SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 24
Baixar para ler offline
I padroni
del nostro
cibo
aprile 2015
I padroni
del nostro
cibo
DALLA CHIMICA
AL PIATTO
1
LA FILIERASPIEGATA
I padroni
del nostro
cibo
2
Nella logica capitalista, la terra è
solo un substrato da usare per la mi-
scelazione di ingredienti industriali
con l’obiettivo di ottenere quantità cre-
scenti di prodotti da vendere.
Per questo il viaggio nell’agricoltura co-
mincia dalle imprese di sementi, pesticidi
e fertilizzanti.
Tolti i piccoli agricoltori, che
producono per sé o per il mercato
locale, nel mondo rimangono pochi mi-
lioni di imprese agricole, che pur
essendo di grandi dimensioni, sono
in una posizione di forte dipendenza
nei confronti delle imprese chimi-
che – che impongono prezzi elevati
sui loro prodotti –, e dei grossi-
sti – che impongono prezzi straccia-
ti su ciò che comprano.
Pochi grossisti fungono da ac-
quirenti esclusivi delle prin-
cipali derrate agricole. Il che
li rende così potenti da decidere
loro cosa e come deve essere pro-
dotto, lasciando agli agricoltori
tutti i rischi commerciali e finan-
ziari.
I grossisti rivendono alle im-
prese industriali. In certi
casi (es. caffè, cacao, zucchero)
le imprese di trasformazione com-
prano direttamente dai produttori
con la stessa arroganza dei gros-
sisti.
Le imprese di trasformazione ri-
vendono ai supermercati che a
loro volta vendono ai consumatori.
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
I padroni
del nostro
cibo
3
I FATTUCCHIERI
DEI FERTILIZZANTI
La natura è organizzata per garantire alle piante ciò che serve
per la loro crescita.
Ma bisogna accontentarsi di ciò che dà.
La moderna agricoltura industriale invece pretende
alte rese, per cui inonda i terreni di fertilizzan-
ti. I maggiori fertilizzanti sono fosforo, potassio
e azoto. Mentre i primi provengono da giacimenti na-
turali, i fertilizzanti azotati sono sostanze chimi-
che ottenute in mega impianti industriali (ce ne sono
circa 500 nel mondo) che usano una grande quantità di
energia e idrocarburi, principalmente metano.
Così, l’agricoltura industriale utilizza fra le 80 e le 100 unità di energia esterna
per ottenere un’unità di energia alimentare; quella manuale ne impiega solo 4.
[Fonte: David Pimentel, 2010]
Nell’immediato i fertilizzanti garantiscono alte rese, ma nel lungo periodo
l’eccesso di sostanze chimiche deteriora i suoli fino a renderli improduttivi.
A livello mondiale si perdono ogni anno 75 miliardi di tonnellate di terreno
fertile. Senza contare la contaminazione dei fiumi e dei mari.
[Fonte: David Pimentel, 2010]
Yara
Altri
FERTILIZZANTI
A livello mondiale
il giro d’affari dei fertilizzanti
corrisponde a 160 miliardi di $.
I maggiori produttori
di fertilizzanti:
Yara (N) 6,4%
Agrium (CAN) 6,3%
Mosaic (USA) 6,2%
PotashCorp (CAN) 5,4%
CF Industries (USA) 3,8%
Altri 71,9%
Agrium
Mosaic
PotashCorp
CF Industries
ll leader mondiale dei fertilizzanti è Yara,
una multinazionale di proprietà dello stato norvegese.
Possiede stabilimenti in oltre 50 paesi
per un totale di 12mila dipendenti. Fattura 15 miliardi di dollari.
Yara produce anche prodotti chimici per l’industria bellica.
I padroni
del nostro
cibo
4
Syngenta
Bayer
Altri
DowMonsanto
Du Pont
Basf
Monsanto
Du Pont
Syngenta
Bayer
Dow
Altri
L’ACCOPPIATA
SEMENTI-PESTICIDI
Il mercato mondiale delle sementi
vale 40 miliardi di dollari.
5 multinazionali controllano
il 60% del mercato mondiale.
SEMENTI
Monsanto (Usa)	 26,0%
Du Pont (Usa)	 18,2%
Syngenta (Svizzera)	 9,2%
Bayer (Germania)	 3,3%
Dow (Usa)	 3,1%
Altri	40,2%
SEMENTI E PESTICIDI
SONO DUE SETTORI INTRECCIATI.
Molte imprese presenti nell’uno,
sono presenti anche nell’altro.
Il mercato mondiale dei pesticidi
vale 41 miliardi di dollari.
6 multinazionali controllano
il 76% del mercato mondiale.
PESTICIDI
Syngenta (Svizzera)	 23,1%
Bayer (Germania)	 17,1%
Dow (Usa)	 9,6%
Monsanto (Usa)	 7,4%
Du Pont (Usa)	 6,6%
Basf	12,3%
Altri	23,9%
[fonte: Agropoli, Declaration de Berne, 2014]
I padroni
del nostro
cibo
5
SEMENTI E PESTICIDI
IDENTIKITDEI 4BIG
Sede centrale: Germania
Fatturato 2014: 42 miliardi di $
Profitti netti 2014: 3 miliardi di $
Dipendenti: 112.000
Nazioni in cui opera: 75
Azionisti: proprietà molto frazionata
principalmente fra fondi di investi-
mento, assicurazioni e banche.
Attività principali: il 50% del suo
fatturato proviene dalla farmaceuti-
ca, 28% da materiali innovativi per
l’industria e il 22% da prodotti per
l’agricoltura (pesticidi e sementi).
Sede centrale: USA
Fatturato 2014: 36 miliardi di $
Profitti netti 2014: 5 miliardi di $
Dipendenti: 64.000
Nazioni in cui opera: 90
Azionisti: proprietà molto frazionata
principalmente fra fondi di investi-
mento, assicurazioni e banche.
Attività principali: il 40% del suo
fatturato proviene da materiali
innovativi per l’industria, il 32% da
prodotti per l’agricoltura (pesticidi
e sementi tramite la filiale Pioneer),
il 21% da farmaceutica, il 7% da
elettronica e comunicazione.
Sede centrale: Svizzera
Fatturato 2014: 15 miliardi di $
Profitti netti 2014: 1,6 miliardi di $
Dipendenti: 28.000
Nazioni in cui opera: 90
Azionisti: proprietà molto frazionata
principalmente fra fondi di investi-
mento, assicurazioni e banche.
Attività principali: l’80% del suo
fatturato proviene dalla produzione e
vendite di sostanze chimiche per
l’agricoltura (erbicidi, insetticidi,
fungicidi).
Il restante 20% proviene dalle semen-
ti, compresi Ogm.
Sede centrale: USA
Fatturato 2014: 16 miliardi di $
Profitti netti 2014: 2,7 miliardi di $
Dipendenti: 27.000
Nazioni in cui opera: 70
Azionisti: proprietà riconducibile a
un migliaio di azionisti per la
maggior parte fondi di investimento,
assicurazioni e banche.
Attività principali: il 67% del suo
fatturato proviene dalle sementi
comprese Ogm. Il restante 33% da
prodotti chimici per l’agricoltura.
È specializzata in soia e mais di cui
vende non solo le sementi, ma anche i
prodotti chimici di supporto (ferti-
lizzanti, erbicidi, insetticidi).
I padroni
del nostro
cibo
6
SEMENTI E PESTICIDI
I GUAIDEI4BIG
Secondo l’associazione tedesca Pan,
Bayer vende nel Sud del mondo 15
prodotti classificati come altamente
rischiosi; 11 di essi sono proibiti
in Germania (Pan Germany 2012).
Bayer è criticata per la produzione
di pesticidi che uccidono le api
(Follow the honey, FoE).
Negli USA Bayer spende una media di 6
milioni di dollari l’anno per attivi-
tà di lobby nei confronti dei partiti
politici (Open secrets).
Nello stato del West Virginia (Usa)
DuPont è al centro di un maxi proces-
so per il rilascio di sostanze inqui-
nanti che avrebbero procurato danni
sanitari a migliaia di persone.
Il 15 settembre 2014 è stata condan-
nata dalle autorità statunitensi al
pagamento di una multa di quasi 2
milioni di dollari per avere fornito
rapporti non veritieri sui rischi
dell’erbicida Imprelis e averlo messo
in commercio con etichette inadeguate
(Epa newsrelease).
Nel 2013 e 2014 ha speso circa 20
milioni di dollari per attività di
lobby sui partiti politici statuni-
tensi (Open secrets).
Dei 24 principi chimici prodotti da
Syngenta, 9 non sono ammessi in
Svizzera. Fra essi il paraquat che
nel Sud del mondo provoca molte
intossicazioni anche mortali (Pan
Germany 2012).
Nel 2014 l’Associazione degli apicol-
tori canadesi ha avviato un procedi-
mento giudiziario contro Syngenta e
Bayer per la morte massiccia di api
provocata dai loro prodotti.
Nel 2012 Syngenta ha messo a disposi-
zione 2 milioni di dollari contro
l’iniziativa denominata Prop 37
promossa negli Stati Uniti per otte-
nere l’etichettatura dei prodotti Ogm
(Huffington Post 26 ottobre 2012).
Nel 2014 Monsanto ha accettato di
indennizzare dei produttori dell’Ore-
gon i cui raccolti di grano erano
stati contaminati da sementi Ogm non
approvati dalle autorità degli Stati
Uniti (Reuters 12 novembre 2014).
Dal 2010 al 2014 ha speso circa 30
milioni di dollari per attività di
lobby sui partiti politici statuni-
tensi.
Nel maggio 2014 la militante indiana
Vandana Shiva ha organizzato una
marcia contro Monsanto per protestare
contro la sua presenza In India dove
controlla il 95% del mercato dei semi
di cotone, da cui ottiene alti profit-
ti alle spalle dei piccoli produttori
fortemente indebitati.
Negli ultimi anni migliaia di conta-
dini indiani si sono suicidati in
India a causa dei debiti legati alle
sementi e ai prodotti chimici.
I padroni
del nostro
cibo
7
LE SEMENTIOGM
Il giro d’affari mondiale delle sementi OGM
ammonta a 15 miliardi di dollari
pari ad 1/3 dell’intero fatturato per sementi.
4 multinazionali (Monsanto, Syngenta, DuPont,
Bayer) controllano la totalità del mercato.
1/3 OGM
COMMERCIO MONDIALE
DELLE SEMENTI
[45 miliardi di dollari]
COSA SONO E PERCHÉ PREOCCUPANO
Ogm sta per organismi geneticamente modificati e si riferisce ad
esseri viventi (batteri, piante o animali), con patrimonio gene-
tico (Dna) alterato in laboratorio allo scopo di ottenere specie
con caratteristiche non presenti in natura. Ad esempio Monsanto
ha sviluppato un tipo di soia resistente al Roundup, un erbicida
che produce lei stessa allo scopo di poter vendere, in un unico
pacchetto, l’erbicida (sospettato cancerogeno dall’Organizzazione
Mondiale della Salute) e il seme resistente.
Dal 1991, anno in cui comparve la prima semente ogm, sono state
brevettate molte modifiche per le più svariate ragioni che non sem-
pre si sono dimostrate all’altezza delle promesse. Ad esempio se-
menti modificate per resistere agli insetti, nel tempo hanno perso
questa capacità per lo sviluppo di insetti che si sono adattati. E
succede che in India migliaia di contadini si siano suicidati per-
ché indebitati per acquistare sementi e pesticidi senza riuscire
ad ottenere ricavi adeguati.
Le multinazionali cercano di tranquillizzarci, ma molti scienzia-
ti sono fortemente critici perché non si sa quali effetti possono
produrre sulla salute umana, né si conoscono gli effetti rimbalzo
che si possono avere nel lungo periodo negli ecosistemi.
Fino ad oggi le sementi ogm sono state introdotte principalmente
nell’ambito della soia, del mais, del cotone, della colza. Negli
Stati Uniti gli alimenti ogm sono coltivati liberamente e venduti
senza obbligo di segnalazione in etichetta. In molti paesi euro-
pei, Italia compresa, le coltivazioni ogm non sono ammesse, ma è
ammessa la loro presenza negli alimenti purché evidenziati in eti-
chetta oltre la soglia dello 0,9%. La segnalazione non è prevista
per i prodotti provenienti da animali allevati con mangimi ogm.
I padroni
del nostro
cibo
8
TERREOGIMIZZATE
NEL MONDO
LA RIPARTIZIONE PER NAZIONI
Usa	41%
Brasile	20%
Argentina	13%
Canada	6%
India	6%
Altri	14%
13%
Nel mondo,
le terre coltivate ad OGM
sono il 13% del totale
[181 milioni di ettari
su un totale di 1.386]
Usa
Brasile
Argentina
Canada
India
Altri
[Fonte: GMO Compass, 2015]
I padroni
del nostro
cibo
9
NAZIONI
PIÙ OGIMIZZATE
Usa
42%73
milioni di ettari
su 174
Brasile
71%
36
milioni di ettari
su 59
Canada
24%
11
milioni di ettari
su 45
India
7%
11
milioni di ettari
su 159
TERRE NAZIONALI DESTINATE A OGM
Argentina
80%
24
milioni di ettari
su 30
[Fonte: GMO Compass, 2015]
I padroni
del nostro
cibo
10
SEMENTI
PIÙ OGIMIZZATE
Soia
79
milioni di ettari
su 107
74%
Mais
57,4
milioni di ettari
su 179
32%
Colza
8,2
milioni di ettari
su 34
24%
Cotone
24
milioni di ettari
su 34
70%
TERRE MONDIALI DESTINATE A OGM [PER SINGOLE COLTURE]
Soia
Mais
Cotone
Colza
Altro
45%
33%
14%
5%
3%
RIPARTIZIONE MONDIALE DELLE TERRE OGM
[PER TIPO DI COLTURA]
[Fonte: GMO Compass, 2015]
AGRICOLTURA
NELL’UNIONEEUROPEA
Nell’Unione Europea, l’agricoltura occupa 170 milioni di ettari.
Le aziende agricole (comprese quelle a conduzione familiare) sono 12 milioni.
I lavoratori salariati sono 10 milioni.
L’Unione Europea spende per l’agricoltura 55 miliardi (40% del bilancio UE) l’anno:
il 77% per aiuti diretti alle aziende agricole e industriali,
il 23% per il miglioramento agricolo.
55 milardi di
(40% del bilancio)
77%
aiuti diretti
23%
aiuti per il
miglioramento
agricolo
Il 49% dei proprietari (5.880.000 aziende) dispone del 2% dei terreni dedicati all’agricoltura
(3.400.000 ettari - media: 5,7 ettari).
Il 48% dei proprietari (5.760.000 aziende) dispone del 48% dei terreni dedicati all’agricoltu-
ra (81.600.000 ettari - media: 14,17 ettari).
Il 3% dei proprietari (360.000 aziende) dispone del 50% dei terreni dedicati all’agricoltura
(85 milioni di ettari - media: 236 ettari).
48% 50%
3%48% 49%
2%
AziendeTerre
[Fonte: Eurostat, 2014]
I padroni
del nostro
cibo
11
I padroni
del nostro
cibo
12
L’AGRICOLTURANEL
COMMERCIOMONDIALE
Gran parte della produzione agricola è consumata all’interno dei paesi
produttori. Tuttavia il commercio mondiale dei prodotti agricoli ammonta
a 1.650 miliardi di dollari pari al 7,5% di tutti gli scambi, servizi
inclusi, e al 10,4%, servizi esclusi.
COMPOSIZIONE DEL COMMERCIO MONDIALE (SERVIZI INCLUSI)
(totale 22.139 miliardi di dollari)
Prodotti agricoli
1.650 = 7,5%
Combustibili e minerali
3.996 = 18%
Manufatti
11.848 = 53,5%
Servizi
4.645 = 20%
COMPOSIZIONE DEL COMMERCIO MONDIALE (SERVIZI ESCLUSI)
(totale 17.494 miliardi di dollari)
Prodotti agricoli
1.650 = 10,4%
Combustibili e minerali
3.996 = 22,8%
Manufatti
11.848 = 67,7%
[Fonte: WTO, 2014]
I padroni
del nostro
cibo
COMMERCIO
AGRICOLOMONDIALE
PER PRODOTTI
Bevande
7,5% Cotone e altro
17%
Caffè, tè, spezie
6,7%
Pesce
9,4%
Cereali e derivati
12,3%
Frutta e verdura
15%
Carne
11,4%
Latte e derivati
5,6%
Soia e altri semi
oleoginosi
5,7%
Zucchero
3,7%
Oli vegetali
5,7%
[Fonte: Elaborazione dati WTO e FAO, 2014]
13
LE MULTINAZIONALI
BAZAR
Il commercio agricolo mondiale è gestito da varie multinazionali di cui alcune specia-
lizzate in singoli prodotti, altre in più di uno.
Fra quest’ultime, quattro - Archer Daniels Midland, Bunge, Cargill e Dreyfus - si spar-
tiscono la quasi totalità di cereali, soia e oli di semi. A causa delle loro iniziali
esse sono anche collettivamente indicate come ABCD.
I padroni
del nostro
cibo
14
A
B C
D
Bunge
Multinazionale
brasiliana con un
fatturato di 60
miliardi di dolla-
ri e 32mila dipen-
denti.
Oltre ad essere il
più grande pro-
duttore di ferti-
lizzanti del Sud
America è anche il
più grande commer-
ciante di cereali,
soia, zucchero,
olio di semi di
questa parte di
mondo. Produce an-
che olio di soia e
bioetanolo tramite
400 impianti.
Cargill
Multinazionale sta-
tunitense con un
fatturato di 135
miliardi di dollari
e 143mila dipenden-
ti.
I suoi affari vanno
dalla vendita di
semi e pesticidi,
alla commercializ-
zazione di cereali,
soia, cacao e car-
ne che ottiene sia
tramite allevamenti
propri, che trami-
te la produzione su
contratto con for-
nitori esclusivi.
Dreyfus
(Luis Dreyfus)
Multinazionale
francese con un
fatturato di 63 mi-
liardi di dollari e
34mila dipendenti.
È fra le prime nel-
la commercializ-
zazione di riso e
cotone. In Brasile
gestisce 30.000 et-
tari di agrumeti
per la produzione
di succo d’arancia
di cui controlla
il 15% del mercato
mondiale.
Archer Daniels
Midland
Multinazionale
statunitense con
un fatturato di 90
miliardi di dolla-
ri e 31mila dipen-
denti impiegati in
265 stabilimenti.
Fra i più grandi
commercianti mon-
diali di cacao, è
molto attivo anche
nell’olio di palma
e soia senza tra-
scurare i cereali
e la produzione di
bioetanolo.
I padroni
del nostro
cibo
15
IL CIBOCASINÒ
Sul cibo si può guadagnare anche tra-
mite la speculazione che consiste nel
trarre vantaggio sulle variazioni dei
prezzi. Una tipica mossa speculativa è
quella di chi compra una casa a 100 per
rivenderla qualche tempo dopo a 110.
Anche caffè, cacao, grano, cotone, sono
acquistati e venduti solo per guada-
gnare sulle variazioni dei prezzi e ciò
spiega perché le borse internazionali,
in cui si scambiano prodotti agricoli,
siano più affollate da banche e fondi fi-
nanziari, che da imprese della filiera
alimentare.
Nel 2008 la speculazione sui cereali
ha provocato un aumento del prezzo del
pane che ha fatto passare il numero de-
gli affamati da 900 milioni a oltre un
miliardo.
Valore del caffè
commercializzato
Valore dei contratti
stipulati
a scopo speculativo
784
mld. $
28
mld. $
Nel 2013 il valore dei contratti di
caffè stipulati a scopo speculativo è
stato di 784 miliardi di $, 34 volte
il valore di quelli stipulati a scopo
commerciale (28 miliardi di $).
[Fonte: Intercontinental Exchange, 2014 ]
I padroni
del nostro
cibo
L’INDUSTRIA
DEL MACELLO
16
il 40%
dei cereali mondiali
è dato in pasto
agli animali
fornitori
di mangimi
industria
delle carni
l’allevamento animale
contribuisce al 15%
della produzione
di gas a effetto serra
Servono
	15.415 l.	x 1 kg di manzo
	4.325 l.	x 1 kg di pollo
	6.000 l.	x 1 kg. di maiale.
In confronto, servono
	 336 l.	x 1 kg di fagioli.
allevatori
centinaia di migliaia
tra USA, Europa
e America Latina
Impronta idrica della carne
LA FILIERA
DEL CAFFÈ
Consumatori
I padroni
del nostro
cibo
17
Piccoli torrefattori
comprano sia dai
grossisti che dai
grandi torrefattori
La produzione di caffè coinvolge 25 milioni di famiglie
e contribuisce al 3,5% del commercio agricolo mondiale.
Gli acquirenti mondiali si dividono in grossisti e grandi torrefattori.
Grossisti
60%
Grandi
torrefattori
40%
12%
12%
I padroni
del nostro
cibo
18
LA RIPARTIZIONE
DEL PREZZO
DEL CAFFÈ
Il prezzo
di un pacchetto di caffè
(tasse escluse)
33%Dettagliante
12%Profitto torrefattori
17%Pubblicità
25%Torrefazione e
impacchettamento
Esportazione e trasporto 6%
7%Coltivatori
[Fonte: International Trade Centre, 2012]
I FABBRICANTI
DI CIOCCOLATO
Mars
Mondelez
Hershey’s
Ferrero
Lindt
Storck
Yildiz
Altri
Nestlè
Mars 22%
Mondelez 21%
Nestlé 17%
Hershey’s 9%
Ferrero 9%
Lindt 4%
Storck 3%
Yildiz 3%
Altri 14%
IL MERCATO MONDIALE DEL CIOCCOLATO
I padroni
del nostro
cibo
19
Il cacao è prodotto da 5-6 milioni di piccoli
produttori in Africa occidentale, America
Latina e Asia.
I casi di piantagioni possedute da imprese
del cioccolato sono rari (fra questi Ritter
sport che ha avviato una piantagione di cacao
in Nicaragua).
5 paesi si aggiudicano il
73% delle esportazioni:
Costa d’Avorio (36%), Ghana (22%),
Indonesia (11%), Nigeria (6%), Brasile (5%).
Il 41% della materia prima è acquistata da tre grandi
grossisti che provvedono alla prima lavorazione:
Cargill, ADM e Barry Callebaut.
Altri grandi acquirenti diretti sono colossi del
cioccolato come Nestlè, Mondelez, Mars.
Costa
d’Avorio
Ghana
Indonesia
Nigeria
[Fonte: ICCO, 2013]
I SIGNORI
DELLA BANANA
Chiquita
Altri
Chiquita 13%
Del Monte 12%
Dole 11%
Fyffes 6%
Noboa (Bonita) 2%
Altri 56%
Del Monte
Dole
Fyffes
Noboa
IL MERCATO MONDIALE DELLA BANANA
I padroni
del nostro
cibo
20
RIPARTIZIONE DEL PREZZO DELLA BANANA
distributore
34,7%
tariffe
11,8%
produttore
6,1%
salario lavoratore
6,7%
Il 40% delle banane commercializzate
dalle quattro più grandi multinazionali proviene da piantagioni proprie.
L’altro 60% è fornito da produttori terzisti.
Il settore occupa circa 7 milioni di persone,
principalmente in America Latina.
Il maggiore esportatore di banane è l’Ecuador
che si aggiudica il 35% delle vendite.
5 multinazionali controllano quasi la metà del mercato mondiale.
fasi controllate dalle
multinazionali bananiere
maturazione
11,4%
importatore
23,9%
esportatore
5,5%
[Fonte: Bananalink, 2014]
I padroni
del nostro
cibo
21
LE INDUSTRIE
ALIMENTARI GLOBALI
fatturato 2014 100 miliardi di $
dipendenti 339.000
fatturato 2014 35 miliardi di $
dipendenti 110.000
fatturato 2014 66 miliardi di $
dipendenti 274.000
Coop
Altri
Conad
Selex
AuchanCarrefour
In Italia (ripartizione percentuale)
Coop 15,3%
Conad 11,3%
Selex 8,2%
Esselunga 8,1%
Auchan 7,6%
Carrefour 6,4%
Eurospin 4,2%
Despar 4,1%
Sigma 3,7%
Pam 3,4%
Altri 27,7%
Eurospin
Despar
Sigma
Pam
Esselunga
I GRANDIDELLA
DISTRIBUZIONE
Nel mondo (per fatturato 2011, in miliardi di €)
1°	Walmart	 (USA)
2°	 Carrefour	(F)
3°	Tesco	 (UK)
4°	Metro	 (D)
5°	Kroger	 (USA)
318,9
82,8
74,4
66,7
64,9
I padroni
del nostro
cibo
22 [Fonte: Federdistribuzione, 2013]
Testi e ricerche: Centro Nuovo Modello di Sviluppo
coord@cnms.it | www.cnms.it
Illustrazioni originali: Margherita Brunori - Progetto grafico: Andrea Rosellini
1ª edizione: aprile 2015
L’informazione è un bene comune da godere gratuitamente.
Per questo siamo felici di aver messo il nostro volontariato
a disposizione di tutti.
Ma il volontariato da solo non basta.
Serve anche l’apporto di professionisti
che hanno diritto a un compenso.
Se hai apprezzato questo lavoro
e desideri che ne realizziamo altri, sostienici.
Ricordati di noi alla tua prossima dichiarazione dei redditi
facendo ricadere la tua scelta del 5 per mille su
Centro Nuovo Modello di Sviluppo onlus, CF 93015370500.
Puoi anche inviarci un contributo sul c/c postale n° 14082564
(codice IBAN: IT33 A076 0114 0000 0001 4082 564)
intestato al Centro Nuovo Modello di Sviluppo
via della Barra, 32 - 56019 Vecchiano (PI)
Oppure (anche via internet) su Banca Etica
(IBAN IT 50 V 05018 02800 000000511151).

Mais conteúdo relacionado

Semelhante a I padroni del nostro cibo

6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema Insostenibile
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo   Un Sistema Insostenibile6 2 Produzione E Consumo Del Cibo   Un Sistema Insostenibile
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema InsostenibilevezzoliDSS
 
Revue de Presse LeafLAB exposition médias presse et web
Revue de Presse LeafLAB exposition médias presse et web Revue de Presse LeafLAB exposition médias presse et web
Revue de Presse LeafLAB exposition médias presse et web Julien Floc'h
 
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?Marco Garoffolo
 
Proteggere le foreste. Ora
Proteggere le foreste. OraProteggere le foreste. Ora
Proteggere le foreste. OraEtifor srl
 
EU legislation on deforestattion.pptx
EU legislation on deforestattion.pptxEU legislation on deforestattion.pptx
EU legislation on deforestattion.pptxSergio Baffoni
 
"A tavola con l' assassino" articolo tratto dall' "INTERNAZIONALE" del 25 mar...
"A tavola con l' assassino" articolo tratto dall' "INTERNAZIONALE" del 25 mar..."A tavola con l' assassino" articolo tratto dall' "INTERNAZIONALE" del 25 mar...
"A tavola con l' assassino" articolo tratto dall' "INTERNAZIONALE" del 25 mar...Giuseppe Cimmino
 
Francesco Panella (Unaapi) – Le api ci parlano
Francesco Panella (Unaapi)  – Le api ci parlanoFrancesco Panella (Unaapi)  – Le api ci parlano
Francesco Panella (Unaapi) – Le api ci parlanoAPAB
 

Semelhante a I padroni del nostro cibo (20)

News SA 09 2016
News SA 09 2016News SA 09 2016
News SA 09 2016
 
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema Insostenibile
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo   Un Sistema Insostenibile6 2 Produzione E Consumo Del Cibo   Un Sistema Insostenibile
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema Insostenibile
 
News SA 18 2015
News SA 18 2015News SA 18 2015
News SA 18 2015
 
Revue de Presse LeafLAB exposition médias presse et web
Revue de Presse LeafLAB exposition médias presse et web Revue de Presse LeafLAB exposition médias presse et web
Revue de Presse LeafLAB exposition médias presse et web
 
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?
 
Proteggere le foreste. Ora
Proteggere le foreste. OraProteggere le foreste. Ora
Proteggere le foreste. Ora
 
EU legislation on deforestattion.pptx
EU legislation on deforestattion.pptxEU legislation on deforestattion.pptx
EU legislation on deforestattion.pptx
 
Mc donald
Mc donaldMc donald
Mc donald
 
News SA 17 2015
News SA 17 2015News SA 17 2015
News SA 17 2015
 
Rischi e bugie sugli Ogm
Rischi e bugie sugli OgmRischi e bugie sugli Ogm
Rischi e bugie sugli Ogm
 
Opportunità di Business
Opportunità di BusinessOpportunità di Business
Opportunità di Business
 
Fertilizzanti in Italia
Fertilizzanti in ItaliaFertilizzanti in Italia
Fertilizzanti in Italia
 
News SA 28 2015
News SA 28 2015News SA 28 2015
News SA 28 2015
 
News SA 29 2016
News SA 29 2016News SA 29 2016
News SA 29 2016
 
"A tavola con l' assassino" articolo tratto dall' "INTERNAZIONALE" del 25 mar...
"A tavola con l' assassino" articolo tratto dall' "INTERNAZIONALE" del 25 mar..."A tavola con l' assassino" articolo tratto dall' "INTERNAZIONALE" del 25 mar...
"A tavola con l' assassino" articolo tratto dall' "INTERNAZIONALE" del 25 mar...
 
News SA 51 2016
News SA 51 2016News SA 51 2016
News SA 51 2016
 
Piccoli frutti 2018
Piccoli frutti 2018Piccoli frutti 2018
Piccoli frutti 2018
 
News SA 13 2016
News SA 13 2016News SA 13 2016
News SA 13 2016
 
News SA 08 2016
News SA 08 2016News SA 08 2016
News SA 08 2016
 
Francesco Panella (Unaapi) – Le api ci parlano
Francesco Panella (Unaapi)  – Le api ci parlanoFrancesco Panella (Unaapi)  – Le api ci parlano
Francesco Panella (Unaapi) – Le api ci parlano
 

Mais de Marco Garoffolo

Ricerca economia collaborativa e cooperazione
Ricerca economia collaborativa e cooperazioneRicerca economia collaborativa e cooperazione
Ricerca economia collaborativa e cooperazioneMarco Garoffolo
 
PROGETTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DI RETI COMP...
PROGETTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DI RETI COMP...PROGETTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DI RETI COMP...
PROGETTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DI RETI COMP...Marco Garoffolo
 
IL LIBRO BIANCO SULLA INNOVAZIONE SOCIALE
IL LIBRO BIANCO SULLA INNOVAZIONE SOCIALEIL LIBRO BIANCO SULLA INNOVAZIONE SOCIALE
IL LIBRO BIANCO SULLA INNOVAZIONE SOCIALEMarco Garoffolo
 
Comunicazione, Potere e Contropotere nella network society
Comunicazione, Potere e Contropotere nella network societyComunicazione, Potere e Contropotere nella network society
Comunicazione, Potere e Contropotere nella network societyMarco Garoffolo
 
La Convivialità - Ivan Illic
La Convivialità - Ivan IllicLa Convivialità - Ivan Illic
La Convivialità - Ivan IllicMarco Garoffolo
 
A RFID web-based infotracing system for the artisanal Italian cheese quality ...
A RFID web-based infotracing system for the artisanal Italian cheese quality ...A RFID web-based infotracing system for the artisanal Italian cheese quality ...
A RFID web-based infotracing system for the artisanal Italian cheese quality ...Marco Garoffolo
 
Agriculture, forestry and fishery statistics
Agriculture, forestry and fishery statisticsAgriculture, forestry and fishery statistics
Agriculture, forestry and fishery statisticsMarco Garoffolo
 
Schoenberg Arnold manuale di armonia
Schoenberg Arnold manuale di armoniaSchoenberg Arnold manuale di armonia
Schoenberg Arnold manuale di armoniaMarco Garoffolo
 
Valorizzazione cereali minori di montagna in provincia di brescia
Valorizzazione cereali minori di montagna in provincia di bresciaValorizzazione cereali minori di montagna in provincia di brescia
Valorizzazione cereali minori di montagna in provincia di bresciaMarco Garoffolo
 
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e a...
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e a...Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e a...
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e a...Marco Garoffolo
 
Delibera Food Policy Milano
Delibera Food Policy MilanoDelibera Food Policy Milano
Delibera Food Policy MilanoMarco Garoffolo
 
Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs) in urban agricult...
Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs) in urban agricult...Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs) in urban agricult...
Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs) in urban agricult...Marco Garoffolo
 
The theory of Peasant co-operatives
The theory of Peasant co-operativesThe theory of Peasant co-operatives
The theory of Peasant co-operativesMarco Garoffolo
 
Alternative trade or market fragmentation
Alternative trade or market fragmentationAlternative trade or market fragmentation
Alternative trade or market fragmentationMarco Garoffolo
 
Consumatori e sviluppo sostenibile
Consumatori e sviluppo sostenibileConsumatori e sviluppo sostenibile
Consumatori e sviluppo sostenibileMarco Garoffolo
 
Radical marketing approach to food network
Radical marketing approach to food networkRadical marketing approach to food network
Radical marketing approach to food networkMarco Garoffolo
 

Mais de Marco Garoffolo (20)

Costruendo ruralopoli
Costruendo ruralopoli Costruendo ruralopoli
Costruendo ruralopoli
 
Ricerca economia collaborativa e cooperazione
Ricerca economia collaborativa e cooperazioneRicerca economia collaborativa e cooperazione
Ricerca economia collaborativa e cooperazione
 
PROGETTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DI RETI COMP...
PROGETTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DI RETI COMP...PROGETTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DI RETI COMP...
PROGETTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DI RETI COMP...
 
IL LIBRO BIANCO SULLA INNOVAZIONE SOCIALE
IL LIBRO BIANCO SULLA INNOVAZIONE SOCIALEIL LIBRO BIANCO SULLA INNOVAZIONE SOCIALE
IL LIBRO BIANCO SULLA INNOVAZIONE SOCIALE
 
Manuale Agricoltura Blu
Manuale Agricoltura BluManuale Agricoltura Blu
Manuale Agricoltura Blu
 
Comunicazione, Potere e Contropotere nella network society
Comunicazione, Potere e Contropotere nella network societyComunicazione, Potere e Contropotere nella network society
Comunicazione, Potere e Contropotere nella network society
 
La Convivialità - Ivan Illic
La Convivialità - Ivan IllicLa Convivialità - Ivan Illic
La Convivialità - Ivan Illic
 
A RFID web-based infotracing system for the artisanal Italian cheese quality ...
A RFID web-based infotracing system for the artisanal Italian cheese quality ...A RFID web-based infotracing system for the artisanal Italian cheese quality ...
A RFID web-based infotracing system for the artisanal Italian cheese quality ...
 
Agriculture, forestry and fishery statistics
Agriculture, forestry and fishery statisticsAgriculture, forestry and fishery statistics
Agriculture, forestry and fishery statistics
 
Schoenberg Arnold manuale di armonia
Schoenberg Arnold manuale di armoniaSchoenberg Arnold manuale di armonia
Schoenberg Arnold manuale di armonia
 
Valorizzazione cereali minori di montagna in provincia di brescia
Valorizzazione cereali minori di montagna in provincia di bresciaValorizzazione cereali minori di montagna in provincia di brescia
Valorizzazione cereali minori di montagna in provincia di brescia
 
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e a...
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e a...Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e a...
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e a...
 
Delibera Food Policy Milano
Delibera Food Policy MilanoDelibera Food Policy Milano
Delibera Food Policy Milano
 
Rapporto Coop 2015
Rapporto Coop 2015Rapporto Coop 2015
Rapporto Coop 2015
 
Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs) in urban agricult...
Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs) in urban agricult...Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs) in urban agricult...
Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs) in urban agricult...
 
The theory of Peasant co-operatives
The theory of Peasant co-operativesThe theory of Peasant co-operatives
The theory of Peasant co-operatives
 
Alternative trade or market fragmentation
Alternative trade or market fragmentationAlternative trade or market fragmentation
Alternative trade or market fragmentation
 
Consumatori e sviluppo sostenibile
Consumatori e sviluppo sostenibileConsumatori e sviluppo sostenibile
Consumatori e sviluppo sostenibile
 
Radical marketing approach to food network
Radical marketing approach to food networkRadical marketing approach to food network
Radical marketing approach to food network
 
Eco farming
Eco farmingEco farming
Eco farming
 

I padroni del nostro cibo

  • 2. I padroni del nostro cibo DALLA CHIMICA AL PIATTO 1
  • 3. LA FILIERASPIEGATA I padroni del nostro cibo 2 Nella logica capitalista, la terra è solo un substrato da usare per la mi- scelazione di ingredienti industriali con l’obiettivo di ottenere quantità cre- scenti di prodotti da vendere. Per questo il viaggio nell’agricoltura co- mincia dalle imprese di sementi, pesticidi e fertilizzanti. Tolti i piccoli agricoltori, che producono per sé o per il mercato locale, nel mondo rimangono pochi mi- lioni di imprese agricole, che pur essendo di grandi dimensioni, sono in una posizione di forte dipendenza nei confronti delle imprese chimi- che – che impongono prezzi elevati sui loro prodotti –, e dei grossi- sti – che impongono prezzi straccia- ti su ciò che comprano. Pochi grossisti fungono da ac- quirenti esclusivi delle prin- cipali derrate agricole. Il che li rende così potenti da decidere loro cosa e come deve essere pro- dotto, lasciando agli agricoltori tutti i rischi commerciali e finan- ziari. I grossisti rivendono alle im- prese industriali. In certi casi (es. caffè, cacao, zucchero) le imprese di trasformazione com- prano direttamente dai produttori con la stessa arroganza dei gros- sisti. Le imprese di trasformazione ri- vendono ai supermercati che a loro volta vendono ai consumatori. 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5
  • 4. I padroni del nostro cibo 3 I FATTUCCHIERI DEI FERTILIZZANTI La natura è organizzata per garantire alle piante ciò che serve per la loro crescita. Ma bisogna accontentarsi di ciò che dà. La moderna agricoltura industriale invece pretende alte rese, per cui inonda i terreni di fertilizzan- ti. I maggiori fertilizzanti sono fosforo, potassio e azoto. Mentre i primi provengono da giacimenti na- turali, i fertilizzanti azotati sono sostanze chimi- che ottenute in mega impianti industriali (ce ne sono circa 500 nel mondo) che usano una grande quantità di energia e idrocarburi, principalmente metano. Così, l’agricoltura industriale utilizza fra le 80 e le 100 unità di energia esterna per ottenere un’unità di energia alimentare; quella manuale ne impiega solo 4. [Fonte: David Pimentel, 2010] Nell’immediato i fertilizzanti garantiscono alte rese, ma nel lungo periodo l’eccesso di sostanze chimiche deteriora i suoli fino a renderli improduttivi. A livello mondiale si perdono ogni anno 75 miliardi di tonnellate di terreno fertile. Senza contare la contaminazione dei fiumi e dei mari. [Fonte: David Pimentel, 2010] Yara Altri FERTILIZZANTI A livello mondiale il giro d’affari dei fertilizzanti corrisponde a 160 miliardi di $. I maggiori produttori di fertilizzanti: Yara (N) 6,4% Agrium (CAN) 6,3% Mosaic (USA) 6,2% PotashCorp (CAN) 5,4% CF Industries (USA) 3,8% Altri 71,9% Agrium Mosaic PotashCorp CF Industries ll leader mondiale dei fertilizzanti è Yara, una multinazionale di proprietà dello stato norvegese. Possiede stabilimenti in oltre 50 paesi per un totale di 12mila dipendenti. Fattura 15 miliardi di dollari. Yara produce anche prodotti chimici per l’industria bellica.
  • 5. I padroni del nostro cibo 4 Syngenta Bayer Altri DowMonsanto Du Pont Basf Monsanto Du Pont Syngenta Bayer Dow Altri L’ACCOPPIATA SEMENTI-PESTICIDI Il mercato mondiale delle sementi vale 40 miliardi di dollari. 5 multinazionali controllano il 60% del mercato mondiale. SEMENTI Monsanto (Usa) 26,0% Du Pont (Usa) 18,2% Syngenta (Svizzera) 9,2% Bayer (Germania) 3,3% Dow (Usa) 3,1% Altri 40,2% SEMENTI E PESTICIDI SONO DUE SETTORI INTRECCIATI. Molte imprese presenti nell’uno, sono presenti anche nell’altro. Il mercato mondiale dei pesticidi vale 41 miliardi di dollari. 6 multinazionali controllano il 76% del mercato mondiale. PESTICIDI Syngenta (Svizzera) 23,1% Bayer (Germania) 17,1% Dow (Usa) 9,6% Monsanto (Usa) 7,4% Du Pont (Usa) 6,6% Basf 12,3% Altri 23,9% [fonte: Agropoli, Declaration de Berne, 2014]
  • 6. I padroni del nostro cibo 5 SEMENTI E PESTICIDI IDENTIKITDEI 4BIG Sede centrale: Germania Fatturato 2014: 42 miliardi di $ Profitti netti 2014: 3 miliardi di $ Dipendenti: 112.000 Nazioni in cui opera: 75 Azionisti: proprietà molto frazionata principalmente fra fondi di investi- mento, assicurazioni e banche. Attività principali: il 50% del suo fatturato proviene dalla farmaceuti- ca, 28% da materiali innovativi per l’industria e il 22% da prodotti per l’agricoltura (pesticidi e sementi). Sede centrale: USA Fatturato 2014: 36 miliardi di $ Profitti netti 2014: 5 miliardi di $ Dipendenti: 64.000 Nazioni in cui opera: 90 Azionisti: proprietà molto frazionata principalmente fra fondi di investi- mento, assicurazioni e banche. Attività principali: il 40% del suo fatturato proviene da materiali innovativi per l’industria, il 32% da prodotti per l’agricoltura (pesticidi e sementi tramite la filiale Pioneer), il 21% da farmaceutica, il 7% da elettronica e comunicazione. Sede centrale: Svizzera Fatturato 2014: 15 miliardi di $ Profitti netti 2014: 1,6 miliardi di $ Dipendenti: 28.000 Nazioni in cui opera: 90 Azionisti: proprietà molto frazionata principalmente fra fondi di investi- mento, assicurazioni e banche. Attività principali: l’80% del suo fatturato proviene dalla produzione e vendite di sostanze chimiche per l’agricoltura (erbicidi, insetticidi, fungicidi). Il restante 20% proviene dalle semen- ti, compresi Ogm. Sede centrale: USA Fatturato 2014: 16 miliardi di $ Profitti netti 2014: 2,7 miliardi di $ Dipendenti: 27.000 Nazioni in cui opera: 70 Azionisti: proprietà riconducibile a un migliaio di azionisti per la maggior parte fondi di investimento, assicurazioni e banche. Attività principali: il 67% del suo fatturato proviene dalle sementi comprese Ogm. Il restante 33% da prodotti chimici per l’agricoltura. È specializzata in soia e mais di cui vende non solo le sementi, ma anche i prodotti chimici di supporto (ferti- lizzanti, erbicidi, insetticidi).
  • 7. I padroni del nostro cibo 6 SEMENTI E PESTICIDI I GUAIDEI4BIG Secondo l’associazione tedesca Pan, Bayer vende nel Sud del mondo 15 prodotti classificati come altamente rischiosi; 11 di essi sono proibiti in Germania (Pan Germany 2012). Bayer è criticata per la produzione di pesticidi che uccidono le api (Follow the honey, FoE). Negli USA Bayer spende una media di 6 milioni di dollari l’anno per attivi- tà di lobby nei confronti dei partiti politici (Open secrets). Nello stato del West Virginia (Usa) DuPont è al centro di un maxi proces- so per il rilascio di sostanze inqui- nanti che avrebbero procurato danni sanitari a migliaia di persone. Il 15 settembre 2014 è stata condan- nata dalle autorità statunitensi al pagamento di una multa di quasi 2 milioni di dollari per avere fornito rapporti non veritieri sui rischi dell’erbicida Imprelis e averlo messo in commercio con etichette inadeguate (Epa newsrelease). Nel 2013 e 2014 ha speso circa 20 milioni di dollari per attività di lobby sui partiti politici statuni- tensi (Open secrets). Dei 24 principi chimici prodotti da Syngenta, 9 non sono ammessi in Svizzera. Fra essi il paraquat che nel Sud del mondo provoca molte intossicazioni anche mortali (Pan Germany 2012). Nel 2014 l’Associazione degli apicol- tori canadesi ha avviato un procedi- mento giudiziario contro Syngenta e Bayer per la morte massiccia di api provocata dai loro prodotti. Nel 2012 Syngenta ha messo a disposi- zione 2 milioni di dollari contro l’iniziativa denominata Prop 37 promossa negli Stati Uniti per otte- nere l’etichettatura dei prodotti Ogm (Huffington Post 26 ottobre 2012). Nel 2014 Monsanto ha accettato di indennizzare dei produttori dell’Ore- gon i cui raccolti di grano erano stati contaminati da sementi Ogm non approvati dalle autorità degli Stati Uniti (Reuters 12 novembre 2014). Dal 2010 al 2014 ha speso circa 30 milioni di dollari per attività di lobby sui partiti politici statuni- tensi. Nel maggio 2014 la militante indiana Vandana Shiva ha organizzato una marcia contro Monsanto per protestare contro la sua presenza In India dove controlla il 95% del mercato dei semi di cotone, da cui ottiene alti profit- ti alle spalle dei piccoli produttori fortemente indebitati. Negli ultimi anni migliaia di conta- dini indiani si sono suicidati in India a causa dei debiti legati alle sementi e ai prodotti chimici.
  • 8. I padroni del nostro cibo 7 LE SEMENTIOGM Il giro d’affari mondiale delle sementi OGM ammonta a 15 miliardi di dollari pari ad 1/3 dell’intero fatturato per sementi. 4 multinazionali (Monsanto, Syngenta, DuPont, Bayer) controllano la totalità del mercato. 1/3 OGM COMMERCIO MONDIALE DELLE SEMENTI [45 miliardi di dollari] COSA SONO E PERCHÉ PREOCCUPANO Ogm sta per organismi geneticamente modificati e si riferisce ad esseri viventi (batteri, piante o animali), con patrimonio gene- tico (Dna) alterato in laboratorio allo scopo di ottenere specie con caratteristiche non presenti in natura. Ad esempio Monsanto ha sviluppato un tipo di soia resistente al Roundup, un erbicida che produce lei stessa allo scopo di poter vendere, in un unico pacchetto, l’erbicida (sospettato cancerogeno dall’Organizzazione Mondiale della Salute) e il seme resistente. Dal 1991, anno in cui comparve la prima semente ogm, sono state brevettate molte modifiche per le più svariate ragioni che non sem- pre si sono dimostrate all’altezza delle promesse. Ad esempio se- menti modificate per resistere agli insetti, nel tempo hanno perso questa capacità per lo sviluppo di insetti che si sono adattati. E succede che in India migliaia di contadini si siano suicidati per- ché indebitati per acquistare sementi e pesticidi senza riuscire ad ottenere ricavi adeguati. Le multinazionali cercano di tranquillizzarci, ma molti scienzia- ti sono fortemente critici perché non si sa quali effetti possono produrre sulla salute umana, né si conoscono gli effetti rimbalzo che si possono avere nel lungo periodo negli ecosistemi. Fino ad oggi le sementi ogm sono state introdotte principalmente nell’ambito della soia, del mais, del cotone, della colza. Negli Stati Uniti gli alimenti ogm sono coltivati liberamente e venduti senza obbligo di segnalazione in etichetta. In molti paesi euro- pei, Italia compresa, le coltivazioni ogm non sono ammesse, ma è ammessa la loro presenza negli alimenti purché evidenziati in eti- chetta oltre la soglia dello 0,9%. La segnalazione non è prevista per i prodotti provenienti da animali allevati con mangimi ogm.
  • 9. I padroni del nostro cibo 8 TERREOGIMIZZATE NEL MONDO LA RIPARTIZIONE PER NAZIONI Usa 41% Brasile 20% Argentina 13% Canada 6% India 6% Altri 14% 13% Nel mondo, le terre coltivate ad OGM sono il 13% del totale [181 milioni di ettari su un totale di 1.386] Usa Brasile Argentina Canada India Altri [Fonte: GMO Compass, 2015]
  • 10. I padroni del nostro cibo 9 NAZIONI PIÙ OGIMIZZATE Usa 42%73 milioni di ettari su 174 Brasile 71% 36 milioni di ettari su 59 Canada 24% 11 milioni di ettari su 45 India 7% 11 milioni di ettari su 159 TERRE NAZIONALI DESTINATE A OGM Argentina 80% 24 milioni di ettari su 30 [Fonte: GMO Compass, 2015]
  • 11. I padroni del nostro cibo 10 SEMENTI PIÙ OGIMIZZATE Soia 79 milioni di ettari su 107 74% Mais 57,4 milioni di ettari su 179 32% Colza 8,2 milioni di ettari su 34 24% Cotone 24 milioni di ettari su 34 70% TERRE MONDIALI DESTINATE A OGM [PER SINGOLE COLTURE] Soia Mais Cotone Colza Altro 45% 33% 14% 5% 3% RIPARTIZIONE MONDIALE DELLE TERRE OGM [PER TIPO DI COLTURA] [Fonte: GMO Compass, 2015]
  • 12. AGRICOLTURA NELL’UNIONEEUROPEA Nell’Unione Europea, l’agricoltura occupa 170 milioni di ettari. Le aziende agricole (comprese quelle a conduzione familiare) sono 12 milioni. I lavoratori salariati sono 10 milioni. L’Unione Europea spende per l’agricoltura 55 miliardi (40% del bilancio UE) l’anno: il 77% per aiuti diretti alle aziende agricole e industriali, il 23% per il miglioramento agricolo. 55 milardi di (40% del bilancio) 77% aiuti diretti 23% aiuti per il miglioramento agricolo Il 49% dei proprietari (5.880.000 aziende) dispone del 2% dei terreni dedicati all’agricoltura (3.400.000 ettari - media: 5,7 ettari). Il 48% dei proprietari (5.760.000 aziende) dispone del 48% dei terreni dedicati all’agricoltu- ra (81.600.000 ettari - media: 14,17 ettari). Il 3% dei proprietari (360.000 aziende) dispone del 50% dei terreni dedicati all’agricoltura (85 milioni di ettari - media: 236 ettari). 48% 50% 3%48% 49% 2% AziendeTerre [Fonte: Eurostat, 2014] I padroni del nostro cibo 11
  • 13. I padroni del nostro cibo 12 L’AGRICOLTURANEL COMMERCIOMONDIALE Gran parte della produzione agricola è consumata all’interno dei paesi produttori. Tuttavia il commercio mondiale dei prodotti agricoli ammonta a 1.650 miliardi di dollari pari al 7,5% di tutti gli scambi, servizi inclusi, e al 10,4%, servizi esclusi. COMPOSIZIONE DEL COMMERCIO MONDIALE (SERVIZI INCLUSI) (totale 22.139 miliardi di dollari) Prodotti agricoli 1.650 = 7,5% Combustibili e minerali 3.996 = 18% Manufatti 11.848 = 53,5% Servizi 4.645 = 20% COMPOSIZIONE DEL COMMERCIO MONDIALE (SERVIZI ESCLUSI) (totale 17.494 miliardi di dollari) Prodotti agricoli 1.650 = 10,4% Combustibili e minerali 3.996 = 22,8% Manufatti 11.848 = 67,7% [Fonte: WTO, 2014]
  • 14. I padroni del nostro cibo COMMERCIO AGRICOLOMONDIALE PER PRODOTTI Bevande 7,5% Cotone e altro 17% Caffè, tè, spezie 6,7% Pesce 9,4% Cereali e derivati 12,3% Frutta e verdura 15% Carne 11,4% Latte e derivati 5,6% Soia e altri semi oleoginosi 5,7% Zucchero 3,7% Oli vegetali 5,7% [Fonte: Elaborazione dati WTO e FAO, 2014] 13
  • 15. LE MULTINAZIONALI BAZAR Il commercio agricolo mondiale è gestito da varie multinazionali di cui alcune specia- lizzate in singoli prodotti, altre in più di uno. Fra quest’ultime, quattro - Archer Daniels Midland, Bunge, Cargill e Dreyfus - si spar- tiscono la quasi totalità di cereali, soia e oli di semi. A causa delle loro iniziali esse sono anche collettivamente indicate come ABCD. I padroni del nostro cibo 14 A B C D Bunge Multinazionale brasiliana con un fatturato di 60 miliardi di dolla- ri e 32mila dipen- denti. Oltre ad essere il più grande pro- duttore di ferti- lizzanti del Sud America è anche il più grande commer- ciante di cereali, soia, zucchero, olio di semi di questa parte di mondo. Produce an- che olio di soia e bioetanolo tramite 400 impianti. Cargill Multinazionale sta- tunitense con un fatturato di 135 miliardi di dollari e 143mila dipenden- ti. I suoi affari vanno dalla vendita di semi e pesticidi, alla commercializ- zazione di cereali, soia, cacao e car- ne che ottiene sia tramite allevamenti propri, che trami- te la produzione su contratto con for- nitori esclusivi. Dreyfus (Luis Dreyfus) Multinazionale francese con un fatturato di 63 mi- liardi di dollari e 34mila dipendenti. È fra le prime nel- la commercializ- zazione di riso e cotone. In Brasile gestisce 30.000 et- tari di agrumeti per la produzione di succo d’arancia di cui controlla il 15% del mercato mondiale. Archer Daniels Midland Multinazionale statunitense con un fatturato di 90 miliardi di dolla- ri e 31mila dipen- denti impiegati in 265 stabilimenti. Fra i più grandi commercianti mon- diali di cacao, è molto attivo anche nell’olio di palma e soia senza tra- scurare i cereali e la produzione di bioetanolo.
  • 16. I padroni del nostro cibo 15 IL CIBOCASINÒ Sul cibo si può guadagnare anche tra- mite la speculazione che consiste nel trarre vantaggio sulle variazioni dei prezzi. Una tipica mossa speculativa è quella di chi compra una casa a 100 per rivenderla qualche tempo dopo a 110. Anche caffè, cacao, grano, cotone, sono acquistati e venduti solo per guada- gnare sulle variazioni dei prezzi e ciò spiega perché le borse internazionali, in cui si scambiano prodotti agricoli, siano più affollate da banche e fondi fi- nanziari, che da imprese della filiera alimentare. Nel 2008 la speculazione sui cereali ha provocato un aumento del prezzo del pane che ha fatto passare il numero de- gli affamati da 900 milioni a oltre un miliardo. Valore del caffè commercializzato Valore dei contratti stipulati a scopo speculativo 784 mld. $ 28 mld. $ Nel 2013 il valore dei contratti di caffè stipulati a scopo speculativo è stato di 784 miliardi di $, 34 volte il valore di quelli stipulati a scopo commerciale (28 miliardi di $). [Fonte: Intercontinental Exchange, 2014 ]
  • 17. I padroni del nostro cibo L’INDUSTRIA DEL MACELLO 16 il 40% dei cereali mondiali è dato in pasto agli animali fornitori di mangimi industria delle carni l’allevamento animale contribuisce al 15% della produzione di gas a effetto serra Servono 15.415 l. x 1 kg di manzo 4.325 l. x 1 kg di pollo 6.000 l. x 1 kg. di maiale. In confronto, servono 336 l. x 1 kg di fagioli. allevatori centinaia di migliaia tra USA, Europa e America Latina Impronta idrica della carne
  • 18. LA FILIERA DEL CAFFÈ Consumatori I padroni del nostro cibo 17 Piccoli torrefattori comprano sia dai grossisti che dai grandi torrefattori La produzione di caffè coinvolge 25 milioni di famiglie e contribuisce al 3,5% del commercio agricolo mondiale. Gli acquirenti mondiali si dividono in grossisti e grandi torrefattori. Grossisti 60% Grandi torrefattori 40% 12% 12%
  • 19. I padroni del nostro cibo 18 LA RIPARTIZIONE DEL PREZZO DEL CAFFÈ Il prezzo di un pacchetto di caffè (tasse escluse) 33%Dettagliante 12%Profitto torrefattori 17%Pubblicità 25%Torrefazione e impacchettamento Esportazione e trasporto 6% 7%Coltivatori [Fonte: International Trade Centre, 2012]
  • 20. I FABBRICANTI DI CIOCCOLATO Mars Mondelez Hershey’s Ferrero Lindt Storck Yildiz Altri Nestlè Mars 22% Mondelez 21% Nestlé 17% Hershey’s 9% Ferrero 9% Lindt 4% Storck 3% Yildiz 3% Altri 14% IL MERCATO MONDIALE DEL CIOCCOLATO I padroni del nostro cibo 19 Il cacao è prodotto da 5-6 milioni di piccoli produttori in Africa occidentale, America Latina e Asia. I casi di piantagioni possedute da imprese del cioccolato sono rari (fra questi Ritter sport che ha avviato una piantagione di cacao in Nicaragua). 5 paesi si aggiudicano il 73% delle esportazioni: Costa d’Avorio (36%), Ghana (22%), Indonesia (11%), Nigeria (6%), Brasile (5%). Il 41% della materia prima è acquistata da tre grandi grossisti che provvedono alla prima lavorazione: Cargill, ADM e Barry Callebaut. Altri grandi acquirenti diretti sono colossi del cioccolato come Nestlè, Mondelez, Mars. Costa d’Avorio Ghana Indonesia Nigeria [Fonte: ICCO, 2013]
  • 21. I SIGNORI DELLA BANANA Chiquita Altri Chiquita 13% Del Monte 12% Dole 11% Fyffes 6% Noboa (Bonita) 2% Altri 56% Del Monte Dole Fyffes Noboa IL MERCATO MONDIALE DELLA BANANA I padroni del nostro cibo 20 RIPARTIZIONE DEL PREZZO DELLA BANANA distributore 34,7% tariffe 11,8% produttore 6,1% salario lavoratore 6,7% Il 40% delle banane commercializzate dalle quattro più grandi multinazionali proviene da piantagioni proprie. L’altro 60% è fornito da produttori terzisti. Il settore occupa circa 7 milioni di persone, principalmente in America Latina. Il maggiore esportatore di banane è l’Ecuador che si aggiudica il 35% delle vendite. 5 multinazionali controllano quasi la metà del mercato mondiale. fasi controllate dalle multinazionali bananiere maturazione 11,4% importatore 23,9% esportatore 5,5% [Fonte: Bananalink, 2014]
  • 22. I padroni del nostro cibo 21 LE INDUSTRIE ALIMENTARI GLOBALI fatturato 2014 100 miliardi di $ dipendenti 339.000 fatturato 2014 35 miliardi di $ dipendenti 110.000 fatturato 2014 66 miliardi di $ dipendenti 274.000
  • 23. Coop Altri Conad Selex AuchanCarrefour In Italia (ripartizione percentuale) Coop 15,3% Conad 11,3% Selex 8,2% Esselunga 8,1% Auchan 7,6% Carrefour 6,4% Eurospin 4,2% Despar 4,1% Sigma 3,7% Pam 3,4% Altri 27,7% Eurospin Despar Sigma Pam Esselunga I GRANDIDELLA DISTRIBUZIONE Nel mondo (per fatturato 2011, in miliardi di €) 1° Walmart (USA) 2° Carrefour (F) 3° Tesco (UK) 4° Metro (D) 5° Kroger (USA) 318,9 82,8 74,4 66,7 64,9 I padroni del nostro cibo 22 [Fonte: Federdistribuzione, 2013]
  • 24. Testi e ricerche: Centro Nuovo Modello di Sviluppo coord@cnms.it | www.cnms.it Illustrazioni originali: Margherita Brunori - Progetto grafico: Andrea Rosellini 1ª edizione: aprile 2015 L’informazione è un bene comune da godere gratuitamente. Per questo siamo felici di aver messo il nostro volontariato a disposizione di tutti. Ma il volontariato da solo non basta. Serve anche l’apporto di professionisti che hanno diritto a un compenso. Se hai apprezzato questo lavoro e desideri che ne realizziamo altri, sostienici. Ricordati di noi alla tua prossima dichiarazione dei redditi facendo ricadere la tua scelta del 5 per mille su Centro Nuovo Modello di Sviluppo onlus, CF 93015370500. Puoi anche inviarci un contributo sul c/c postale n° 14082564 (codice IBAN: IT33 A076 0114 0000 0001 4082 564) intestato al Centro Nuovo Modello di Sviluppo via della Barra, 32 - 56019 Vecchiano (PI) Oppure (anche via internet) su Banca Etica (IBAN IT 50 V 05018 02800 000000511151).