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Il coaching è ormai considerato uno dei più efficaci metodi di intervento per
il cambiamento all’interno dei processi aziendali e per la crescita delle persone.
Le diverse forme in cui viene adottato questo metodo di “allenamento” ormai
diffuso in tutto il mondo, mirano essenzialmente al raggiungimento degli
obiettivi, all’elevazione degli standard di performance e ad una formazione
che renda l’organizzazione – o la persona – autonoma di procedere con gli stru-
menti e i metodi acquisiti nel corso del training. Il coaching è anche e soprat-
tutto ccrreesscciittaa,, ccaammbbiiaammeennttoo,, ttrraassffoorrmmaazziioonnee ee ttrraassffeerriimmeennttoo ddeellllee rriissoorrssee
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aannccoorraa nnoonn hhaannnnoo rraaggggiiuunnttoo lliivveellllii ssooddddiissffaacceennttii.
IIll lliibbrroo mmeettttee aa ddiissppoossiizziioonnee ddeeii pprrooffeessssiioonniissttii ddeell sseettttoorree uunnaa rraaccccoollttaa
oorrggaanniizzzzaattaa eedd aaggggiioorrnnaattaa ddii tteeccnniicchhee dd’’iinntteerrvveennttoo,, ssppeerriimmeennttaattee eedd eefffifi--
ccaaccii,, ddii ccuuii ppoossssoonnoo aavvvvaalleerrssii aanncchhee ccoolloorroo cchhee ssttaannnnoo mmuuoovveennddoo ii pprriimmii
ppaassssii iinn qquueessttaa aaffffaasscciinnaannttee ee vvaarriieeggaattaa ddiisscciipplliinnaa. Le tecniche sono state
ripensate e utilizzate dagli autori non solo nello stretto ambito del coaching,
ma anche in quello della consulenza psicologica e in taluni casi nella psico-
terapia individuale e di gruppo. Di per sé esse costituiscono una traccia, un
modello di riferimento per intervenire nelle situazioni che richiedono un cam-
biamento e pertanto possono essere utilizzate anche ddaaggllii ppssiiccoollooggii ddeell llaavvoorroo
ee ddeellllee oorrggaanniizzzzaazziioonnii,, ddaa cchhii ssii ooccccuuppaa ddii ffoorrmmaazziioonnee iinn aauullaa,, ddaa mmaannaaggeerr
oo lleeaaddeerr ddii tteeaamm ddii llaavvoorroo,, ddaaii ccoonnssuulleennttii aazziieennddaallii. Alcune di queste tec-
niche sono già conosciute, almeno da una parte del pubblico, ma vengono
qui rielaborate dagli autori secondo una metodologia di intervento che cura in
particolare il processo di ppeennssiieerroo ccrreeaattiivvoo; altre tecniche sono state messe a
punto dagli autori stessi nel corso di anni di attività di consulenza e formazione.
Maria Rita Parsi, psicologa psicoterapeuta, ha fondato e dirige la Scuola Ita-
liana di Psicoanimazione (SIPA). Dal 1984 fa parte dell’Istituto Riza e scrive
sulle riviste Riza Psicosomatica e Riza Scienze. Nel 1991 ha dato vita alla
Fondazione “Movimento Bambino” ONLUS. Svolge da anni intensa attività
didattica presso Università italiane e Istituti specializzati.
Massimo Del Monte è psicologo e psicoterapeuta, con una formazione in
Psicoterapia ad Orientamento Umanistico, Analisi Transazionale, Programmazione
Neuro-Linguistica. Svolge da anni attività di psicoterapia, coaching, formazione.
Simone Piperno, giornalista e formatore, è specializzato in Analisi della comuni-
cazione pubblica e d’impresa e si occupa di comunicazione integrata, Knowledge
Management, formazione manageriale e business game. Ha svolto studi di per-
fezionamento in Programmazione Neuro-Linguistica (a Londra, sotto la guida
di Richard Bandler) e nell’ambito del coaching. Attualmente si occupa dello sviluppo
del processo creativo nelle persone e nelle organizzazioni per il miglioramento del-
le performance e della qualità di vita.
TECNICHE PER LA CRESCITA,
L’INNOVAZIONE,
IL CAMBIAMENTO
PERSONALE ED AZIENDALE
FRANCOANGELI
MARIA RITA PARSI, MASSIMO DEL MONTE,
SIMONE PIPERNO
Ilcoaching
creativocreativo
561.336-M.R.PARSI,M.DELMONTE,S.PIPERNOILCOACHINGCREATIVO
FrancoAngeli
La passione per le conoscenze
561.336.qxd 18-04-2014 15:58 Pagina 1
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possono consultare il nostro sito Internet: www.francoangeli.it e iscriversi nella home page
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FRANCOANGELI
MARIA RITA PARSI,
MASSIMO DEL MONTE,
SIMONE PIPERNO
IL COACHING CREA TIVO
Tecniche per la cr escita, l’innovazione,
il cambiamento personale ed aziendale
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1a edizione. Copyright © 2007 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy
L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sul diritto d’autore.
L’Utente nel momento in cui effettua il download dell’opera accetta tutte le condizioni
della licenza d’uso previste e comunicate sul sito www.francoangeli.it.
5
Indice
Ringraziamenti pag. 9
Introduzione » 11
Parte prima – Il metodo
1. La metodologia del Coaching Creativo » 17
1. Fase di Ricerca » 21
2. Fase di Decodifica » 36
3. Fase di Elaborazione » 40
4. Fase di Produzione » 55
5. Fase di Feedback » 59
6. Dalle cinque fasi alle cinque posizioni percettive » 62
Parte seconda – Le tecniche
1. La Mappatura del Successo » 71
1. Descrizione » 71
2. Obiettivi » 72
3. Indicazioni operative » 72
3.1. Mappare i propri desideri-sogni-obiettivi » 72
3.2. La mappa dei piccoli e grandi successi » 73
3.3. Mappatura delle strategie di successo » 73
3.3.1. l’autobiografia illustrata del successo » 74
3.3.2. l’esplorazione dei livelli di risorse » 74
4. Esempio » 76
4.1. Mappare i propri desideri-sogni-obiettivi » 76
4.2. La mappa dei piccoli e grandi successi » 78
4.3. Mappatura delle strategie di successo » 79
4.3.1. L’autobiografia illustrata del successo » 80
4.3.2. L’esplorazione dei livelli di risorse » 81
6
2. T5. Tecnica per l’individuazione e l’organizzazione
degli obiettivi di carriera pag. 87
1. Descrizione » 87
2. Obiettivi » 88
3. Indicazioni operative » 88
3.1. La mappatura degli obiettivi » 88
3.2. Lo screening delle attività » 89
4. Esempio » 93
4.1. La mappatura degli obiettivi » 94
4.2. Lo screening delle attività » 94
3. BOSs - La tecnica per l’individuazione e il trasferi-
mento delle Basic Ordering Skills » 105
1. Descrizione » 105
2. Obiettivi » 105
3. Indicazioni operative » 106
4. Esempio » 109
4. La Ristrutturazione Creativa » 116
1. Descrizione » 116
2. Obiettivi » 116
3. Indicazioni operative » 117
5. Brainsolving » 119
1. Descrizione » 119
2. Obiettivi » 120
3. Indicazioni operative per il Brainstorming “catastrofico” » 120
3.1. Brainstorming “ipotetico” » 121
3.2. Brainstorming “difficile” » 121
3.3. Brainstorming “catastrofico” » 121
3.4. Valutazione realistica » 122
4. Indicazioni operative per il Brainstorming “fantastico” » 123
4.1. Brainstorming “ipotetico” » 123
4.2. Brainstorming “positivo” » 123
4.3. Brainstorming “fantastico” » 123
4.4. Valutazione realistica » 123
6. Self coaching » 125
1. Descrizione » 125
2. Obiettivi » 126
3. Indicazioni operative » 126
7
4. Esempio pag. 127
7. Il processo trasformativo della SWOT Analysis » 130
1. Descrizione » 130
2. Obiettivi » 131
3. Indicazioni operative » 131
4. Esempio » 137
8. H5 - Tecnica per l’analisi dei fattori limitanti e po-
tenzianti » 142
1. Descrizione » 142
2. Obiettivi » 143
3. Indicazioni operative » 143
9. La Matrice OK Corral » 145
1. Presentazione ed origini della tecnica » 145
2. Presupposti teorici generali dell’OK Corral » 146
3. La MOC nella valutazione-previsione » 149
3.1. Descrizione » 149
3.2. Obiettivi » 153
3.3. Indicazioni operative » 154
4. La MOC nel decision making » 154
4.1. Descrizione » 154
4.2. Obiettivi » 157
4.3. Esempio » 157
4.4. Indicazioni operative » 160
5. La MOC nella negoziazione » 161
5.1. Descrizione » 161
5.2. Indicazioni operative » 173
6. La MOC nel lavoro di gruppo » 173
6.1. Descrizione » 173
6.2. Relazioni tra i membri del gruppo » 174
6.2.1. Indicazioni operative » 174
6.3. Il processo decisionale di gruppo » 177
6.4. La MOC nel lavoro creativo di gruppo » 178
6.4.1. Sviluppare e gestire il processo creativo nei gruppi
e nei team » 181
6.4.1.1. Indicazioni operative » 183
6.4.2. Affrontare una situazione specifica con il problem
solving creativo » 184
6.4.2.1. Indicazioni operative » 184
8
10. GoalSolving pag. 187
1. Descrizione » 187
2. Obiettivi » 187
3. Indicazioni operative » 188
3.1. Prima fase: Ricerca delle risorse » 189
3.2. Seconda fase: Decodifica delle risorse » 191
3.3. Terza fase: Elaborazione » 193
3.4. Quarta fase: Produzione » 195
3.5. Quinta fase: Feedback. Monitoraggio e valutazione delle
risorse » 196
Bibliografia » 199
9
Ringraziamenti
Vogliamo innanzitutto esprimere il nostro ringraziamento a Graziano Ia-
cobacci, Partner di Kairos Solutions per aver collaborato alla realizzazione del
libro, allo sviluppo e al perfezionamento della metodologia del Coaching Cre-
ativo, grazie alle sue intuizioni, alla sua fantasia, ma anche alla sua grande
amicizia e sincerità.
Grazie ad Alessandra Celebrini per aver dato degli spunti preziosi e delle
vere e proprie illuminazioni al nostro lavoro, aiutandoci a risolvere alcuni del-
le questioni teoriche più complesse con la sua conoscenza e il suo impegno.
A Fabiana Spizzichino, per il suo sostegno, per la sua fiducia e per quello
che fa ogni giorno, un ringraziamento di cuore.
Un ringraziamento a Francesca Gaidella, che ha curato la pubblicazione di
questo libro per la casa editrice FrancoAngeli, per i suoi suggerimenti e con-
sigli che hanno portato a migliorare questo libro, spingendoci a valorizzare le
tecniche che abbiamo prodotto e a facilitarne la consultazione.
Una dedica a tutti i partecipanti dei nostri corsi, ai coachee, alle aziende
che in questi anni hanno creduto in noi, contribuendo anch’essi al continuo
sviluppo della metodologia e delle tecniche d’intervento.
Arricchiti da nuove esperienze continueremo a lavorare per sostenere le
persone nel percorso di crescita, di cambiamento, di innovazione, per miglio-
rare i risultati e la qualità delle loro vite professionali e private.
11
Introduzione
Il coaching è ormai considerato uno dei più efficaci metodi di intervento
per il cambiamento all’interno dei processi aziendali e per la crescita delle
persone. Le diverse forme in cui viene adottato questo metodo di “allenamen-
to”, diffuso in tutto il mondo – come il life coaching, l’executive coaching, il
mental training per gli sportivi, il career coaching – mirano essenzialmente al
raggiungimento degli obiettivi, all’elevazione degli standard di performance e
ad una formazione che renda l’organizzazione – o la persona – autonoma di
procedere con gli strumenti e i metodi acquisiti nel corso del training. Il coa-
ching è anche e soprattutto crescita, cambiamento, trasformazione e trasferi-
mento delle risorse interne, verso quegli aspetti della vita dell’individuo e/o
del gruppo che ancora non hanno raggiunto livelli soddisfacenti.
Avere a disposizione una raccolta organizzata ed aggiornata di tecniche
d’intervento, sperimentate ed efficaci, costituisce un supporto importante per i
professionisti che lavorano in un settore sempre più competitivo, in cui sono
richiesti continui aggiornamenti e nuovi apprendimenti. Il testo che propo-
niamo raccoglie una serie di tecniche, utilizzate nell’ambito del coaching e
della consulenza, di cui possono avvalersi i professionisti o coloro che stanno
muovendo i primi passi in questa affascinante e variegata disciplina. Nella no-
stra esperienza abbiamo utilizzato questi metodi di intervento non solo
nell’ambito del coaching, ma anche nella consulenza psicologica e in taluni
casi nella psicoterapia individuale e di gruppo. Le tecniche di per sé costitui-
scono una traccia, un modello di riferimento per intervenire nelle situazioni
che richiedono un cambiamento, pertanto possono essere utilizzate anche da-
gli psicologi del lavoro e delle organizzazioni, da chi si occupa di formazione
in aula, dai manager o leader di team di lavoro, dai consulenti aziendali.
Alcune di queste tecniche sono già conosciute, almeno da una parte del
pubblico, ma rielaborate in forma creativa dagli autori secondo una metodolo-
gia di intervento che cura particolarmente il processo di pensiero creativo; al-
tre tecniche sono state messe a punto dagli autori stessi nel corso di anni di
attività di consulenza e formazione.
12
Nella prima parte del testo viene illustrata la metodologia del Coaching
Creativo con la quale ci proponiamo di mettere in risalto la definizione stessa
che abbiamo dato alla forma di coaching che utilizziamo nella pratica profes-
sionale. Creativo, infatti, è il metodo di lavoro di cui ci avvaliamo, che mira
all’allenamento creativo delle persone, a stimolare in loro l’apprendimento di
una metodologia per realizzare i propri obiettivi e affrontare i cambiamenti, a
sviluppare ed elaborare una serie di opzioni, mentali, comportamentali, emo-
tive, per arricchire la propria mappa di se stessi, del mondo e delle relazioni
tra sé e l’esterno. Nel capitolo riguardante la metodologia del Coaching Crea-
tivo si approfondiscono le cinque fasi che lo costituiscono, mettendo in risalto
gli aspetti del funzionamento umano cui è riferibile ogni specifica fase.
L’approccio, infatti, non è frutto di un’astrazione teorica, ma deriva piuttosto
dal modellamento del processo creativo e di alcuni aspetti relativi al funzio-
namento umano, dagli aspetti più semplici a quelli più complessi. Gli studiosi
dei processi creativi, da decenni vanno alla ricerca delle modalità con le quali
l’essere umano riesce a risolvere creativamente i problemi, ad inventare, gene-
rare opere d’arte. Scopo di questo libro non è certamente proporre ulteriori
modelli esplicativi, ma indicare piuttosto l’efficacia di un utilizzo consapevole
delle fasi e delle procedure che appunto caratterizzano i processi creativi. In
questa parte del testo esporremo anche alcuni riferimenti di tipo teorico, mo-
delli concettuali e di intervento applicativo, che costituiscono il filo condutto-
re delle tecniche. Il nostro tentativo e la nostra speranza è di condividere con
il lettore alcuni aspetti del nostro modo di lavorare con le persone e con le or-
ganizzazioni; la nostra intenzione è anche trasmettere l’idea di un approccio
olistico all’essere umano, possibile grazie all’integrazione di quei modelli teo-
rico-applicativi di cui ci avvaliamo da anni nella nostra esperienza di lavoro e
che abbiamo sintetizzato in procedure e tecniche che, nell’insieme, prendono
appunto il nome di Coaching Creativo.
Nella seconda parte del testo entriamo nel vivo del lavoro, con la presenta-
zione di alcune tecniche specifiche di Coaching Creativo, la cui elaborazione
è stata ispirata dagli autori e dalle teorie che rappresentano i modelli di riferi-
mento costanti della nostra professione, ma anche dall’esperienza pratica con i
nostri clienti. L’organizzazione e la presentazione delle tecniche evita di rife-
rire gli aspetti teorici che, invece, sono approfonditi nel primo capitolo; le ci-
tazioni bibliografiche indirizzeranno coloro che intendono approfondire gli
argomenti di riferimento ed eventualmente la congruenza tra obiettivi che si
intende conseguire con il coachee (cliente), i passi operativi ed il quadro teo-
rico di riferimento. La strategia di intervento a nostro avviso non può essere
troppo “tecnica”, poiché diventerebbe soltanto un’esercitazione filtrata ecces-
sivamente dalla parte razionale, priva di quelle componenti emotive e motiva-
zionali che coinvolgono il coachee nella promozione del proprio cambiamen-
13
to. Decontestualizzata dalla relazione tra coach e coachee e dalla cornice di
riferimento dell’intervento di coaching, la tecnica rischia di assumere le carat-
teristiche di un esercizio fine a se stesso, annullando la possibilità di co-creare
lo spazio di condivisione, che prepara il terreno per nuove esplorazioni e in-
duce, nella relazione di consulenza, trasformazioni implicite che possono
promuovere progressivamente il cambiamento desiderato.
Il potere dell’intervento, cioè quel particolare stimolo al cambiamento, il
fattore che può innescare una nuova decisione, un nuovo comportamento, la
diminuzione o la scomparsa di un sintomo, un comportamento limitante, un
blocco, trae origine dalla combinazione di più fattori. In particolare ci si riferi-
sce alla congruità tra la fotografia diagnostica di un particolare momento del
processo di consulenza, l’obiettivo che si vuol ottenere con il coachee, il tipo
di procedure e di tecniche o percorsi creativi scelti e le modalità comunicative
e relazionali utilizzate nel coaching.
La presentazione delle tecniche segue uno schema comune:
1 descrizione che introduce il lettore alla tecnica;
2 obiettivi;
3 indicazioni operative;
4 esempio applicativo.
Alcune di queste tecniche sono state ideate e sperimentate dagli autori, al-
tre sono invece rielaborazioni di tecniche classiche; ci riferiamo in particolare
alla SWOT Analysis, che nel Coaching Creativo viene utilizzata come un
percorso creativo per la trasformazione e la ristrutturazione dei punti deboli e
delle minacce di un progetto. Il GoalSolving è invece un percorso che integra
in sé i passi operativi più importanti di alcune note tecniche utilizzate in ambi-
to aziendale (come la Lotus Blossom, la Stakeholders Analysis, i Sei Cappelli
per pensare, la Force Field) in una rielaborazione utile al processo di coaching
individuale e di gruppo rivolto ad una varietà di obiettivi. La Matrice dell’Ok
Corral presenta una impostazione descrittiva diversa dalle altre con peculiari
aspetti teorici e applicativi. Essa costituisce un approccio metodologico a vari
tipi di situazioni, come ad esempio la valutazione soggettiva dell’impatto che
alcune situazioni possono suscitare in due interlocutori, oppure, le condizioni
che richiedono un processo decisionale, la negoziazione, lo sviluppo del pro-
cesso creativo individuale e di gruppo.
Parte prima – Il metodo
17
1. La metodologia del Coaching Creativo
Il Coaching Creativo è una metodologia di intervento finalizzata ad “alle-
nare” creativamente gli individui, i gruppi, le organizzazioni, per conseguire
obiettivi specifici, attraverso un percorso che può essere appreso, rielaborato e
sperimentato in modo personale e creativo, per diventare “coach di se stessi”.
Nel coaching si considera il cliente come un individuo abile a cercare, coglie-
re e creare le proprie opportunità nel dispiegarsi della propria vita. Il Coa-
ching Creativo si fonda sulla convinzione che ogni cliente possiede in sé le
risorse e la creatività necessarie per realizzare gli obiettivi desiderati e si foca-
lizza sulla situazione attuale in cui si trova il cliente, per sostenerlo in un per-
corso mirato a raggiungere l’obiettivo prefissato, riconoscendo che tali risulta-
ti sono il frutto delle scelte, delle intenzioni e delle azioni del cliente stesso,
supportate dagli interventi del coach. Nel coaching è il cliente a scegliere cosa
vuole ottenere per sé e/o per il gruppo con il quale, o nel quale collabora, par-
tendo dalla definizione dello stato che intende raggiungere. La funzione del
coach è quella di ascoltare, osservare e offrire il suo contributo con domande
mirate ad espandere la consapevolezza e un senso d’impegno per promuovere
l'azione con strumenti e tecniche pratiche, adattabili in ogni contesto, privato e
professionale.
Il Coaching Creativo è, pertanto, una metodologia di lavoro, ma anche
di crescita, poiché offre l’opportunità di ampliare la propria mappa del mon-
do, di conoscere se stessi e gli altri, utilizzando strumenti (metodologie, pro-
cedure, tecniche) atti all’arricchimento delle opzioni, all’allargamento della
personale posizione percettiva riguardo se stessi e l’ambiente circostante, di
alimentare anche il tessuto connettivo, gli scambi, la comunicazione, di af-
frontare eventuali problematiche – o difficoltà – attraverso un processo di riat-
tivazione delle “risorse creative” presenti in ognuno. Le risorse della Mente
Creativa spesso non vengono utilizzate, poiché non se ne conosce fino in fon-
do la valenza, ma anche per la mancanza di un metodo chiaro, definito nei
suoi presupposti e per la scarsa percezione delle possibili procedure che pos-
sono essere seguite, integrate con il proprio atteggiamento mentale e con le
18
proprie competenze e fatte divenire parte di sé. L’intento del Coaching Crea-
tivo è, dunque, mettersi sulla traccia delle “risorse creative”, mapparle utiliz-
zando procedure e tecniche adeguate e congruenti con la situazione e lo stato
in cui si trova il cliente, organizzarle secondo criteri individuati di volta in
volta in base alle esigenze del momento, in modo tale da rielaborarle e rimo-
dellarle personalmente e selezionare gli elementi e le funzioni maggiormente
efficaci, da veicolare in nuovi contesti e finalmente sperimentarle, per poi ve-
rificarne i risultati e aumentare le potenzialità.
Una volta che si è riusciti a dare senso, significato, arricchimento creativo
al proprio modo di essere e di affrontare le sfide, gli impegni, le mete, si au-
menta la potenzialità e la disponibilità ad una comunicazione diretta ed inte-
grata, libera da schemi che possono imprigionare emozioni, intenzioni, pen-
sieri, capacità, progettualità, nell’interazione con se stessi, con gli altri e con il
contesto ambientale. In tal senso, si aumenta la capacità di uscire da ruoli ri-
gidi e precostituiti, di gestire meglio le proprie mappe cognitive per decodifi-
care la realtà, consapevoli che “la mappa non è il territorio”, intenzionati a
leggere dal libro della vita ben oltre le apparenze; integrando le forze inconsce
con quelle della razionale consapevolezza, rifiutando di sostituire “i beni” al
“bene” di esistere; sperimentando la spontaneità negli affetti; organizzando la
propria vita col desiderio di collegarla armonicamente a quella degli altri.
I presupposti del Coaching Creativo derivano dall’integrazione di diversi
modelli teorico-applicativi, che hanno studiato la struttura dell’esperienza
soggettiva dell’essere umano e che hanno messo a punto tecniche di interven-
to per il cambiamento personale e per la realizzazione di prestazioni efficaci
in ambito lavorativo, organizzativo, aziendale.
Il Coaching Creativo nasce come integrazione ed elaborazione delle espe-
rienze professionali degli autori (in campo psicologico, psicoterapeutico, con-
sulenziale, aziendale) la cui formazione deriva, in particolare, dai modelli del-
la Psicologia Umanistica, dell’Analisi Transazionale, della Programmazione
Neurolinguistica e della Psicoanimazione, la metodologia interdisciplinare, a
mediazione creativa, messa a punto da Maria Rita Parsi1
. Gli studi delle neu-
roscienze e del pensiero creativo hanno costituito una parte integrante che ha
contribuito alla sperimentazione e alla elaborazione di questa impostazione
metodologica.
La metodologia del Coaching Creativo è costituita da 5 fasi successive e
consequenziali, ognuna delle quale prevede una o più procedure, che consi-
stono in tipologie di percorsi finalizzati agli scopi della fase di cui fanno parte
1
Morino Abbele F., Parsi M.R., La mente creativa. Dare anima all'anima in psicoterapia.
Franco Angeli, Milano, 2006; De Marchi L., Lo Iacono A., Parsi M.P., Psicoterapia umanisti-
ca. L’anima del corpo: sviluppi europei, FrancoAngeli, Milano, 2006.
19
e preparatorie per la fase successiva; ogni tipologia costituisce uno “spazio di
possibilità” che comprende una serie di tecniche da scegliere, utilizzare ed in-
tegrare di volta in volta, in base agli obiettivi intermedi che si intende conse-
guire. È importante sottolineare che, sia le fasi sia le procedure, non sono
strutturate in modo rigido ed è artificioso considerarle separate in modo netto;
a volte nelle sessioni di lavoro è necessario tornare a fasi precedenti per effet-
tuare cambiamenti o “aggiustamenti” della direzione, altre volte procedure
appartenenti a fasi diverse si sovrappongono parzialmente, per consentire un
lavoro che lascia spazio a maggiori possibilità di intervento. La creatività non
può essere incapsulata, sfugge a teorie troppo impostate e a metodi che ne po-
trebbero limitare la spontaneità. Il metodo è anch’esso un modello, una mappa
delle operazioni compiute dagli individui nell’ambito di un processo di cam-
biamento; è sempre utile tenere in considerazione che la carta orientativa dei
nostri interventi, sia essa una teoria, un modello o una tecnica, non va confusa
con “il territorio”.
L’individuazione e la caratterizzazione di ognuna delle cinque fasi con-
sente di lavorare con metodo ed eventualmente di rimodellare la stessa me-
todologia, ad esempio aggiungendo o modificando le procedure, nel mo-
mento in cui le ulteriori ricerche applicative dimostreranno l’efficacia di
nuove possibilità. Mentre le fasi metodologiche sono necessarie alla struttu-
razione di un percorso completo, che prende in considerazione i molti aspet-
ti e sfumature dell’esperienza del cliente, le procedure lasciano spazio a
maggiori possibilità di scelta, poiché non devono essere utilizzate tutte ne-
cessariamente in ogni situazione. Ciò riteniamo sia valido soprattutto nelle
fasi preliminari del coaching, nel periodo del vero e proprio “allenamento”
al cambiamento. Nella vita pratica i processi a volte sono più veloci, con-
densati: l’intuizione, l’esperienza e la creatività spesso consentono di com-
piere apparenti salti da una fase all’altra o giungere a conclusioni inaspetta-
te. Il modello di coaching che utilizziamo, consente a professionisti che pro-
vengono da aree diverse e che si attengono a teorie di vario genere di inte-
grare le proprie conoscenze e le proprie tecniche, elaborando ogni volta per-
corsi creativi di intervento e di formazione.
20
Figura 1 – Schema delle fasi e delle procedure che compongono il Coaching
Creativo
RICERCA
DECODIFICA
ELABORAZIONE
PRODUZIONE
FEEDBACK
Fasi Procedure
Mappatura interna
Mappatura esterna
Ricerc-Azione
Individuazione dei criteri di
classificazione
Organizzazione
Rimodellamelo
Creativo
Rimodellamelo
Generativo
Progettazione
Sperimentazione “Come se”
Sponsorship
Realizzazione

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Il Coaching Creativo. Tecniche per la crescita, l'innovazione e il cambiamento personale e aziendale

  • 1. Il coaching è ormai considerato uno dei più efficaci metodi di intervento per il cambiamento all’interno dei processi aziendali e per la crescita delle persone. Le diverse forme in cui viene adottato questo metodo di “allenamento” ormai diffuso in tutto il mondo, mirano essenzialmente al raggiungimento degli obiettivi, all’elevazione degli standard di performance e ad una formazione che renda l’organizzazione – o la persona – autonoma di procedere con gli stru- menti e i metodi acquisiti nel corso del training. Il coaching è anche e soprat- tutto ccrreesscciittaa,, ccaammbbiiaammeennttoo,, ttrraassffoorrmmaazziioonnee ee ttrraassffeerriimmeennttoo ddeellllee rriissoorrssee iinntteerrnnee vveerrssoo qquueeggllii aassppeettttii ddeellllaa vviittaa ddeellll’’iinnddiivviidduuoo ee//oo ddeell ggrruuppppoo cchhee aannccoorraa nnoonn hhaannnnoo rraaggggiiuunnttoo lliivveellllii ssooddddiissffaacceennttii. IIll lliibbrroo mmeettttee aa ddiissppoossiizziioonnee ddeeii pprrooffeessssiioonniissttii ddeell sseettttoorree uunnaa rraaccccoollttaa oorrggaanniizzzzaattaa eedd aaggggiioorrnnaattaa ddii tteeccnniicchhee dd’’iinntteerrvveennttoo,, ssppeerriimmeennttaattee eedd eefffifi-- ccaaccii,, ddii ccuuii ppoossssoonnoo aavvvvaalleerrssii aanncchhee ccoolloorroo cchhee ssttaannnnoo mmuuoovveennddoo ii pprriimmii ppaassssii iinn qquueessttaa aaffffaasscciinnaannttee ee vvaarriieeggaattaa ddiisscciipplliinnaa. Le tecniche sono state ripensate e utilizzate dagli autori non solo nello stretto ambito del coaching, ma anche in quello della consulenza psicologica e in taluni casi nella psico- terapia individuale e di gruppo. Di per sé esse costituiscono una traccia, un modello di riferimento per intervenire nelle situazioni che richiedono un cam- biamento e pertanto possono essere utilizzate anche ddaaggllii ppssiiccoollooggii ddeell llaavvoorroo ee ddeellllee oorrggaanniizzzzaazziioonnii,, ddaa cchhii ssii ooccccuuppaa ddii ffoorrmmaazziioonnee iinn aauullaa,, ddaa mmaannaaggeerr oo lleeaaddeerr ddii tteeaamm ddii llaavvoorroo,, ddaaii ccoonnssuulleennttii aazziieennddaallii. Alcune di queste tec- niche sono già conosciute, almeno da una parte del pubblico, ma vengono qui rielaborate dagli autori secondo una metodologia di intervento che cura in particolare il processo di ppeennssiieerroo ccrreeaattiivvoo; altre tecniche sono state messe a punto dagli autori stessi nel corso di anni di attività di consulenza e formazione. Maria Rita Parsi, psicologa psicoterapeuta, ha fondato e dirige la Scuola Ita- liana di Psicoanimazione (SIPA). Dal 1984 fa parte dell’Istituto Riza e scrive sulle riviste Riza Psicosomatica e Riza Scienze. Nel 1991 ha dato vita alla Fondazione “Movimento Bambino” ONLUS. Svolge da anni intensa attività didattica presso Università italiane e Istituti specializzati. Massimo Del Monte è psicologo e psicoterapeuta, con una formazione in Psicoterapia ad Orientamento Umanistico, Analisi Transazionale, Programmazione Neuro-Linguistica. Svolge da anni attività di psicoterapia, coaching, formazione. Simone Piperno, giornalista e formatore, è specializzato in Analisi della comuni- cazione pubblica e d’impresa e si occupa di comunicazione integrata, Knowledge Management, formazione manageriale e business game. Ha svolto studi di per- fezionamento in Programmazione Neuro-Linguistica (a Londra, sotto la guida di Richard Bandler) e nell’ambito del coaching. Attualmente si occupa dello sviluppo del processo creativo nelle persone e nelle organizzazioni per il miglioramento del- le performance e della qualità di vita. TECNICHE PER LA CRESCITA, L’INNOVAZIONE, IL CAMBIAMENTO PERSONALE ED AZIENDALE FRANCOANGELI MARIA RITA PARSI, MASSIMO DEL MONTE, SIMONE PIPERNO Ilcoaching creativocreativo 561.336-M.R.PARSI,M.DELMONTE,S.PIPERNOILCOACHINGCREATIVO FrancoAngeli La passione per le conoscenze 561.336.qxd 18-04-2014 15:58 Pagina 1
  • 2. I lettori che desiderano informarsi sui libri e le riviste da noi pubblicati possono consultare il nostro sito Internet: www.francoangeli.it e iscriversi nella home page al servizio “Informatemi” per ricevere via e-mail le segnalazioni delle novità
  • 3. FRANCOANGELI MARIA RITA PARSI, MASSIMO DEL MONTE, SIMONE PIPERNO IL COACHING CREA TIVO Tecniche per la cr escita, l’innovazione, il cambiamento personale ed aziendale
  • 4. Immagine di copertina: Dreams Lab SrL 1a edizione. Copyright © 2007 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sul diritto d’autore. L’Utente nel momento in cui effettua il download dell’opera accetta tutte le condizioni della licenza d’uso previste e comunicate sul sito www.francoangeli.it.
  • 5. 5 Indice Ringraziamenti pag. 9 Introduzione » 11 Parte prima – Il metodo 1. La metodologia del Coaching Creativo » 17 1. Fase di Ricerca » 21 2. Fase di Decodifica » 36 3. Fase di Elaborazione » 40 4. Fase di Produzione » 55 5. Fase di Feedback » 59 6. Dalle cinque fasi alle cinque posizioni percettive » 62 Parte seconda – Le tecniche 1. La Mappatura del Successo » 71 1. Descrizione » 71 2. Obiettivi » 72 3. Indicazioni operative » 72 3.1. Mappare i propri desideri-sogni-obiettivi » 72 3.2. La mappa dei piccoli e grandi successi » 73 3.3. Mappatura delle strategie di successo » 73 3.3.1. l’autobiografia illustrata del successo » 74 3.3.2. l’esplorazione dei livelli di risorse » 74 4. Esempio » 76 4.1. Mappare i propri desideri-sogni-obiettivi » 76 4.2. La mappa dei piccoli e grandi successi » 78 4.3. Mappatura delle strategie di successo » 79 4.3.1. L’autobiografia illustrata del successo » 80 4.3.2. L’esplorazione dei livelli di risorse » 81
  • 6. 6 2. T5. Tecnica per l’individuazione e l’organizzazione degli obiettivi di carriera pag. 87 1. Descrizione » 87 2. Obiettivi » 88 3. Indicazioni operative » 88 3.1. La mappatura degli obiettivi » 88 3.2. Lo screening delle attività » 89 4. Esempio » 93 4.1. La mappatura degli obiettivi » 94 4.2. Lo screening delle attività » 94 3. BOSs - La tecnica per l’individuazione e il trasferi- mento delle Basic Ordering Skills » 105 1. Descrizione » 105 2. Obiettivi » 105 3. Indicazioni operative » 106 4. Esempio » 109 4. La Ristrutturazione Creativa » 116 1. Descrizione » 116 2. Obiettivi » 116 3. Indicazioni operative » 117 5. Brainsolving » 119 1. Descrizione » 119 2. Obiettivi » 120 3. Indicazioni operative per il Brainstorming “catastrofico” » 120 3.1. Brainstorming “ipotetico” » 121 3.2. Brainstorming “difficile” » 121 3.3. Brainstorming “catastrofico” » 121 3.4. Valutazione realistica » 122 4. Indicazioni operative per il Brainstorming “fantastico” » 123 4.1. Brainstorming “ipotetico” » 123 4.2. Brainstorming “positivo” » 123 4.3. Brainstorming “fantastico” » 123 4.4. Valutazione realistica » 123 6. Self coaching » 125 1. Descrizione » 125 2. Obiettivi » 126 3. Indicazioni operative » 126
  • 7. 7 4. Esempio pag. 127 7. Il processo trasformativo della SWOT Analysis » 130 1. Descrizione » 130 2. Obiettivi » 131 3. Indicazioni operative » 131 4. Esempio » 137 8. H5 - Tecnica per l’analisi dei fattori limitanti e po- tenzianti » 142 1. Descrizione » 142 2. Obiettivi » 143 3. Indicazioni operative » 143 9. La Matrice OK Corral » 145 1. Presentazione ed origini della tecnica » 145 2. Presupposti teorici generali dell’OK Corral » 146 3. La MOC nella valutazione-previsione » 149 3.1. Descrizione » 149 3.2. Obiettivi » 153 3.3. Indicazioni operative » 154 4. La MOC nel decision making » 154 4.1. Descrizione » 154 4.2. Obiettivi » 157 4.3. Esempio » 157 4.4. Indicazioni operative » 160 5. La MOC nella negoziazione » 161 5.1. Descrizione » 161 5.2. Indicazioni operative » 173 6. La MOC nel lavoro di gruppo » 173 6.1. Descrizione » 173 6.2. Relazioni tra i membri del gruppo » 174 6.2.1. Indicazioni operative » 174 6.3. Il processo decisionale di gruppo » 177 6.4. La MOC nel lavoro creativo di gruppo » 178 6.4.1. Sviluppare e gestire il processo creativo nei gruppi e nei team » 181 6.4.1.1. Indicazioni operative » 183 6.4.2. Affrontare una situazione specifica con il problem solving creativo » 184 6.4.2.1. Indicazioni operative » 184
  • 8. 8 10. GoalSolving pag. 187 1. Descrizione » 187 2. Obiettivi » 187 3. Indicazioni operative » 188 3.1. Prima fase: Ricerca delle risorse » 189 3.2. Seconda fase: Decodifica delle risorse » 191 3.3. Terza fase: Elaborazione » 193 3.4. Quarta fase: Produzione » 195 3.5. Quinta fase: Feedback. Monitoraggio e valutazione delle risorse » 196 Bibliografia » 199
  • 9. 9 Ringraziamenti Vogliamo innanzitutto esprimere il nostro ringraziamento a Graziano Ia- cobacci, Partner di Kairos Solutions per aver collaborato alla realizzazione del libro, allo sviluppo e al perfezionamento della metodologia del Coaching Cre- ativo, grazie alle sue intuizioni, alla sua fantasia, ma anche alla sua grande amicizia e sincerità. Grazie ad Alessandra Celebrini per aver dato degli spunti preziosi e delle vere e proprie illuminazioni al nostro lavoro, aiutandoci a risolvere alcuni del- le questioni teoriche più complesse con la sua conoscenza e il suo impegno. A Fabiana Spizzichino, per il suo sostegno, per la sua fiducia e per quello che fa ogni giorno, un ringraziamento di cuore. Un ringraziamento a Francesca Gaidella, che ha curato la pubblicazione di questo libro per la casa editrice FrancoAngeli, per i suoi suggerimenti e con- sigli che hanno portato a migliorare questo libro, spingendoci a valorizzare le tecniche che abbiamo prodotto e a facilitarne la consultazione. Una dedica a tutti i partecipanti dei nostri corsi, ai coachee, alle aziende che in questi anni hanno creduto in noi, contribuendo anch’essi al continuo sviluppo della metodologia e delle tecniche d’intervento. Arricchiti da nuove esperienze continueremo a lavorare per sostenere le persone nel percorso di crescita, di cambiamento, di innovazione, per miglio- rare i risultati e la qualità delle loro vite professionali e private.
  • 10.
  • 11. 11 Introduzione Il coaching è ormai considerato uno dei più efficaci metodi di intervento per il cambiamento all’interno dei processi aziendali e per la crescita delle persone. Le diverse forme in cui viene adottato questo metodo di “allenamen- to”, diffuso in tutto il mondo – come il life coaching, l’executive coaching, il mental training per gli sportivi, il career coaching – mirano essenzialmente al raggiungimento degli obiettivi, all’elevazione degli standard di performance e ad una formazione che renda l’organizzazione – o la persona – autonoma di procedere con gli strumenti e i metodi acquisiti nel corso del training. Il coa- ching è anche e soprattutto crescita, cambiamento, trasformazione e trasferi- mento delle risorse interne, verso quegli aspetti della vita dell’individuo e/o del gruppo che ancora non hanno raggiunto livelli soddisfacenti. Avere a disposizione una raccolta organizzata ed aggiornata di tecniche d’intervento, sperimentate ed efficaci, costituisce un supporto importante per i professionisti che lavorano in un settore sempre più competitivo, in cui sono richiesti continui aggiornamenti e nuovi apprendimenti. Il testo che propo- niamo raccoglie una serie di tecniche, utilizzate nell’ambito del coaching e della consulenza, di cui possono avvalersi i professionisti o coloro che stanno muovendo i primi passi in questa affascinante e variegata disciplina. Nella no- stra esperienza abbiamo utilizzato questi metodi di intervento non solo nell’ambito del coaching, ma anche nella consulenza psicologica e in taluni casi nella psicoterapia individuale e di gruppo. Le tecniche di per sé costitui- scono una traccia, un modello di riferimento per intervenire nelle situazioni che richiedono un cambiamento, pertanto possono essere utilizzate anche da- gli psicologi del lavoro e delle organizzazioni, da chi si occupa di formazione in aula, dai manager o leader di team di lavoro, dai consulenti aziendali. Alcune di queste tecniche sono già conosciute, almeno da una parte del pubblico, ma rielaborate in forma creativa dagli autori secondo una metodolo- gia di intervento che cura particolarmente il processo di pensiero creativo; al- tre tecniche sono state messe a punto dagli autori stessi nel corso di anni di attività di consulenza e formazione.
  • 12. 12 Nella prima parte del testo viene illustrata la metodologia del Coaching Creativo con la quale ci proponiamo di mettere in risalto la definizione stessa che abbiamo dato alla forma di coaching che utilizziamo nella pratica profes- sionale. Creativo, infatti, è il metodo di lavoro di cui ci avvaliamo, che mira all’allenamento creativo delle persone, a stimolare in loro l’apprendimento di una metodologia per realizzare i propri obiettivi e affrontare i cambiamenti, a sviluppare ed elaborare una serie di opzioni, mentali, comportamentali, emo- tive, per arricchire la propria mappa di se stessi, del mondo e delle relazioni tra sé e l’esterno. Nel capitolo riguardante la metodologia del Coaching Crea- tivo si approfondiscono le cinque fasi che lo costituiscono, mettendo in risalto gli aspetti del funzionamento umano cui è riferibile ogni specifica fase. L’approccio, infatti, non è frutto di un’astrazione teorica, ma deriva piuttosto dal modellamento del processo creativo e di alcuni aspetti relativi al funzio- namento umano, dagli aspetti più semplici a quelli più complessi. Gli studiosi dei processi creativi, da decenni vanno alla ricerca delle modalità con le quali l’essere umano riesce a risolvere creativamente i problemi, ad inventare, gene- rare opere d’arte. Scopo di questo libro non è certamente proporre ulteriori modelli esplicativi, ma indicare piuttosto l’efficacia di un utilizzo consapevole delle fasi e delle procedure che appunto caratterizzano i processi creativi. In questa parte del testo esporremo anche alcuni riferimenti di tipo teorico, mo- delli concettuali e di intervento applicativo, che costituiscono il filo condutto- re delle tecniche. Il nostro tentativo e la nostra speranza è di condividere con il lettore alcuni aspetti del nostro modo di lavorare con le persone e con le or- ganizzazioni; la nostra intenzione è anche trasmettere l’idea di un approccio olistico all’essere umano, possibile grazie all’integrazione di quei modelli teo- rico-applicativi di cui ci avvaliamo da anni nella nostra esperienza di lavoro e che abbiamo sintetizzato in procedure e tecniche che, nell’insieme, prendono appunto il nome di Coaching Creativo. Nella seconda parte del testo entriamo nel vivo del lavoro, con la presenta- zione di alcune tecniche specifiche di Coaching Creativo, la cui elaborazione è stata ispirata dagli autori e dalle teorie che rappresentano i modelli di riferi- mento costanti della nostra professione, ma anche dall’esperienza pratica con i nostri clienti. L’organizzazione e la presentazione delle tecniche evita di rife- rire gli aspetti teorici che, invece, sono approfonditi nel primo capitolo; le ci- tazioni bibliografiche indirizzeranno coloro che intendono approfondire gli argomenti di riferimento ed eventualmente la congruenza tra obiettivi che si intende conseguire con il coachee (cliente), i passi operativi ed il quadro teo- rico di riferimento. La strategia di intervento a nostro avviso non può essere troppo “tecnica”, poiché diventerebbe soltanto un’esercitazione filtrata ecces- sivamente dalla parte razionale, priva di quelle componenti emotive e motiva- zionali che coinvolgono il coachee nella promozione del proprio cambiamen-
  • 13. 13 to. Decontestualizzata dalla relazione tra coach e coachee e dalla cornice di riferimento dell’intervento di coaching, la tecnica rischia di assumere le carat- teristiche di un esercizio fine a se stesso, annullando la possibilità di co-creare lo spazio di condivisione, che prepara il terreno per nuove esplorazioni e in- duce, nella relazione di consulenza, trasformazioni implicite che possono promuovere progressivamente il cambiamento desiderato. Il potere dell’intervento, cioè quel particolare stimolo al cambiamento, il fattore che può innescare una nuova decisione, un nuovo comportamento, la diminuzione o la scomparsa di un sintomo, un comportamento limitante, un blocco, trae origine dalla combinazione di più fattori. In particolare ci si riferi- sce alla congruità tra la fotografia diagnostica di un particolare momento del processo di consulenza, l’obiettivo che si vuol ottenere con il coachee, il tipo di procedure e di tecniche o percorsi creativi scelti e le modalità comunicative e relazionali utilizzate nel coaching. La presentazione delle tecniche segue uno schema comune: 1 descrizione che introduce il lettore alla tecnica; 2 obiettivi; 3 indicazioni operative; 4 esempio applicativo. Alcune di queste tecniche sono state ideate e sperimentate dagli autori, al- tre sono invece rielaborazioni di tecniche classiche; ci riferiamo in particolare alla SWOT Analysis, che nel Coaching Creativo viene utilizzata come un percorso creativo per la trasformazione e la ristrutturazione dei punti deboli e delle minacce di un progetto. Il GoalSolving è invece un percorso che integra in sé i passi operativi più importanti di alcune note tecniche utilizzate in ambi- to aziendale (come la Lotus Blossom, la Stakeholders Analysis, i Sei Cappelli per pensare, la Force Field) in una rielaborazione utile al processo di coaching individuale e di gruppo rivolto ad una varietà di obiettivi. La Matrice dell’Ok Corral presenta una impostazione descrittiva diversa dalle altre con peculiari aspetti teorici e applicativi. Essa costituisce un approccio metodologico a vari tipi di situazioni, come ad esempio la valutazione soggettiva dell’impatto che alcune situazioni possono suscitare in due interlocutori, oppure, le condizioni che richiedono un processo decisionale, la negoziazione, lo sviluppo del pro- cesso creativo individuale e di gruppo.
  • 14. Parte prima – Il metodo
  • 15.
  • 16.
  • 17. 17 1. La metodologia del Coaching Creativo Il Coaching Creativo è una metodologia di intervento finalizzata ad “alle- nare” creativamente gli individui, i gruppi, le organizzazioni, per conseguire obiettivi specifici, attraverso un percorso che può essere appreso, rielaborato e sperimentato in modo personale e creativo, per diventare “coach di se stessi”. Nel coaching si considera il cliente come un individuo abile a cercare, coglie- re e creare le proprie opportunità nel dispiegarsi della propria vita. Il Coa- ching Creativo si fonda sulla convinzione che ogni cliente possiede in sé le risorse e la creatività necessarie per realizzare gli obiettivi desiderati e si foca- lizza sulla situazione attuale in cui si trova il cliente, per sostenerlo in un per- corso mirato a raggiungere l’obiettivo prefissato, riconoscendo che tali risulta- ti sono il frutto delle scelte, delle intenzioni e delle azioni del cliente stesso, supportate dagli interventi del coach. Nel coaching è il cliente a scegliere cosa vuole ottenere per sé e/o per il gruppo con il quale, o nel quale collabora, par- tendo dalla definizione dello stato che intende raggiungere. La funzione del coach è quella di ascoltare, osservare e offrire il suo contributo con domande mirate ad espandere la consapevolezza e un senso d’impegno per promuovere l'azione con strumenti e tecniche pratiche, adattabili in ogni contesto, privato e professionale. Il Coaching Creativo è, pertanto, una metodologia di lavoro, ma anche di crescita, poiché offre l’opportunità di ampliare la propria mappa del mon- do, di conoscere se stessi e gli altri, utilizzando strumenti (metodologie, pro- cedure, tecniche) atti all’arricchimento delle opzioni, all’allargamento della personale posizione percettiva riguardo se stessi e l’ambiente circostante, di alimentare anche il tessuto connettivo, gli scambi, la comunicazione, di af- frontare eventuali problematiche – o difficoltà – attraverso un processo di riat- tivazione delle “risorse creative” presenti in ognuno. Le risorse della Mente Creativa spesso non vengono utilizzate, poiché non se ne conosce fino in fon- do la valenza, ma anche per la mancanza di un metodo chiaro, definito nei suoi presupposti e per la scarsa percezione delle possibili procedure che pos- sono essere seguite, integrate con il proprio atteggiamento mentale e con le
  • 18. 18 proprie competenze e fatte divenire parte di sé. L’intento del Coaching Crea- tivo è, dunque, mettersi sulla traccia delle “risorse creative”, mapparle utiliz- zando procedure e tecniche adeguate e congruenti con la situazione e lo stato in cui si trova il cliente, organizzarle secondo criteri individuati di volta in volta in base alle esigenze del momento, in modo tale da rielaborarle e rimo- dellarle personalmente e selezionare gli elementi e le funzioni maggiormente efficaci, da veicolare in nuovi contesti e finalmente sperimentarle, per poi ve- rificarne i risultati e aumentare le potenzialità. Una volta che si è riusciti a dare senso, significato, arricchimento creativo al proprio modo di essere e di affrontare le sfide, gli impegni, le mete, si au- menta la potenzialità e la disponibilità ad una comunicazione diretta ed inte- grata, libera da schemi che possono imprigionare emozioni, intenzioni, pen- sieri, capacità, progettualità, nell’interazione con se stessi, con gli altri e con il contesto ambientale. In tal senso, si aumenta la capacità di uscire da ruoli ri- gidi e precostituiti, di gestire meglio le proprie mappe cognitive per decodifi- care la realtà, consapevoli che “la mappa non è il territorio”, intenzionati a leggere dal libro della vita ben oltre le apparenze; integrando le forze inconsce con quelle della razionale consapevolezza, rifiutando di sostituire “i beni” al “bene” di esistere; sperimentando la spontaneità negli affetti; organizzando la propria vita col desiderio di collegarla armonicamente a quella degli altri. I presupposti del Coaching Creativo derivano dall’integrazione di diversi modelli teorico-applicativi, che hanno studiato la struttura dell’esperienza soggettiva dell’essere umano e che hanno messo a punto tecniche di interven- to per il cambiamento personale e per la realizzazione di prestazioni efficaci in ambito lavorativo, organizzativo, aziendale. Il Coaching Creativo nasce come integrazione ed elaborazione delle espe- rienze professionali degli autori (in campo psicologico, psicoterapeutico, con- sulenziale, aziendale) la cui formazione deriva, in particolare, dai modelli del- la Psicologia Umanistica, dell’Analisi Transazionale, della Programmazione Neurolinguistica e della Psicoanimazione, la metodologia interdisciplinare, a mediazione creativa, messa a punto da Maria Rita Parsi1 . Gli studi delle neu- roscienze e del pensiero creativo hanno costituito una parte integrante che ha contribuito alla sperimentazione e alla elaborazione di questa impostazione metodologica. La metodologia del Coaching Creativo è costituita da 5 fasi successive e consequenziali, ognuna delle quale prevede una o più procedure, che consi- stono in tipologie di percorsi finalizzati agli scopi della fase di cui fanno parte 1 Morino Abbele F., Parsi M.R., La mente creativa. Dare anima all'anima in psicoterapia. Franco Angeli, Milano, 2006; De Marchi L., Lo Iacono A., Parsi M.P., Psicoterapia umanisti- ca. L’anima del corpo: sviluppi europei, FrancoAngeli, Milano, 2006.
  • 19. 19 e preparatorie per la fase successiva; ogni tipologia costituisce uno “spazio di possibilità” che comprende una serie di tecniche da scegliere, utilizzare ed in- tegrare di volta in volta, in base agli obiettivi intermedi che si intende conse- guire. È importante sottolineare che, sia le fasi sia le procedure, non sono strutturate in modo rigido ed è artificioso considerarle separate in modo netto; a volte nelle sessioni di lavoro è necessario tornare a fasi precedenti per effet- tuare cambiamenti o “aggiustamenti” della direzione, altre volte procedure appartenenti a fasi diverse si sovrappongono parzialmente, per consentire un lavoro che lascia spazio a maggiori possibilità di intervento. La creatività non può essere incapsulata, sfugge a teorie troppo impostate e a metodi che ne po- trebbero limitare la spontaneità. Il metodo è anch’esso un modello, una mappa delle operazioni compiute dagli individui nell’ambito di un processo di cam- biamento; è sempre utile tenere in considerazione che la carta orientativa dei nostri interventi, sia essa una teoria, un modello o una tecnica, non va confusa con “il territorio”. L’individuazione e la caratterizzazione di ognuna delle cinque fasi con- sente di lavorare con metodo ed eventualmente di rimodellare la stessa me- todologia, ad esempio aggiungendo o modificando le procedure, nel mo- mento in cui le ulteriori ricerche applicative dimostreranno l’efficacia di nuove possibilità. Mentre le fasi metodologiche sono necessarie alla struttu- razione di un percorso completo, che prende in considerazione i molti aspet- ti e sfumature dell’esperienza del cliente, le procedure lasciano spazio a maggiori possibilità di scelta, poiché non devono essere utilizzate tutte ne- cessariamente in ogni situazione. Ciò riteniamo sia valido soprattutto nelle fasi preliminari del coaching, nel periodo del vero e proprio “allenamento” al cambiamento. Nella vita pratica i processi a volte sono più veloci, con- densati: l’intuizione, l’esperienza e la creatività spesso consentono di com- piere apparenti salti da una fase all’altra o giungere a conclusioni inaspetta- te. Il modello di coaching che utilizziamo, consente a professionisti che pro- vengono da aree diverse e che si attengono a teorie di vario genere di inte- grare le proprie conoscenze e le proprie tecniche, elaborando ogni volta per- corsi creativi di intervento e di formazione.
  • 20. 20 Figura 1 – Schema delle fasi e delle procedure che compongono il Coaching Creativo RICERCA DECODIFICA ELABORAZIONE PRODUZIONE FEEDBACK Fasi Procedure Mappatura interna Mappatura esterna Ricerc-Azione Individuazione dei criteri di classificazione Organizzazione Rimodellamelo Creativo Rimodellamelo Generativo Progettazione Sperimentazione “Come se” Sponsorship Realizzazione