontare
Reddito complessivo
da 26000 a 55000
euro - Contribuenti
Reddito complessivo
da 26000 a 55000
euro - Ammontare
Reddito complessivo
da 55000 a 75000
euro - Contribuenti
Reddito
complessivo da
55000 a 75000
euro - Ammontare
Reddito
complessivo da
75000 a 120000
euro -
Contribuenti
Reddito complessivo
da 75000 a 120000
euro - Ammontare
Reddito
complessivo
oltre 120000
euro -
Contribuenti
Reddito
complessivo
oltre 120000
euro -
Ammontare
2012 96 -949.137 5.786 30.204.030 3.986 49.460.879 7.702 153.759.750 4.170 143.085.036 422 26.850.789 302 27.571.007 141 30.483.410
2013 87 -986.377 5.592 28.387.238 3.718 46.202.427 7.704 154.628.786 4.380 149.529.896 410 25.852.486 308 28.078.195 142 29.938.750
2014 68 -522.959 5.630 28.005.888 3.639 45.128.688 7.595 152.915.987 4.469 152.953.402 430 27.048.371 309 27.784.368 146 46.624.251
2015 69 -474.656 5.585 27.671.152 3.475 43.126.334 7.243 146.816.933 4.801 164.990.048 474 30.076.840 296 26.913.821 143 28.401.877
NOTA
Il Ministero dell’Economia e Finanze pubblica in questa forma solo a partire dall’anno imposta 2012 .
Nella slide successiva abbiamo il db nella vecchia forma dal 2001 al 2015 per i confronti omogeni.
Quindi le slide successive avranno a secondo dei dati illustrati archi temporali diversi.
DATA BASE GENERALE ANNI IMPOSTA 2012 - 2015
47. Anno di
imposta
Reddito
imponibile
addizionale
IRPEF -
Frequenza
Reddito imponibile
addizionale IRPEF -
Ammontare
Reddito complessivo
minore o uguale a zero
euro - Frequenza
Reddito
complessivo
minore o uguale a
zero euro -
Ammontare
Reddito complessivo da 0
a 10000 euro - Frequenza
Reddito complessivo
da 0 a 10000 euro -
Ammontare
Reddito complessivo da
10000 a 15000 euro -
Frequenza
Reddito
complessivo da
10000 a 15000 euro
- Ammontare
Reddito complessivo da
15000 a 26000 euro -
Frequenza
Reddito complessivo
da 15000 a 26000
euro - Ammontare
Reddito complessivo da
26000 a 55000 euro -
Frequenza
Reddito complessivo
da 26000 a 55000
euro - Ammontare
Reddito complessivo da
55000 a 75000 euro -
Frequenza
Reddito
complessivo da
55000 a 75000 euro
- Ammontare
Reddito complessivo da
75000 a 120000 euro -
Frequenza
Reddito
complessivo da
75000 a 120000
euro - Ammontare
Reddito complessivo oltre
120000 euro - Frequenza
Reddito
complessivo oltre
120000 euro -
Ammontare
2001 22.098 377.006.741 70 -461.696 7.387 39.219.132 4.555 57.277.389 7.441 143.722.823 2.199 75.801.985 277 17.777.735 265 24.491.376 133 30.981.791
2002 22.660 394.614.409 76 -950.343 7.693 39.621.832 4.556 57.556.664 7.552 146.502.413 2.339 80.909.293 310 19.712.637 270 24.873.817 146 37.535.147
2003 22.282 412.030.572
70 -995.309 7.468 38.881.476 4.491 56.860.567 8.043 156.218.697 2.730 93.903.732 309 19.642.786 267 24.326.461 153 38.470.603
2004 18.455 398.234.595 70 -574.884 6.793 35.751.810 4.247 54.001.202 8.237 161.553.183 2.993 102.274.323 369 23.429.406 232 21.397.675 149 33.785.432
2005 18.635 390.598.751 91 -1.519.113 7.049 37.537.262 4.273 54.292.256 8.307 163.340.688 3.172 108.572.273 350 22.395.145 278 25.927.648 140 31.937.517
2006 19.017 410.558.086 - - 6.639 35.720.985 4.133 52.439.725 8.356 164.347.118 3.519 119.648.829 403 25.594.732 308 28.438.530 157 36.061.944
2007
19.007 440.114.957
- - 6.597 34.745.745 4.149 52.486.936 8.478 167.287.486 3.749 127.540.096 425 26.920.858 322 29.573.281 166 43.054.406
2008 19.117 434.686.296 73 -744.855 6.474 34.626.674 4.565 57.484.569 8.147 161.210.911 3.757 128.541.121 429 27.210.022 317 28.936.360 162 38.002.040
2009
18.660 423.725.431
99 -878.414 6.365 33.753.093 4.285 53.400.354 8.118 160.497.517 3.807 130.243.005 369 23.467.840 302 27.593.198 136 35.656.996
2010 18.352 422.602.334 88 -787.068 6.189 31.846.589 4.228 52.745.289 7.940 157.418.457 3.889 132.375.496 418 26.534.278 304 27.879.971 154 35.225.098
2011 18.244 427.626.606 76 -974.184 5.956 30.429.858 4.085 50.821.187 7.864 156.339.444 4.132 140.383.546 417 26.406.611 324 29.750.315 149 36.365.576
2012 18.091 424.418.277 96 -949.137 5.786 30.204.030 3.986 49.460.879 7.702 153.759.750 4.170 143.085.036 422 26.850.789 302 27.571.007 141 30.483.410
2013 17.657 418.188.828 87 -986.377 5.592 28.387.238 3.718 46.202.427 7.704 154.628.786 4.380 149.529.896 410 25.852.486 308 28.078.195 142 29.938.750
2014 17.535 433.275.933 68
-522.959
5.630 28.005.888 3.639 45.128.688 7.595 152.915.987 4.469 152.953.402 430 27.048.371 309 27.784.368 146 46.624.251
2015 17.366 420.022.103 69 -474.656 5.585 27.671.152 3.475 43.126.334 7.243 146.816.933 4.801 164.990.048 474 30.076.840 296 26.913.821 143 28.401.877
DATA BASE GENERALE ANNI IMPOSTA 2001 - 2015
53. 11.885
11.579 11.676 11.636
9.159 9.061 8.924 8.840
429 428 430 395
173 166 158 154
540 532 529 481
1.124 1.069 1.068 998
-
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
2012 2013 2014 2015
Andamento negli anni del numero di contribuenti per “Tipologia” di produzione del reddito
Reddito da lavoro DIPENDENTE e assimilati - CONTRIBUENTI Reddito da PENSIONE - CONTRIBUENTI
Reddito da lavoro autonomo (compresi nulli) - CONTRIBUENTI Reddito spettanza imprenditore ordinaria (compresi nulli) - CONTRIBUENTI
Reddito spettanza imprenditore semplificata (compresi nulli) - CONTRIBUENTI Reddito da partecipazione (compresi nulli) - CONTRIBUENTI
42
Questa e le prossime slide «fotografano» la realtà di Fabriano per tipologia di lavoro . Dimostrano il «peso» del
lavoro dipendente.
54. 43
53,07 52,61 53,08 53,47
40,89 41,17 40,57 40,63
1,915 1,945 1,955 1,815
0,772 0,754 0,718 0,708
2,411 2,417 2,405 2,210
5,019 4,857 4,855 4,586
0
10
20
30
40
50
60
2012 2013 2014 2015
%
Reddito da lavoro DIPENDENTE e assimilati - CONTRIBUENTI % Reddito da PENSIONE - CONTRIBUENTI %
Reddito da lavoro AUTONOMO (compresi nulli) - CONTRIBUENTI % Reddito spettanza IMPRENDITORE ordinaria (compresi nulli) - CONTRIBUENTI %
Reddito spettanza imprenditore semplificata (compresi nulli) - CONTRIBUENTI % Reddito da partecipazione (compresi nulli) -CONTRIBUENTI %
93,65% 94,1%
Andamento in % negli anni del numero di contribuenti per TIPOLOGIA di “produzione” del reddito
93,96% 93,78 %
57. 96
5.786
3.986
7.702
4.170
422
302
14169
5.585
3.475
7.243
4.801
474
296
143
-
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
Reddito complessivo
minore o uguale a zero
euro - CONTRIBUENTI
Reddito complessivo da 0
a 10.000 euro -
CONTRIBUENTI
Reddito complessivo da
10.000 a 15.000 euro -
CONTRIBUENTI
Reddito complessivo da
15.000 a 26.000 euro -
CONTRIBUENTI
Reddito complessivo da
26.000 a 55.000 euro -
CONTRIBUENTI
Reddito complessivo da
55.000 a 75.000 euro -
CONTRIBUENTI
Reddito complessivo da
75.000 a 120.000 euro -
CONTRIBUENTI
Reddito complessivo oltre
120.000 euro -
CONTRIBUENTI
ANDAMENTO NEGLI ANNI DEI CONTRIBUENTI suddivisi nelle FASCE (contribuenti x addizionali )
2012 2013 2014 2015
46
65. 57.277.389 57.556.664 56.860.567
54.001.202 54.292.256 52.439.725 52.486.936
57.484.569
53.400.354 52.745.289
50.821.187 49.460.879
46.202.427 45.128.688
43.126.334
143.722.823
146.502.413
156.218.697
161.553.183
163.340.688 164.347.118
167.287.486
161.210.911 160.497.517
157.418.457 156.339.444
153.759.750 154.628.786
152.915.987
146.816.933
75.801.985
80.909.293
93.903.732
102.274.323
108.572.273
119.648.829
127.540.096 128.541.121
130.243.005
132.375.496
140.383.546
143.085.036
149.529.896
152.953.402
164.990.048
-5.000
19.995.000
39.995.000
59.995.000
79.995.000
99.995.000
119.995.000
139.995.000
159.995.000
179.995.000
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
euro
ANDAMENTO DELL’ AMMONTARE NEGLI ANNI SUDDIVISO PER FASCE
Reddito complessivo minore o uguale a zero euro - Ammontare nella fascia Reddito complessivo da 0 a 10.000 euro - Ammontare nella fascia
Reddito complessivo da 10.000 a 15.000 euro - Ammontare nella fascia Reddito complessivo da 15.000 a 26.000 euro - Ammontare nella fascia
Reddito complessivo da 26.000 a 55.000 euro - Ammontare nella fascia Reddito complessivo da 55.000 a 75.000 euro - Ammontare nella fascia
Reddito complessivo da 75.000 a 120.000 euro - Ammontare nella fascia Reddito complessivo oltre 120.000 euro - Ammontare nella fascia
54
66. 7.387
7.693
7.468
6.793
7.049
6.639 6.597
6.474 6.365
6.189
5.956
5.786
5.592 5.630 5.585
4.555 4.556 4.491
4.247 4.273
4.133 4.149
4.565
4.285 4.228
4.085
3.986 3.718
3.639
3.475
7.595
7.243
2.199
2.339
2.730
2.993
3.172
3.519
3.749 3.757 3.807 3.889
4.132
4.170
4.380 4.469
4.801
-
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
4.500
5.000
5.500
6.000
6.500
7.000
7.500
8.000
8.500
9.000
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
CONTRIBUENTI
ANDAMENTO DEL NUMERO DI CONTRIBUENTI SUDDIVISO PER FASCE
Reddito complessivo minore o uguale a zero euro - DICHIARANTI nella fascia Reddito complessivo da 0 a 10.000 euro - DICHIARANTI nella fascia
Reddito complessivo da 10.000 a 15.000 euro - DICHIARANTI nella fascia Reddito complessivo da 15.000 a 26.000 euro - DICHIARANTI nella fascia
Reddito complessivo da 26.000 a 55.000 euro - DICHIARANTI nella fascia Reddito complessivo da 55.000 a 75.000 euro - DICHIARANTI nella fascia
Reddito complessivo da 75.000 a 120.000 euro - DICHIARANTI nella fascia Reddito complessivo oltre 120.000 euro - DICHIARANTI nella fascia
55
67. 70 76 70 70 91 - - 73 99 88 76 96 87 68 69
7.387
7.693
7.468
6.793
7.049
6.639 6.597
6.474 6.365
6.189
5.956
5.786
5.592 5.630 5.585
4.555 4.556 4.491
4.247 4.273
4.133 4.149
4.565
4.285 4.228
4.085 3.986
3.718 3.639
3.475
-
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
DETTAGLIO CONTRIBUENTI TRA FASCIA : ZERO E 15.000MILA
Reddito complessivo minore o uguale a zero euro - DICHIARANTI nella fascia Reddito complessivo da 0 a 10.000 euro - DICHIARANTI nella fascia
Reddito complessivo da 10.000 a 15.000 euro - DICHIARANTI nella fascia
56
68. 7.441 7.552
8.043
8.237 8.307 8.356
8.478
8.147 8.118
7.940 7.864
7.702 7.704 7.595
7.243
2.199
2.339
2.730
2.993
3.172
3.519
3.749 3.757 3.807 3.889
4.132 4.170
4.380 4.469
4.801
277 310 309 369 350 403 425 429 369 418 417 422 410 430 474
-
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
DETTAGLIO CONTRIBUENTI TRA FASCIA: 15.000MILA E 75.000MILA
Reddito complessivo da 15.000 a 26.000 euro - DICHIARANTI nella fascia Reddito complessivo da 26.000 a 55.000 euro - DICHIARANTI nella fascia
Reddito complessivo da 55.000 a 75.000 euro - DICHIARANTI nella fascia
57
69. 265
270 267
232
278
308
322
317
302 304
324
302
308 309
296
133
146
153 149
140
157
166 162
136
154
149
141 142 146 143
-
50
100
150
200
250
300
350
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
DETTAGLIO CONTRIBUENTI TRA FASCIA: 75MILA - 120MILA E OLTRE
120MILA
Reddito complessivo da 75.000 a 120.000 euro - DICHIARANTI nella fascia Reddito complessivo oltre 120.000 euro - DICHIARANTI nella fascia
58
71. 2012; 5.878.829 2013; 5.816.504
2014; 6.087.695
2015; 5.851.550
2012; 3.133.969 2013; 3.106.653
2014; 3.237.225
2015; 3.141.640
-
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
2012 2013 2014 2015
EURO Fabriano : Addizionale regionale e comunale Ammontare
Somma di Addizionale regionale dovuta - Ammontare Somma di Addizionale comunale dovuta - Ammontare
72. 61
2012; 274.630 2013; 271.657 2014; 267.326 2015; 263.655
-
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
2012 2013 2014 2015
NUMERO CONTRIBUENTI PER ADDIZIONALE REGIONALE SUDDIVISO PER
PROVINCIA
AN AP FM MC PU
RAFFRONTO COMUNI – PROVINCIE MARCHE
La Provincia di Ancona ha il maggior numero di contribuenti per l’addizionale regionale e Fabriano è ai primi posti
come numero Contribuenti. Quindi un ulteriore indebolimento del distretto di Fabriano avrebbe forti ripercussioni
sull’intera Regione.
73. 62
2012; 85.978.136 2013; 86.433.011 2014; 86.215.498 2015; 87.021.318
-
10.000.000
20.000.000
30.000.000
40.000.000
50.000.000
60.000.000
70.000.000
80.000.000
90.000.000
100.000.000
2012 2013 2014 2015
EURO AMMONTARE ADDIZIONALE REGIONALE PER PROVINCIA
AN AP FM MC PU
La provincia di Ancona ha il maggior Ammontare per l’addizionale regionale . Fabriano è ai primi posti come
ammontare versato . Quindi un ulteriore indebolimento del distretto di Fabriano avrebbe forti ripercussioni
sull’intera Regione.
76. QUADERNI DI FABRIANO
n. 4 Aprile 2017
Osservatorio Sociale – Economico
Fonti:
• CIOF - Fabriano
• Servizio Statistico Anagrafe - Comune Fabriano
• CED Comune Fabriano
• Istat
• MINISTERO ECONOMIA FINANZA
• Archivio Roberto Sorci
Pubblicazioni :
• Fondazione Merloni - Dai distretti ai post – distretti il caso Medioadratico, Francesco Orazi, 2008
• Merloni da Fabriano al mondo, Ercole Sori - Egea 2005
• Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro -Le dinamiche del mercato del lavoro
• nelle province italiane, 2017
Foto copertina:
• Metello Gregori