Il ruolo e il contributo dello psicologo che lavora nel team delle cure primarie, in riferimento alla malattia cronica. Cosa sono le Cure Primarie? Dalla Prevenzione alla Promozione della Salute. Determinanti non biologici: stili di vita. Costrutti psicologici nella malattia cronica. Costruzione dell'equipe: aspetti operativi, competenze e tipologie di intervento.
Dall’empowerment all’engagement del paziente, Guendalina Graffigna 24 maggio ...
Psicologo nelle cure primarie. Malattia cronica, Chronic care model, Sanità di iniziativa.
1. LO PSICOLOGO NEL TEAM DELLE CURE
PRIMARIE: QUALE RUOLO E QUALE
CONTRIBUTO.
Dott.Marco G. Mellace
marcogmellace@gmail.com
2. Analisi del contesto
La popolazione che vive in Toscana:
presenta caratteristiche di longevità,
aumento delle malattie croniche e
presenza di stili di vita inappropriati.
3. Le malattie croniche
Ampio gruppo di patologie che
comprende cardiopatie, ictus, cancro,
diabete, malattie respiratorie croniche.
Rappresentano la principale causa di
morte quasi in tutto il mondo e
responsabili dell'86% dei decessi in tutta
Europa (European Health Report 2005).
4. Incremento delle
patologie croniche
La Toscana si trova oggi in piena fase di
transizione epidemiologica.
Il numero assoluto di cittadini affetti da
almeno una malattia grave residenti in
Toscana è in crescita, visto che
all’aumentare dell’età aumentano anche
le malattie croniche gravi.
5. PSSIR, Analisi del contesto,
e Cure primarie
“L'assistenza sanitaria di base fa parte integrante sia
del Sistema sanitario nazionale di cui è il perno e il
punto focale.
È il primo livello con cui gli individui, le famiglie e la
collettività entrano in contatto con il Sistema nazionale
sanitario avvicinando il più possibile l'assistenza
sanitaria ai luoghi dove le persone vivono e lavorano, e
costituisce il primo elemento di un processo continuo di
protezione sanitaria.” (OMS 1978).
6. PSSIR, Cure Primarie e Psicologia
Una richiesta esplicita:
Prevenzione
Promozione della salute
Gestione della cronicità
7. Sanità d'iniziativa
Attuazione della sanità di iniziativa sulla
base del P.S.R 2008-2010 mediante
l’Expanded Chronic Care Model.
Prevenzione, proattività, supporto al self-
management, multidisciplinarità, risorse
della comunità.
8. La prevenzione e la
promozione della salute.
“Gli psicologi, per le specifiche
competenze specialistiche, possono
partecipare ai progetti che prevedono
attività di prevenzione e promozione della
salute nei luoghi di vita e di lavoro.”
(PSSIR 2102-2015).
9. Il costrutto della Prevenzione.
Prevenzione Primaria: tutti gli interventi rivolti ad impedire
l'insorgenza di malattie o di situazioni che possono turbare
l'equilibrio psicosociale dell'individuo.
Secondaria: attività tese ad individuare i sintomi del primissimo
insorgere della patologia o del disagio attraverso una diagnosi e una
cura precoce o assistendo il malato in una situazione di crisi affinché
non peggiori.
Terziaria si identifica con la cura e la riabilitazione ed è volta ad
impedire il progredire di un disagio o di una malattia conclamata e a
migliorare la qualità della vita del malato durante la sua fase cronica.
10. Il costrutto di Promozione
della Salute
“Stato di completo di benessere fisico, mentale e sociale”
(OMS 1986).
Visione più ampia che rimanda ad un individuo attivo.
Prevenzione e Promozione: due paradigmi complementari.
11. Su cosa intervenire?
Determinanti non biologici: Stili di vita.
Principali fattori di rischio delle malattie
croniche: consumo di tabacco e alcol,
mancanza di attività fisica, alimentazione
scorretta.
12. Come intervenire?
E' apparsa sempre con più evidenza la necessità di
includere i fattori psicologico-comportamentali
nell'insorgenza, nell'evoluzione e nella gestione della
salute.
Non solo prevenzione informativa ma promozione attiva
dell'acquisizione di una serie di competenze psicologiche e
comportamentali.
13. Costrutti Psicologici
RAPPRESENTAZIONE DELLA MALATTIA (Leventhal, Meyer, Nerenz)
Le risposte comportamentali delle persone alle minacce per la
salute sono mediate dalle teorie implicite a proposito della
malattia con conseguenze rilevanti sul piano delle conseguenze
cliniche.
STRATEGIE DI COPING (Lazarus e Folkman)
Le strategie di coping vengono considerate come una reazione
ad eventi di vita stressanti mediante strategie emotive, cognitive
e comportamentali.
14. Self efficacy (Bandura)
L’autoefficacia percepita si rivela uno dei fattori maggiormente
predittivi di una buona gestione della malattia (Majani, 1999).
ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI
Pennebaker (Pennebaker, Colder e Sharp) sostiene che lo sforzo di
inibire pensieri, sentimenti e emozioni negative con l’andare del
tempo è fonte di stress e può incidere negativamente sulla salute.
IL SOSTEGNO SOCIALE
L'integrazione sociale e la disponibilità di sostegno sociale sono
connesse ad un rischio ridotto di malattia fisica e mentale oltre
che di mortalità(Cohen e Wills).
15. Aspetti operativi
Necessità di trasformare un modello di lavoro
integrato che, allo stato attuale, coinvolge MMG,
infermieri, personale di segreteria e solo
marginalmente gli specialisti.
Strategie condivise, che favoriscano un elevato grado
di integrazione nella realizzazione di interventi
multiprofessionali.
16. Costruzione dell'equipe
di lavoro
Verso una mente di gruppo: punto di arrivo di un
processo che non si verifica spontaneamente, ma che
va strutturato, con un’attività concreta orientata al
raggiungimento di tale obiettivo.
17. Interventi
Interventi con trattamenti fondati su comprovate
evidenze di efficacia clinica e cost-effective appropriati
al setting delle Cure Primarie.
18. Competenze
Conoscenze scientifiche: Riferimento all'approccio
biopsicosociale, EBP.
Sistemi: Leadership e amministrazione.
Professione: Valori professionali e attitudini individuali,
diversità culturale e disciplinare.
Relazioni: Interprofessionalità, Costruire e mantenere una
rete.
Applicazioni: Valutazioni, interventi, consulenze.
19. Conclusioni
Individuare nuovi modelli organizzativi capaci di attuare una
programmazione di percorsi assistenziali per la prevenzione,
gestione e cura delle patologie croniche che più hanno
impatto sul contesto sociale e sulla spesa sanitaria tali da dare
risultati in termini di efficacia e efficienza.
20. Esculapio aveva due figlie: una si chiamava Panacea e l'altra Igea.
Panacea rappresentava l'impegno continuo di ricerca di “cura” nei
confronti della malattia in tutte le sue forme; Igea era conosciuta
come la dea della “ salute e della prevenzione ”.
“ Anche nella storia millenaria della medicina, si riconosce quindi
il volto della salute e non solo quello della patologia ” .
(Bertini 2001).