1. Stress lavoro-correlato
Finalità e obiettivi della valutazione dei rischi psicosociali sul lavoro
Elisa Corsa – Psicologa del lavoro
www.benesseresicurezza.it
2. Gli obiettivi
Interventi
correttivi
Tutela
della
salute
Obbligo
normativo
Adempiere all’obbligo normativo
(art. 28 D.Lgs 81/08)
Tutelare la salute psicofisica dei
lavoratori rilevando le cause che
possano generare condizioni di
stress lavorativo e le conseguenze
di tale rischio nei lavoratori e
nell’organizzazione
Progettare ed attuare interventi
correttivi per correggere o
migliorare le criticità emerse
PREVENZIONE
Elisa Corsa - Psicologa del lavoro
3. Accordo europeo sullo stress
nei luoghi di lavoro
(8 ottobre, 2004)
Lo stress correlato al lavoro è
definito come:
“una condizione fisiologica
che può essere
accompagnata da disturbi o
disfunzioni di natura fisica,
psicologica o sociale ed è
conseguenza del fatto che
taluni individui non si sentano
in grado di corrispondere alle
richieste o alle aspettative
riposte in loro”
Art. 28. Oggetto della
valutazione dei rischi
D.Lgs 81/08
“La valutazione di cui
all’articolo 17, comma 1,
lettera a),(…) deve riguardare
tutti i rischi per la sicurezza e la
salute dei lavoratori, ivi
compresi quelli riguardanti
gruppi di lavoratori esposti a
rischi particolari, tra cui anche
quelli collegati allo stress
lavoro-correlato, secondo i
contenuti dell’ accordo
europeo dell’8 ottobre 2004…”
Elisa Corsa - Psicologa del lavoro
4. Cause
Fattori
personali e
sociali
Fattori
organizzativi
Età, sesso
Contesto familiare
Condizione socio-economica
Aspettative professionali
Turnover
Carichi eccessivi di lavoro
Scarsa comunicazione
Pianificazione ed organizzazione
del lavoro poco efficiente
Tempi e ritmi del lavoro
Elisa Corsa - Psicologa del lavoro
5. Conseguenze
A breve termine A lungo termine
Elisa Corsa - Psicologa del lavoro
• Ansia, caduta dell’autostima
• Irritabilità
• Problemi relazionali
Effetti emotivi
•Diminuzione della concentrazione
e dell’attenzione
•Maggiore frequenza di errori e
distraibilità
•Diminuzione capacità
organizzative
Effetti cognitivi
• Insonnia
• Abuso di sostanze (caffè,
nicotina, alcol)
• Assenteismo
Effetti
comportamentali
• Cardiopatie
• Gastrointestinali
• Osteomuscolari
Patologie
fisiche
•Disturbo depressivo
•Disturbo post traumatico
da stress
•Disturbo acuto da stress
Patologie
psichiche
6. Interventi correttivi
Aree di intervento
A livello organizzativo: gli interventi sono rivolti all’individuazione dei fattori
che causano stress e si concretizzano nei cambiamenti della struttura e
delle pratiche organizzative, dei fattori fisici ed ambientali.
A livello di interfaccia individuo-organizzazione: gli interventi si propongono
di migliorare l'adattamento persona-ambiente e le relazioni nel contesto
lavorativo, aspetti quali le relazioni con i colleghi, il carico di lavoro, il grado
di partecipazione, l'autonomia dei lavoratori...
A livello individuale: gli interventi mirano al potenziamento delle risorse
individuali al fine di migliorare le strategie di coping, con tecniche di
rilassamento, educando il lavoratore ad una corretta alimentazione ed
attività fisica, ma anche attraverso terapie personali.
Elisa Corsa - Psicologa del lavoro
7. La prevenzione
La prevenzione è un insieme di azioni e di comportamenti con il fine d’impedire
l’insorgenza e la progressione delle malattie e il determinarsi di danni irreversibili
quando la patologia è in atto.
• PREVENZIONE PRIMARIA. Comprende tutti gli interventi destinati ad ostacolare
l’insorgenza dello stress lavoro-correlato nei lavoratori, combattendo e
rimuovendo le cause e i fattori di rischio.
• PREVENZIONE SECONDARIA. Ha l'obiettivo di individuare tempestivamente i
lavoratori ad alto rischio o che presentano i primi sintomi, per poter
ostacolare l'evolversi di eventuali patologie o bloccandole sul nascere.
• PREVENZIONE TERZIARIA. Comprende tutte le misure che hanno lo scopo di
controllare l’andamento della patologia al fine di recuperare, riabilitare e
reinserire nell'ambiente lavorativo il soggetto.
Elisa Corsa - Psicologa del lavoro