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DAL DESIGN DEI SERVIZI TRADIZIONALI 
AL DESIGN DEI SERVIZI COLLABORATIVI 
Daniela Selloni 
Service designer e ricercatrice | Politecnico di Milano | Dipartimento di Design | POLIMI DESIS Lab 
* picture from the sharing economy video available at http://www.campbell-mithun.com/talkinar/
Sommario 
1 > Il design al tempo della service e sharing economy 
2 > Design dei servizi tradizionali e collaborativi: modelli a confronto 
3 > Nuovi luoghi di co-progettazione e co-produzione nelle città 
> Cittadini Creativi 
> Coltivando
1 
Il design al tempo della service 
e sharing economy.
L’economia contemporanea è un’economia di servizi. 
L’economia dei servizi rappresenta circa il 70% della produzione 
e dell’occupazione nelle economie OCSE. (Wölfl 2005) 
La produzione di prodotti sta invece scivolando a meno del 20%. 
picture from “Rethinking happiness” by Aldo Cibic http://www.rethinkinghappiness.info/it
La progettazione dei servizi è diventata 
un’attività di centrale importanza. 
Progettare un servizio significa renderlo il più possibile efficace, efficiente 
e piacevole, sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale. 
picture from “Rethinking happiness” by Aldo Cibic http://www.rethinkinghappiness.info/it
La necessità di progettare i servizi ha fatto emergere 
una “nuova” figura professionale: il service designer 
I designer non progettano più solo oggetti, ma esperienze più complesse. 
picture from www.cittadinicreativi.it
Il service designer si inserisce esattamente nella transizione 
definita da Rifkin nel 2000 come l’Era dell’Accesso. 
...dal possesso all’accesso, dal prodotto al servizio, dall’automobile al car sharing 
picture from www.cittadinicreativi.it
Questa transizione è in continuo movimento: 
il passaggio dal possesso all’accesso negli ultimi anni si 
è esplicitato in maniera evidente nella sharing economy. 
picture from www.cittadinicreativi.it
Il service designer non progetta più soltanto servizi 
tradizionali come lo sportello bancario.... 
...si affianca a particolari comunità di cittadini/ 
utenti che risolvono i loro problemi con forme di 
baratto, scambio, affitto, prestito, condivisione. 
picture from www.cittadinicreativi.it
dal design dei servizi tradizionali > al design dei servizi collaborativi 
dalla dialettica fornitore-utente > a quella utenti-utenti 
dallo user centered design > al community centered design 
picture from www.cittadinicreativi.it
In questa transizione la rete e la tecnologia mobile 
giocano un ruolo fondamentale. 
Le comunità di utenti che hanno creato questa nuova generazione di servizi usano 
la rete in maniera inedita e creativa: 
picture by Daniela Selloni 
- mettono prodotti e servizi esistenti all’interno di un nuovo sistema 
- elaborano sistemi di valutazione e reputazione sempre più sofisticati 
- creano nuovi sistemi esperti
In questo scenario di progettazione diffusa e di co-produzione dal basso, 
si rendono necessari cambiamenti negli approcci e nelle metodologie, 
nei modelli di servizio, nel sistema degli attori, nell'identificazione dei 
ruoli, nella definizione di linee guida, nei criteri di valutazione. 
picture from “Rethinking happiness” by Aldo Cibic http://www.rethinkinghappiness.info/it
2 
Design dei servizi tradizionali 
e dei servizi collaborativi: 
modelli a confronto.
Design'dei'servizi 
Progettazione dell’interfaccia del servizio intesa come zona, ambito, scena in cui hanno 
luogo le interazioni tra il sistema di erogazione e il suo fruitore.* 
FORNITORE UTENTE 
DEL SERVIZIO 
*Elena Pacenti, 1998. 
!=
Progettazione dell’interfaccia del servizio intesa come zona, ambito, scena in cui hanno 
luogo le interazioni tra il sistema di erogazione e il suo fruitore. 
INFORMAZIONI 
funzionali e simboliche 
PERSONE 
aspetto e comportamento 
LUOGO 
ambiente fisico e sensoriale 
STRUMENTI 
oggetti e macchine 
RELAZIONE 
INTERVALLO DI PROGETTO 
DESIGN AREA 
FORNITORE 
DEL SERVIZIO 
UTENTE 
Design'dei'servizi 
*Elena Pacenti, 1998. 
!=
Design'dei'servizi'collaborativi 
I servizi collaborativi sono quei servizi che, per poter essere erogati, necessitano 
dell’attiva partecipazione di tutti gli attori coinvolti, utenti finali inclusi.* 
UTENTI - FORNITORI UTENTI - FRUITORI 
*Ezio Manzini, 2008. 
!= 
UTENTI - PROGETTISTI 
UTENTI- AMBASCIATORI 
UTENTI - MANAGER 
UTENTI - VALUTATORI 
*Scheme by Daniela Selloni, 2013
I servizi collaborativi sono quei servizi che, per poter essere erogati, necessitano 
dell’attiva partecipazione di tutti gli attori coinvolti, utenti finali inclusi.* 
UTENTI - FORNITORI UTENTI - FRUITORI 
*Ezio Manzini, 2008. 
!= 
UTENTI - PROGETTISTI 
UTENTI- AMBASCIATORI 
UTENTI - MANAGER 
UTENTI - VALUTATORI 
Design'dei'servizi'collaborativi 
*Scheme by Daniela Selloni, 2013
Design'dei'servizi'collaborativi 
I servizi collaborativi sono quei servizi che, per poter essere erogati, necessitano 
dell’attiva partecipazione di tutti gli attori coinvolti, utenti finali inclusi.* 
UTENTI - FORNITORI UTENTI - FRUITORI 
*Ezio Manzini, 2008. 
INTERVALLO DI PROGETTO 
!= 
DESIGN AREA 
UTENTI - PROGETTISTI 
UTENTI- AMBASCIATORI 
UTENTI - MANAGER 
UTENTI - VALUTATORI 
RETE COME ABILITATORE 
E CONNETTORE 
*Scheme by Daniela Selloni, 2013
Design'dei'servizi'tradizionali 
L’utente e il fornitore del servizio sono separati dalla linea di visibilità: non c’è 
trasparenza, fruire e erogare il servizio sono due azioni nettamente distinte. 
‘front office’ (stage) 
UTENTE 
(cliente, cittadino) 
linea della 
visibilità 
FORNITORE 
(staff, management, sistemi di supporto) 
‘back office’ (backstage) 
*Daniela Sangiorgi, 2002. 
!=
Design'dei'servizi'collaborativi 
L’utente e il fornitore del servizio fanno parte dello stesso gruppo, vi sono però ruoli 
differenti e intercambiabili, le risorse e i sistemi di supporto sono condivisi. 
UTENTE-FRUITORE 
linea della 
trasparenza 
risorse, beni, sistemi di supporto in condivisione 
UTENTE-FORNITORE 
*Scheme by Daniela Selloni, 2013
Processi'di'(co)'progettazione 
Nei servizi collaborativi il service designer si siede allo stesso tavolo con utenti e 
cittadini e utilizza metodi di progettazione partecipata, tecniche di co-design e di 
prototipazione rapida che vengono dal mondo della ricerca nel design dei servizi.
Processi'di'(co)'produzione 
Gli utenti possono essere coinvolti non solo nel co-design, ma anche nella co-produzione, 
ossia nello sviluppo e nell’erogazione del servizio. Significa integrarli completamente nel 
servizio: i servizi co-prodotti sono iI servizi collaborativi che manifestano il più alto grado 
di collaborazione, dove in un certo senso la co-produzione rappresenta un modello di 
governance.
Caratteristiche'a'confronto 
Servizi'tradizionali Servizi'collaborativi 
relazione bidirezionale interazioni circolari 
anonimità conoscenza diretta 
organizzazione gerarchica organizzazione a rete / peer to peer 
utente servito / delivering utente abilitato / enabling 
professionalità nuovi esperti 
organigrammi standard nuove figure professionali 
divisione tra pubblico e privato zona ibrida semi-pubblica 
rete come strumento rete come abilitatore e connettore 
focus sul come focus sul perché 
*Scheme by Daniela Selloni, 2013
Alcuni'esempi'di'servizi'collaborativi
PEOPLE’S'SUPERMARKET' 
http://www.thepeoplessupermarket.org/ 
The People’s Supermarket è di recente fondazione (2010) ed il primo supermercato collaborativo aperto a Londra, 
funziona con lo stesso principio di Park Slope Food Coop. 
La possibilità di abbassare i prezzi è data dal fatto che, essendo il funzionamento del supermercato basato 
principalmente sul lavoro volontario, i costi per lo staff fisso vengono notevolmente ridotti. Inoltre, tutti i profitti 
vengono reinvestiti nell’abbassare ulteriormente i costi del cibo e non esistono bonus o dividendi per gli azionisti: tutti i 
benefit vanno ai soci. 
! 
!
AGENT'ANYTHING' 
http://www.agentanything.com 
Agent anything è un servizio di scambio prestazioni che tramite una piattaforma permette di trovare qualcuno che 
svolga commissioni o piccole incombenze proprio posto. Il servizio si basa sul mettere in contatto i “Clienti”, persone 
che non hanno tempo per svolgere piccole mansioni quotidiane – ad esempio passare in lavanderia, fare una spesa 
last-minute o un acquisto in farmacia – con gli “Agenti”, ovvero studenti del college che hanno una maggiore 
disponibilità di tempo e flessibilità di orari. Il prezzo della missione è contrattato on-line. 
! 
!
MILK,'PLEASE' 
http://www.milkplease.it/ 
“Milk, please” è un SaaS (Software as a Service) accessibile da una interfaccia web, da un applicazione mobile, e da 
speciali postazioni nei supermercati. E’ un servizio di consegna spesa fornito da altri utenti. 
L’utente che ha bisogno di piccole commissioni può inserire il proprio ordine tramite il sito web o l’applicazione per 
smartphone, e inviare la propria lista della spesa ad altri utenti. Se uno di questi si trova in quel momento in un 
supermercato o negli immediati paraggi, può decidere di accettare l’ordine e di effettuare. ll servizio prevede il 
pagamento on line della spesa con inclusa una ricompensa per chi effettua la consegna. 
! 
!
Bring.BUDDY' 
http://www.springwise.com/life_hacks/bringbuddy/ 
Bring.Buddy è un concept di servizio sviluppato da DHL in collaborazione con la HPI School of Design Thinking alla 
Germany’s University di Potsdam. L’idea è coinvolgere i cittadini sfruttando i loro percorsi abituali per la consegna dei 
pacchi. Chi decide di aderire al servizio utilizza un’applicazione per il telefono tramite cui specifica i propri percorsi 
quotidiani (ad esempio da casa al lavoro). Se un pacco da consegnare deve seguire lo stesso percorso, l’utente riceve un 
messaggio di avviso su dove ritirarlo e consegnarlo. L’applicazione registra gli avvenuti scambi. 
Le consegne avvengono gratuitamente, ma in cambio i partecipanti ricevono dei bonus che possono essere rimborsati 
nei negozi o scambiati con consegne di pacchi per sè. 
!
NEIGHBORGOODS' 
http://neighborgoods.net/ 
NeighborGoods è uno spazio virtuale per gli oggetti che si ha intenzione di mettere a disposizione della comunità e, 
viceversa, trovare quelli di cui si ha bisogno, classificati in base alla categoria merceologica cui appartengono e la zona 
geografica in cui è possibile reperirli. 
Si tratta di un prestito e i proprietari dei vari utensili possono decidere se fornirli gratuitamente o farsi pagare una 
somma, se condividerli solo con i propri conoscenti oppure tutta la comunità. Ci si iscrive alla community 
gratuitamente e inserendo il proprio codice postale si può capire a quali oggetti si ha accesso. 
!
SPLINSTER' 
http://spinlister.com/about 
Splinster, servizio nato a Los Angeles è un bike-sharing peer to peer, che differisce dai vari bike-sharing comunali. Io 
cittadino possiedo una bicicletta che utilizzo saltuariamente, quindi posso garantirne l’accesso ad altre persone, 
creando un profilo per la mia bici sulla piattaforma Spinlister, che mi permetterà di affittarla in maniera sicura e in 
accordo con delle semplici regole che costituiscono il valore aggiunto del servizio. 
Il servizio possiede un mood ben preciso, che è quello dell’attivismo su due ruote, un aura “cool” per cui le bici messe 
in rete hanno spesso delle qualità estetiche o funzionali che le rendono appetibili. Splinster funziona come marchio di 
sicurezza per cui chi affitta sa che l’utilizzatore si prenderà cura della sua bici, e che in caso di imprevisti sarà risarcito. 
!
COPIA'E'INCOLLA'X'MILANO' 
http://www.facebook.com/pages/COPIA-E-INCOLLA-X-Milano-idee-in-Comune/ 
“Cartoline elettroniche da tutto il mondo per costruire insieme una città migliore”. Come suggerisce il claim, si tratta di 
un servizio che, attraverso una pagina Facebook dedicata o l’e-mail, permette a tutti di inviare segnalazioni (foto o brevi 
testi) di buone pratiche di amministrazione pubblica viste in altre città, per proporre di copiarle anche a Milano. I 
cittadini in questa maniera si possono esprimere e si crea un contenitore di idee a cui il Comune può attingere. 
Il modello del Like di Facebook permette di avere una visione delle idee più apprezzate e, sulla base (anche) di questo, 
di andare a selezionare le proposte da sviluppare 
! 
!
PIANO'CITY' 
http://www.pianocitymilano.it/cosa 
PIANO CITY MILANO È UN EVENTO CULTURALE IN CUI I VERI PROTAGONISTI SONO TUTTI I CITTADINI: SPETTATORI, 
APPASSIONATI DI MUSICA, GIOVANI TALENTI E GRANDI PIANISTI. 
Un intenso fine settimana in cui la musica è accolta nei luoghi più inconsueti della città. Case, cortili, stazioni, tram, 
barche, musei, parchi e mercati si apriranno al pubblico ospitando decine di concerti: da Mozart a Frank Zappa, da 
Ellington ai Rolling Stones. L’evento può comprendere concerti, laboratori e lezioni e si possono assumete vari ruoli. 
!
TRADE'SCHOOL' 
https://it-it.facebook.com/TradeSchoolMilano 
La Trade School nasce nel 2010 a New York City, una scuola la cui filosofia si basa sul baratto: un baratto reciproco di 
saperi e conoscenze pratiche che vengono condivise tra studenti e insegnanti. Semplice! Un insegnamento prezioso in 
cambio di un oggetto, un suggerimento, un’idea. Ogni persona interessata ad insegnare qualcosa propone la sua 
lezione sul sito dedicato, sceglie una data, il numero massimo di studenti e gli oggetti che vuole in cambio dei suoi 
insegnamenti. Le lezioni possono avere qualsiasi argomento, da come si costruisce un tavolo a come si cucina una 
zuppa, a come trovare una casa. Nel 2011 arriva anche a Milano.
3 
Nuovi luoghi di co-progettazione 
e co-produzione nelle città. 
> Cittadini Creativi 
> Coltivando
Sharing economy e design dei servizi collaborativi
Per 5 mesi, ogni giovedì per 2 ore, un service designer e 30 cittadini si sono 
incontrati alla Cascina Cuccagna per progettare servizi per il quartiere. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
19
20
21
22
23
Analizzando i bisogni del quartiere sono emerse 4 aree di servizio su cui lavorare 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Sono stati individuati una serie di attori locali (pubblici e privati) da coinvolgere 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Il progetto è stato annunciato al quartiere con una campagna di comunicazione 
locale e digitale. Volta per volta sono stati condivisi temi e strumenti di progetto. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Il sito cittadinicreativi.it raccoglie i report di ogni incontro, permette di scaricare 
gli strumenti utilizzati e i documenti su cui lavorare insieme per progettare i 
servizi, è il punto di contatto e di comunicazione con i cittadini e con il pubblico. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Una singola area di servizio viene analizzata attraverso un ciclo di tre incontri: 
1. Sessione ispirativa 2. Brainstorming collettivo 3. Sessione di prototipazione 
Introduzione del tema, 
presentazione di 
buone pratiche per 
trarne ispirazione e 
generare visioni 
alternative di vita 
quotidiana. 
Selezione degli 
elementi promettenti 
dei casi presentati, 
generazione di idee 
unendo ispirazioni, 
desideri, necessità. 
Utilizzo di mock-up 
fisici per presentare il 
servizio, applicazione 
del servizio alla realtà 
della Zona 4 e ai suoi 
attori locali. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
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Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni' 
3 tipi di strumenti: 
Inspiring tools Framing tools Implementing tools 
Per stimolare 
l’immaginazione e il 
pensiero laterale. 
(schede su buone 
pratiche, videostorie, 
carte di suggestione 
ecc) 
Per mettere a fuoco 
l’idea di servizio. 
(mappe del sistema, 
costumer journey 
maps, front office amd 
back office displays 
ecc.) 
Per sviluppare 
ulteriormente il 
servizio e legarlo alle 
risorse locali. 
(service mock-ups, 
mappe degli 
stakeholders, giochi di 
ruolo ecc.)
Sharing economy e design dei servizi collaborativi
Sharing economy e design dei servizi collaborativi
Sharing economy e design dei servizi collaborativi
Sharing economy e design dei servizi collaborativi
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Cittadini Creativi alla Milano Design Week 2013- rassegna Good Design 
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picture from wCwittwad.icnii'tCtraeadtiivni'i©cDreanaiteilav'Si.eiltloni'
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Sessione speciale di Cittadini Creativi al Museo della Triennale di Milano 
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Presentazione finale al Comune di Milano - Assessorato alle Politiche Sociali 
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Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
I 6 servizi progettati a Cittadini Creativi 
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Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
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All’interno di Cittadini Creativi sono stati generati e /o consolidati: 
> nuovi modelli di servizio 
> nuovi luoghi di progettazione e produzione 
> una nuova zona ibrida tra pubblico e privato 
> nuove forme di imprenditorialità sociale 
> nuove forme di welfare 
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L’esperienza di Cittadini Creativi in 8 passi 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Cittadini Creativi in 8 passi 
PASSO ZERO: CREARE IL GRUPPO DI LAVORO 
> gruppo minimo 
- service designer (con doti di carisma, mediazione e facilitazione) 
- assistente ( designer + fotografo ) 
> gruppo aumentato 
- service designer (con doti di carisma, mediazione e facilitazione) 
- assistente documentatore (fotografo / videomaker) 
- communication designer (grafica e web) 
- design researcher (esperto in servizi e ricerca etnografica) 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Cittadini Creativi in 8 passi 
1 INDIVIDUARE LA COMUNITA’ 
2 LEGARSI AL TERRITORIO 
3 TROVARE UN LUOGO SIMBOLO 
4 SVILUPPARE UN PROGRAMMA 
5 COMUNICARE E CONDIVIDERE 
6 PROGETTARE LE SESSIONI DI CO-DESIGN 
7 ORGANIZZARE E PROTOTIPARE I RISULTATI 
8 IMPLEMENTARE E STABILIRE SINERGIE 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
INDIVIDUARE LA COMUNITA’ 
> percorso lungo 
Creare la comunità immergendosi nella vita di un quartiere, 
usando i metodi della ricerca etnografica, partecipando agli 
eventi e alle attività locali, facendo empatia con gli abitanti. 
1 
> percorso breve 
Trovare una comunità già attiva e disponibile, eventualmente 
partendo dalle associazioni di quartiere. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
2 LEGARSI AL TERRITORIO 
> individuare gli ambiti su cui lavorare 
Quali sono i temi importanti nel quartiere? L’accesso al cibo 
fresco? La mancanza di offerta culturale? Selezionare gli ambiti 
di servizio da migliorare o re-inventare. 
> individuare gli attori locali da coinvolgere 
Individuare servizi già esistenti, attività e associazioni con cui 
stabilire delle connessioni. Coinvolgere le istituzioni locali. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
3 TROVARE UN LUOGO SIMBOLO 
> uno spazio accogliente e connesso 
Cittadini Creativi funziona meglio in uno spazio accogliente e 
piacevole, possibilmente un luogo simbolo del quartiere, 
facilmente riconoscibile e raggiungibile, che a sua volta possiede 
già una rete di relazioni con altri attori ed è connesso con il 
territorio circostante. Gli spazi di co-working e gli incubatori di 
impresa costituiscono un buon esempio. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
4 SVILUPPARE UN PROGRAMMA 
> un calendario di sessioni di co-design e mostre al pubblico 
Attorno ad ogni tema selezionato organizzare 3 sessioni di co-design: 
una sessione ispirativa, un brainstorming collettivo, una 
sessione di prototipazione e applicazione del servizio al 
contesto locale. Per ogni tema si ripete il ciclo delle 3 sessioni. 
! 
Il programma è intervallato da momenti di presentazione 
pubblica di quanto avviene nelle sessioni, che si possono 
“agganciare” a eventi e manifestazioni esistenti. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
5 COMUNICARE E CONDIVIDERE 
> raccontare l’esperienza 
Realizzare una vera e propria campagna di comunicazione con 
due obiettivi: invitare i cittadini e raccontare che sta succedendo 
qualcosa di nuovo nel quartiere. 
La comunicazione va fatta “in loco” e focalizzata su gruppi di 
attori precisi: mercati rionali, gruppi genitori, negozi di quartiere, 
associazioni locali. A questa si affianca la comunicazione 
tradizionale sui social network. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
6 PROGETTARE LE SESSIONI DI CO-DESIGN 
> formarsi sulle tematiche, progettare gli strumenti 
Le sessioni di co-design vanno accuratamente preparate, devono 
essere efficaci, ma anche leggere e divertenti. 
Gli strumenti di Cittadini Creativi si dividono in 3 categorie: 
"inspiring tools", per stimolare l'immaginazione e il pensiero 
laterale ; "framing tools", strumenti per mettere a fuoco l’idea di 
servizio e "implementing tools", strumenti per sviluppare 
ulteriormente il servizio e legarlo alle risorse locali. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
7 ORGANIZZARE E PROTOTIPARE I RISULTATI 
> realizzare dei prototipi da testare o mostrare 
Una volta elaborato il concept di servizio e definiti i dettagli, si 
elabora un prototipo fisico per rappresentare e raccontare il 
servizio. Il prototipo può essere anche digitale, un sito “fake” del 
servizio da testare per un periodo determinato di tempo, in 
modo da capire i punti critici e raccogliere feed back. 
A quel punto si fa una sintesi dei risultati e si crea un documento 
programmatico che spiega il servizio finale. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
8 IMPLEMENTARE E STABILIRE SINERGIE 
> legare il servizio al territorio, trovare il “service manager” 
L’implementazione del servizio è legata alla sua reale 
applicazione nel quartiere: chi diventerà l’attore chiave? chi si 
“prenderà cura” del servizio co-progettato? Diventerà una nuova 
start-up sociale?Bisognerà partecipare a bandi di finanziamento? 
Verrà erogato da un’associazione locale? Dal comune stesso? 
! 
Implementare il servizio significa gestirne la sua eredità alla 
comunità di riferimento. 
Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Daniela Selloni | How citizens’ activism is changing the way we design services ! 
supervisor | Anna Meroni | assistant supervisor | -! 
phd in Design | coordinator Francesco Trabucco | research field: service design Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
Daniela Selloni 
email 
daniela.selloni@.polimi.it 
@danielaselloni 
websites 
www.cittadinicreativi.it 
www.microsuper.it 
! 
Politecnico di Milano | Dipartimento di Design | POLIMI DESIS Lab 
twitter 
www.desis-network.org

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Sharing economy e design dei servizi collaborativi

  • 1. DAL DESIGN DEI SERVIZI TRADIZIONALI AL DESIGN DEI SERVIZI COLLABORATIVI Daniela Selloni Service designer e ricercatrice | Politecnico di Milano | Dipartimento di Design | POLIMI DESIS Lab * picture from the sharing economy video available at http://www.campbell-mithun.com/talkinar/
  • 2. Sommario 1 > Il design al tempo della service e sharing economy 2 > Design dei servizi tradizionali e collaborativi: modelli a confronto 3 > Nuovi luoghi di co-progettazione e co-produzione nelle città > Cittadini Creativi > Coltivando
  • 3. 1 Il design al tempo della service e sharing economy.
  • 4. L’economia contemporanea è un’economia di servizi. L’economia dei servizi rappresenta circa il 70% della produzione e dell’occupazione nelle economie OCSE. (Wölfl 2005) La produzione di prodotti sta invece scivolando a meno del 20%. picture from “Rethinking happiness” by Aldo Cibic http://www.rethinkinghappiness.info/it
  • 5. La progettazione dei servizi è diventata un’attività di centrale importanza. Progettare un servizio significa renderlo il più possibile efficace, efficiente e piacevole, sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale. picture from “Rethinking happiness” by Aldo Cibic http://www.rethinkinghappiness.info/it
  • 6. La necessità di progettare i servizi ha fatto emergere una “nuova” figura professionale: il service designer I designer non progettano più solo oggetti, ma esperienze più complesse. picture from www.cittadinicreativi.it
  • 7. Il service designer si inserisce esattamente nella transizione definita da Rifkin nel 2000 come l’Era dell’Accesso. ...dal possesso all’accesso, dal prodotto al servizio, dall’automobile al car sharing picture from www.cittadinicreativi.it
  • 8. Questa transizione è in continuo movimento: il passaggio dal possesso all’accesso negli ultimi anni si è esplicitato in maniera evidente nella sharing economy. picture from www.cittadinicreativi.it
  • 9. Il service designer non progetta più soltanto servizi tradizionali come lo sportello bancario.... ...si affianca a particolari comunità di cittadini/ utenti che risolvono i loro problemi con forme di baratto, scambio, affitto, prestito, condivisione. picture from www.cittadinicreativi.it
  • 10. dal design dei servizi tradizionali > al design dei servizi collaborativi dalla dialettica fornitore-utente > a quella utenti-utenti dallo user centered design > al community centered design picture from www.cittadinicreativi.it
  • 11. In questa transizione la rete e la tecnologia mobile giocano un ruolo fondamentale. Le comunità di utenti che hanno creato questa nuova generazione di servizi usano la rete in maniera inedita e creativa: picture by Daniela Selloni - mettono prodotti e servizi esistenti all’interno di un nuovo sistema - elaborano sistemi di valutazione e reputazione sempre più sofisticati - creano nuovi sistemi esperti
  • 12. In questo scenario di progettazione diffusa e di co-produzione dal basso, si rendono necessari cambiamenti negli approcci e nelle metodologie, nei modelli di servizio, nel sistema degli attori, nell'identificazione dei ruoli, nella definizione di linee guida, nei criteri di valutazione. picture from “Rethinking happiness” by Aldo Cibic http://www.rethinkinghappiness.info/it
  • 13. 2 Design dei servizi tradizionali e dei servizi collaborativi: modelli a confronto.
  • 14. Design'dei'servizi Progettazione dell’interfaccia del servizio intesa come zona, ambito, scena in cui hanno luogo le interazioni tra il sistema di erogazione e il suo fruitore.* FORNITORE UTENTE DEL SERVIZIO *Elena Pacenti, 1998. !=
  • 15. Progettazione dell’interfaccia del servizio intesa come zona, ambito, scena in cui hanno luogo le interazioni tra il sistema di erogazione e il suo fruitore. INFORMAZIONI funzionali e simboliche PERSONE aspetto e comportamento LUOGO ambiente fisico e sensoriale STRUMENTI oggetti e macchine RELAZIONE INTERVALLO DI PROGETTO DESIGN AREA FORNITORE DEL SERVIZIO UTENTE Design'dei'servizi *Elena Pacenti, 1998. !=
  • 16. Design'dei'servizi'collaborativi I servizi collaborativi sono quei servizi che, per poter essere erogati, necessitano dell’attiva partecipazione di tutti gli attori coinvolti, utenti finali inclusi.* UTENTI - FORNITORI UTENTI - FRUITORI *Ezio Manzini, 2008. != UTENTI - PROGETTISTI UTENTI- AMBASCIATORI UTENTI - MANAGER UTENTI - VALUTATORI *Scheme by Daniela Selloni, 2013
  • 17. I servizi collaborativi sono quei servizi che, per poter essere erogati, necessitano dell’attiva partecipazione di tutti gli attori coinvolti, utenti finali inclusi.* UTENTI - FORNITORI UTENTI - FRUITORI *Ezio Manzini, 2008. != UTENTI - PROGETTISTI UTENTI- AMBASCIATORI UTENTI - MANAGER UTENTI - VALUTATORI Design'dei'servizi'collaborativi *Scheme by Daniela Selloni, 2013
  • 18. Design'dei'servizi'collaborativi I servizi collaborativi sono quei servizi che, per poter essere erogati, necessitano dell’attiva partecipazione di tutti gli attori coinvolti, utenti finali inclusi.* UTENTI - FORNITORI UTENTI - FRUITORI *Ezio Manzini, 2008. INTERVALLO DI PROGETTO != DESIGN AREA UTENTI - PROGETTISTI UTENTI- AMBASCIATORI UTENTI - MANAGER UTENTI - VALUTATORI RETE COME ABILITATORE E CONNETTORE *Scheme by Daniela Selloni, 2013
  • 19. Design'dei'servizi'tradizionali L’utente e il fornitore del servizio sono separati dalla linea di visibilità: non c’è trasparenza, fruire e erogare il servizio sono due azioni nettamente distinte. ‘front office’ (stage) UTENTE (cliente, cittadino) linea della visibilità FORNITORE (staff, management, sistemi di supporto) ‘back office’ (backstage) *Daniela Sangiorgi, 2002. !=
  • 20. Design'dei'servizi'collaborativi L’utente e il fornitore del servizio fanno parte dello stesso gruppo, vi sono però ruoli differenti e intercambiabili, le risorse e i sistemi di supporto sono condivisi. UTENTE-FRUITORE linea della trasparenza risorse, beni, sistemi di supporto in condivisione UTENTE-FORNITORE *Scheme by Daniela Selloni, 2013
  • 21. Processi'di'(co)'progettazione Nei servizi collaborativi il service designer si siede allo stesso tavolo con utenti e cittadini e utilizza metodi di progettazione partecipata, tecniche di co-design e di prototipazione rapida che vengono dal mondo della ricerca nel design dei servizi.
  • 22. Processi'di'(co)'produzione Gli utenti possono essere coinvolti non solo nel co-design, ma anche nella co-produzione, ossia nello sviluppo e nell’erogazione del servizio. Significa integrarli completamente nel servizio: i servizi co-prodotti sono iI servizi collaborativi che manifestano il più alto grado di collaborazione, dove in un certo senso la co-produzione rappresenta un modello di governance.
  • 23. Caratteristiche'a'confronto Servizi'tradizionali Servizi'collaborativi relazione bidirezionale interazioni circolari anonimità conoscenza diretta organizzazione gerarchica organizzazione a rete / peer to peer utente servito / delivering utente abilitato / enabling professionalità nuovi esperti organigrammi standard nuove figure professionali divisione tra pubblico e privato zona ibrida semi-pubblica rete come strumento rete come abilitatore e connettore focus sul come focus sul perché *Scheme by Daniela Selloni, 2013
  • 25. PEOPLE’S'SUPERMARKET' http://www.thepeoplessupermarket.org/ The People’s Supermarket è di recente fondazione (2010) ed il primo supermercato collaborativo aperto a Londra, funziona con lo stesso principio di Park Slope Food Coop. La possibilità di abbassare i prezzi è data dal fatto che, essendo il funzionamento del supermercato basato principalmente sul lavoro volontario, i costi per lo staff fisso vengono notevolmente ridotti. Inoltre, tutti i profitti vengono reinvestiti nell’abbassare ulteriormente i costi del cibo e non esistono bonus o dividendi per gli azionisti: tutti i benefit vanno ai soci. ! !
  • 26. AGENT'ANYTHING' http://www.agentanything.com Agent anything è un servizio di scambio prestazioni che tramite una piattaforma permette di trovare qualcuno che svolga commissioni o piccole incombenze proprio posto. Il servizio si basa sul mettere in contatto i “Clienti”, persone che non hanno tempo per svolgere piccole mansioni quotidiane – ad esempio passare in lavanderia, fare una spesa last-minute o un acquisto in farmacia – con gli “Agenti”, ovvero studenti del college che hanno una maggiore disponibilità di tempo e flessibilità di orari. Il prezzo della missione è contrattato on-line. ! !
  • 27. MILK,'PLEASE' http://www.milkplease.it/ “Milk, please” è un SaaS (Software as a Service) accessibile da una interfaccia web, da un applicazione mobile, e da speciali postazioni nei supermercati. E’ un servizio di consegna spesa fornito da altri utenti. L’utente che ha bisogno di piccole commissioni può inserire il proprio ordine tramite il sito web o l’applicazione per smartphone, e inviare la propria lista della spesa ad altri utenti. Se uno di questi si trova in quel momento in un supermercato o negli immediati paraggi, può decidere di accettare l’ordine e di effettuare. ll servizio prevede il pagamento on line della spesa con inclusa una ricompensa per chi effettua la consegna. ! !
  • 28. Bring.BUDDY' http://www.springwise.com/life_hacks/bringbuddy/ Bring.Buddy è un concept di servizio sviluppato da DHL in collaborazione con la HPI School of Design Thinking alla Germany’s University di Potsdam. L’idea è coinvolgere i cittadini sfruttando i loro percorsi abituali per la consegna dei pacchi. Chi decide di aderire al servizio utilizza un’applicazione per il telefono tramite cui specifica i propri percorsi quotidiani (ad esempio da casa al lavoro). Se un pacco da consegnare deve seguire lo stesso percorso, l’utente riceve un messaggio di avviso su dove ritirarlo e consegnarlo. L’applicazione registra gli avvenuti scambi. Le consegne avvengono gratuitamente, ma in cambio i partecipanti ricevono dei bonus che possono essere rimborsati nei negozi o scambiati con consegne di pacchi per sè. !
  • 29. NEIGHBORGOODS' http://neighborgoods.net/ NeighborGoods è uno spazio virtuale per gli oggetti che si ha intenzione di mettere a disposizione della comunità e, viceversa, trovare quelli di cui si ha bisogno, classificati in base alla categoria merceologica cui appartengono e la zona geografica in cui è possibile reperirli. Si tratta di un prestito e i proprietari dei vari utensili possono decidere se fornirli gratuitamente o farsi pagare una somma, se condividerli solo con i propri conoscenti oppure tutta la comunità. Ci si iscrive alla community gratuitamente e inserendo il proprio codice postale si può capire a quali oggetti si ha accesso. !
  • 30. SPLINSTER' http://spinlister.com/about Splinster, servizio nato a Los Angeles è un bike-sharing peer to peer, che differisce dai vari bike-sharing comunali. Io cittadino possiedo una bicicletta che utilizzo saltuariamente, quindi posso garantirne l’accesso ad altre persone, creando un profilo per la mia bici sulla piattaforma Spinlister, che mi permetterà di affittarla in maniera sicura e in accordo con delle semplici regole che costituiscono il valore aggiunto del servizio. Il servizio possiede un mood ben preciso, che è quello dell’attivismo su due ruote, un aura “cool” per cui le bici messe in rete hanno spesso delle qualità estetiche o funzionali che le rendono appetibili. Splinster funziona come marchio di sicurezza per cui chi affitta sa che l’utilizzatore si prenderà cura della sua bici, e che in caso di imprevisti sarà risarcito. !
  • 31. COPIA'E'INCOLLA'X'MILANO' http://www.facebook.com/pages/COPIA-E-INCOLLA-X-Milano-idee-in-Comune/ “Cartoline elettroniche da tutto il mondo per costruire insieme una città migliore”. Come suggerisce il claim, si tratta di un servizio che, attraverso una pagina Facebook dedicata o l’e-mail, permette a tutti di inviare segnalazioni (foto o brevi testi) di buone pratiche di amministrazione pubblica viste in altre città, per proporre di copiarle anche a Milano. I cittadini in questa maniera si possono esprimere e si crea un contenitore di idee a cui il Comune può attingere. Il modello del Like di Facebook permette di avere una visione delle idee più apprezzate e, sulla base (anche) di questo, di andare a selezionare le proposte da sviluppare ! !
  • 32. PIANO'CITY' http://www.pianocitymilano.it/cosa PIANO CITY MILANO È UN EVENTO CULTURALE IN CUI I VERI PROTAGONISTI SONO TUTTI I CITTADINI: SPETTATORI, APPASSIONATI DI MUSICA, GIOVANI TALENTI E GRANDI PIANISTI. Un intenso fine settimana in cui la musica è accolta nei luoghi più inconsueti della città. Case, cortili, stazioni, tram, barche, musei, parchi e mercati si apriranno al pubblico ospitando decine di concerti: da Mozart a Frank Zappa, da Ellington ai Rolling Stones. L’evento può comprendere concerti, laboratori e lezioni e si possono assumete vari ruoli. !
  • 33. TRADE'SCHOOL' https://it-it.facebook.com/TradeSchoolMilano La Trade School nasce nel 2010 a New York City, una scuola la cui filosofia si basa sul baratto: un baratto reciproco di saperi e conoscenze pratiche che vengono condivise tra studenti e insegnanti. Semplice! Un insegnamento prezioso in cambio di un oggetto, un suggerimento, un’idea. Ogni persona interessata ad insegnare qualcosa propone la sua lezione sul sito dedicato, sceglie una data, il numero massimo di studenti e gli oggetti che vuole in cambio dei suoi insegnamenti. Le lezioni possono avere qualsiasi argomento, da come si costruisce un tavolo a come si cucina una zuppa, a come trovare una casa. Nel 2011 arriva anche a Milano.
  • 34. 3 Nuovi luoghi di co-progettazione e co-produzione nelle città. > Cittadini Creativi > Coltivando
  • 36. Per 5 mesi, ogni giovedì per 2 ore, un service designer e 30 cittadini si sono incontrati alla Cascina Cuccagna per progettare servizi per il quartiere. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 37. 19
  • 38. 20
  • 39. 21
  • 40. 22
  • 41. 23
  • 42. Analizzando i bisogni del quartiere sono emerse 4 aree di servizio su cui lavorare Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 43. Sono stati individuati una serie di attori locali (pubblici e privati) da coinvolgere Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 44. Il progetto è stato annunciato al quartiere con una campagna di comunicazione locale e digitale. Volta per volta sono stati condivisi temi e strumenti di progetto. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 45. Il sito cittadinicreativi.it raccoglie i report di ogni incontro, permette di scaricare gli strumenti utilizzati e i documenti su cui lavorare insieme per progettare i servizi, è il punto di contatto e di comunicazione con i cittadini e con il pubblico. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 46. Una singola area di servizio viene analizzata attraverso un ciclo di tre incontri: 1. Sessione ispirativa 2. Brainstorming collettivo 3. Sessione di prototipazione Introduzione del tema, presentazione di buone pratiche per trarne ispirazione e generare visioni alternative di vita quotidiana. Selezione degli elementi promettenti dei casi presentati, generazione di idee unendo ispirazioni, desideri, necessità. Utilizzo di mock-up fisici per presentare il servizio, applicazione del servizio alla realtà della Zona 4 e ai suoi attori locali. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 53. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni' 3 tipi di strumenti: Inspiring tools Framing tools Implementing tools Per stimolare l’immaginazione e il pensiero laterale. (schede su buone pratiche, videostorie, carte di suggestione ecc) Per mettere a fuoco l’idea di servizio. (mappe del sistema, costumer journey maps, front office amd back office displays ecc.) Per sviluppare ulteriormente il servizio e legarlo alle risorse locali. (service mock-ups, mappe degli stakeholders, giochi di ruolo ecc.)
  • 60. Cittadini Creativi alla Milano Design Week 2013- rassegna Good Design Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 66. Sessione speciale di Cittadini Creativi al Museo della Triennale di Milano Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 67. Presentazione finale al Comune di Milano - Assessorato alle Politiche Sociali Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 69. I 6 servizi progettati a Cittadini Creativi Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 81. All’interno di Cittadini Creativi sono stati generati e /o consolidati: > nuovi modelli di servizio > nuovi luoghi di progettazione e produzione > una nuova zona ibrida tra pubblico e privato > nuove forme di imprenditorialità sociale > nuove forme di welfare Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 82. L’esperienza di Cittadini Creativi in 8 passi Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 83. Cittadini Creativi in 8 passi PASSO ZERO: CREARE IL GRUPPO DI LAVORO > gruppo minimo - service designer (con doti di carisma, mediazione e facilitazione) - assistente ( designer + fotografo ) > gruppo aumentato - service designer (con doti di carisma, mediazione e facilitazione) - assistente documentatore (fotografo / videomaker) - communication designer (grafica e web) - design researcher (esperto in servizi e ricerca etnografica) Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 84. Cittadini Creativi in 8 passi 1 INDIVIDUARE LA COMUNITA’ 2 LEGARSI AL TERRITORIO 3 TROVARE UN LUOGO SIMBOLO 4 SVILUPPARE UN PROGRAMMA 5 COMUNICARE E CONDIVIDERE 6 PROGETTARE LE SESSIONI DI CO-DESIGN 7 ORGANIZZARE E PROTOTIPARE I RISULTATI 8 IMPLEMENTARE E STABILIRE SINERGIE Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 85. INDIVIDUARE LA COMUNITA’ > percorso lungo Creare la comunità immergendosi nella vita di un quartiere, usando i metodi della ricerca etnografica, partecipando agli eventi e alle attività locali, facendo empatia con gli abitanti. 1 > percorso breve Trovare una comunità già attiva e disponibile, eventualmente partendo dalle associazioni di quartiere. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 86. 2 LEGARSI AL TERRITORIO > individuare gli ambiti su cui lavorare Quali sono i temi importanti nel quartiere? L’accesso al cibo fresco? La mancanza di offerta culturale? Selezionare gli ambiti di servizio da migliorare o re-inventare. > individuare gli attori locali da coinvolgere Individuare servizi già esistenti, attività e associazioni con cui stabilire delle connessioni. Coinvolgere le istituzioni locali. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 87. 3 TROVARE UN LUOGO SIMBOLO > uno spazio accogliente e connesso Cittadini Creativi funziona meglio in uno spazio accogliente e piacevole, possibilmente un luogo simbolo del quartiere, facilmente riconoscibile e raggiungibile, che a sua volta possiede già una rete di relazioni con altri attori ed è connesso con il territorio circostante. Gli spazi di co-working e gli incubatori di impresa costituiscono un buon esempio. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 88. 4 SVILUPPARE UN PROGRAMMA > un calendario di sessioni di co-design e mostre al pubblico Attorno ad ogni tema selezionato organizzare 3 sessioni di co-design: una sessione ispirativa, un brainstorming collettivo, una sessione di prototipazione e applicazione del servizio al contesto locale. Per ogni tema si ripete il ciclo delle 3 sessioni. ! Il programma è intervallato da momenti di presentazione pubblica di quanto avviene nelle sessioni, che si possono “agganciare” a eventi e manifestazioni esistenti. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 89. 5 COMUNICARE E CONDIVIDERE > raccontare l’esperienza Realizzare una vera e propria campagna di comunicazione con due obiettivi: invitare i cittadini e raccontare che sta succedendo qualcosa di nuovo nel quartiere. La comunicazione va fatta “in loco” e focalizzata su gruppi di attori precisi: mercati rionali, gruppi genitori, negozi di quartiere, associazioni locali. A questa si affianca la comunicazione tradizionale sui social network. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 90. 6 PROGETTARE LE SESSIONI DI CO-DESIGN > formarsi sulle tematiche, progettare gli strumenti Le sessioni di co-design vanno accuratamente preparate, devono essere efficaci, ma anche leggere e divertenti. Gli strumenti di Cittadini Creativi si dividono in 3 categorie: "inspiring tools", per stimolare l'immaginazione e il pensiero laterale ; "framing tools", strumenti per mettere a fuoco l’idea di servizio e "implementing tools", strumenti per sviluppare ulteriormente il servizio e legarlo alle risorse locali. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 91. 7 ORGANIZZARE E PROTOTIPARE I RISULTATI > realizzare dei prototipi da testare o mostrare Una volta elaborato il concept di servizio e definiti i dettagli, si elabora un prototipo fisico per rappresentare e raccontare il servizio. Il prototipo può essere anche digitale, un sito “fake” del servizio da testare per un periodo determinato di tempo, in modo da capire i punti critici e raccogliere feed back. A quel punto si fa una sintesi dei risultati e si crea un documento programmatico che spiega il servizio finale. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 92. 8 IMPLEMENTARE E STABILIRE SINERGIE > legare il servizio al territorio, trovare il “service manager” L’implementazione del servizio è legata alla sua reale applicazione nel quartiere: chi diventerà l’attore chiave? chi si “prenderà cura” del servizio co-progettato? Diventerà una nuova start-up sociale?Bisognerà partecipare a bandi di finanziamento? Verrà erogato da un’associazione locale? Dal comune stesso? ! Implementare il servizio significa gestirne la sua eredità alla comunità di riferimento. Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 93. Daniela Selloni | How citizens’ activism is changing the way we design services ! supervisor | Anna Meroni | assistant supervisor | -! phd in Design | coordinator Francesco Trabucco | research field: service design Cittadini'Creativi'©Daniela'Selloni'
  • 94. Daniela Selloni email daniela.selloni@.polimi.it @danielaselloni websites www.cittadinicreativi.it www.microsuper.it ! Politecnico di Milano | Dipartimento di Design | POLIMI DESIS Lab twitter www.desis-network.org