Spreading waterpolo sport+immagine - il caso della asd fanfulla waterpolo
Manuale didattico pallanuoto fin 2010
1.
2. "Il gruppo di lavoro che ha realizzato 'Dentro la Pallanuoto' ha
avuto un ruolo fondamentale nel raccogliere, analizzare, valutare
le esigenze e trasformarle in un’idea nuova, facilmente applicabile
e condivisibile - spiega il Consigliere federale responsabile del
Settore Istruzione Tecnica, Roberto Del Bianco - Il prodotto
multimediale centra in pieno la filosofia del S.I.T., in quanto utilizza
due sistemi fondamentali per studiare i vari argomenti: l’immagine
con cui il tecnico può apprendere la dinamica dell’azione e il testo con il quale ha la
possibilità di conoscere le metodologie d’insegnamento. La conoscenza delle
variabili, la capacità di cogliere i momenti di intervento e la prontezza nel modulare
la proposta in funzione delle condizioni e delle esigenze degli atleti, sono un
patrimonio indispensabile per un buon tecnico. Resta nostra intenzione proseguire
su questo percorso al fine di supportare e ampliare la preparazione degli allenatori
e, intanto, ci auguriamo che 'Dentro la Pallanuoto' possa essere un valido aiuto per i
tecnici e appassionati".
Roberto Del Bianco
3. Un vademecum per crescere insieme, che trae origine dalle sentite
esigenze di condividere aspetti
esperienziali legati alla pallanuoto, lanciando un messaggio
trasversale, destinato a tutti i tecnici: dalla base sino all'alto livello.
L'obiettivo principale che ci ha indotto a realizzare un testo e un
DVD ( presentato al Convegno Tecnico di Fiuggi ), mira alla
promozione comune delle metodologie di insegnamento per
alimentare il bagaglio tecnico-culturale dei giovani pallanotisti e per creare una
scuola italiana di riferimento, di cui possano beneficiare in prospettiva Società e
Squadre Nazionali.
In questo primo manuale /dvd – che fa parte di una collana multimediale che
svilupperemo nei prossimi anni - esaminiamo quattro fasi di gioco: la tecnica e la
tattica individuale del difensore del centroboa, del centroboa, la costruzione della
controfuga 6 contro 5 e le esercitazioni con la palla.
Non è stato un caso la scelta di questi 4 argomenti: l’evoluzione del gioco ci impone
di modificare i fondamentali , le tecniche e le didattiche di insegnamento.
Il giocatore moderno ,oltre ad avere una sua specializzazione, deve essere universale
: deve sapere difendere ed attaccare in situazioni di contatto, tirare bene da tutte le
posizioni ,avere i tempi della controfuga individuale e di squadra.
Per la realizzazione del dvd abbiamo utilizzato tecnologie d’avanguardia sia per i
mezzi utilizzati durante le riprese ( dolly, steadycam,telecamera subacquea) che la
post-produzione al fine di entrare “ dentro la Pallanuoto” per capirne gesti e
movimenti nel loro dettaglio .
Il gruppo di lavoro di questo progetto è costituito dal Consigliere federale
responsabile del Settore Istruzione Tecnica Roberto Del Bianco, dai tecnici Pino
Porzio, Claudio Mistrangelo e Massimo Tafuro e dalla responsabile del settore
multimediale della Fin Daria Licci .
Con l'aiuto della Federazione Italiana Nuoto proseguiremo a monitorare l'intero
movimento pallanuotistico, ad allargare i nostri confini di analisi e ad approfondire
ogni tematica di sviluppo attraverso riunioni tecniche, programmati sia centrali che
periferiche.
Desidero ringraziare i dirigenti, i tecnici, gli atleti e i semplici appassionati per il
sostegno ricevuto, con l'auspicio che questo lavoro possa essere accolto con spirito
collaborativo e che l'attenzione delle Società per la nostra attività continui a
crescere al fine di favorire ulteriori pianificazioni sinergiche.
Alessandro Campagna
5. INTRODUZIONE
Con l’avvento delle nuove regole, nel 2006, la pallanuoto è diventata un gioco molto più
dinamico e veloce.
Sono aumentate il numero delle azioni, delle controfughe e dei tiri ; ci sono più situazioni
uno contro uno, di contatto e molteplici situazioni tattiche che richiedono abilità motorie e
tecniche di altissimo livello.
Agli atleti della pallanuoto moderna si deve richiedere con ” ossessione “ una corretta
postura in acqua in tutti i fondamentali con palla e senza, un’esplosività nei movimenti
brevi, repentini cambi di assetto ( verticale-orizzontale e viceversa), una assoluta
padronanza del proprio corpo che si deve muovere in acqua con destrezza , efficacia, forza.
Appare ,quindi, evidente come sia estremamente importante allenare i ragazzi sin da 14-15
anni( quando hanno già ben acquisito i fondamentali “ tradizionali”) con esercitazioni che
favoriscono uno sviluppo adeguato ed armonico di quelle qualità ed abilità riscontrate nel
gioco attuale.
E’ fondamentale dedicare in ogni seduta di allenamento almeno 45’-1h di esercitazioni
tecniche con la palla. Per l’atleta questo tipo di allenamento risulta essere molto
motivante, si migliora la coordinazione, la sensibilità con il pallone e fatto ancora più
importante si potenziano gli arti inferiori.
Avere gambe forti significa stare più alti nell’acqua, più aggressivi nelle finte in porta, più
forti e precisi nel passaggio e nel tiro,avere migliori capacità di ricezione del pallone,
cambiare il più velocemente posizione , coprire con unico movimento più spazio acqua
possibile ( importantissimo nel gioco a zona e con l’uomo in meno), più elevazione,in altre
parole dare la sensazione di poter quasi “ camminare “sull’acqua.
Prevedere esercitazioni stimolando l’uno contro uno e il contatto fisico.
Abbinare l’allenamento degli arti inferiori con l’elemento palla è per i giovani giocatori
molto divertente e meglio sopportano allenamenti faticosi.
L’allenatore deve cercare di estrapolare dei frammenti di partita e strutturarli in
allenamento con la metodologia delle serie e ripetizioni .
A seconda degli obiettivi che ci prefiggiamo, proporremo delle sedute tecniche in forma
blanda per la fase di apprendimento ,altre con elevata intensità per stabilizzare il
movimento e portarlo ad una qualità superiore ed altre ancora con la finalità di
allenamento organico specifico.
6. SCIVOLAMENTI ED AVANZAMENTI
Proponiamo una serie di esercizi che hanno lo scopo di occupare lo spazio acqua intorno a
sé il più rapidamente possibile attuando delle tecniche di movimento che consentano lo
spostamento, il controllo del pallone, dell’avversario e del gioco.
1. Scivolamento in avanti
Lo scivolamento in avanti avviene con colpo di gambe a rana laterale, portando il busto in
avanti e contemporaneamente allungando il braccio sopra la testa. La mano deve ruotare
tenendo la palla in avanti. Questo movimento permette di mantenere un vantaggio nella
fase finale di un contropiede e nello stesso tempo avanzare verso la porta, controllando la
palla per un passaggio o un tiro.
Dalla posizione orizzontale si passa alla posizione verticale, venendo fuori alti con il busto
nella classica posizione di tiro (foto1). Per ogni gambata in orizzontale lo scivolamento deve
coprire il maggiore spazio possibile e per ogni gambata in verticale il più alto .
Foto 1
Lo stesso movimento può essere ripetuto per svariati metri o secondi.
Molto spesso siamo abituati a vedere i ragazzi che, passando dalla posizione orizzontale
alla posizione verticale nuotando col pallone , perdono il loro vantaggio, rinunciando alla
parte finale della controfuga .
L’automatizzazione corretta di questo esercizio può far avere loro maggiore confidenza e
controllo.
7. Inoltre l’avanzamento avanti può essere sfruttato attaccando lo spazio di una zona
difensiva , quando si è posizionati lontano ed è necessario avvicinarsi all’avversario (Foto) .
Foto 2
Foto 3
Foto 4
9. 2. Scivolamento indietro
Lo scivolamento indietro si effettua con gambate veloci a rana,con la posizione del corpo
obliqua sull’acqua, tenendo la palla indietro.
Questo esercizio può essere effettuato come allenamento tecnico del palleggio con più
giocatori , avendo cura di passare la palla dopo avere effettuato due –tre gambate indietro
e ,con il lavoro degli addominali, uno slancio del busto in avanti. Step successivo sarà
quello di fare l’esercitazione con il difensore, con l’obiettivo di renderlo simile ad una
azione di attacco al pressing.
Un atteggiamento errato dei giovani atleti è quello di autoaffondarsi al minimo appoggio
dell’avversario con la speranza di ricevere un fallo semplice dall’arbitro.
La pressione del difensore allena l’attaccante a sopportare il carico mantenendo una
posizione attiva ,sempre alla ricerca del passaggio.
Non avere paura dell’attacco dell’avversario ed avere risposte adeguate è un’arma
psicologica non indifferente.
Foto 8
Foto 9
10. 3. Scivolamento alternato avanti e indietro
L’abbinamento dei due esercizi è un ottimo allenamento per il potenziamento delle
gambe , del tronco , e di quei muscoli che aiutano ad assumere posture corrette in modo
dinamico.
4. Avanzamento bicicletta con braccio teso
Questa tecnica deve essere insegnata già verso gli 11-12 anni.
Insegnare ai giovani pallanuotisti ad avere una corretta posizione del corpo, con il braccio
in appoggio in acqua davanti al busto che fa piccoli movimenti di trazione, e quello che
regge la palla ben disteso dietro, avendo cura di non fare piegare il gomito e di posizionare
la spalla di tiro più indietro rispetto all’altra.
Intervenire correggendo eventuali errori, che se automatizzati il ragazzo se li porta anche
in età adulta.
Il mantenimento di questa posizione ,alta sull’acqua e sempre attiva, permette di passare
e tirare il pallone in qualsiasi momento con tempi rapidi di esecuzione.
L’esercizio può avere le varianti con le finte brevi e veloci o lunghe e lente.
Foto 10 Foto 11
11. MOVIMENTI ESPLOSIVI
1. Dribbling esterno e dribbling interno
Anche queste esercitazioni hanno lo scopo di migliorare l’acquaticità e la sensibilità a
muoversi in spazi limitati.
Descrizione: Una volta ricevuta la palla, effettuare un movimento circolare il più ampio
possibile, controllando il pallone con la mano destra e aiutandosi con la sinistra a prendere
più acqua per facilitare lo spostamento (al contrario per i mancini).
Cercare di mantenere in avanti e fuori dall’acqua il braccio che tiene il pallone ,e con
continue forti gambate a rana continuare l’avanzamento o eseguire movimenti circolari.
Si può continuare ad avanzare , aiutandosi con il braccio libero, che effettuerà corti e
veloci bracciate a stile libero.
Dopo il dribbling e l’avanzamento si può realizzare una rotazione su stessi e continuare ad
occupare una spazio.
I movimenti devono essere effettuati con la massima esplosività.
L’esercitazione va svolta successivamente anche con il difensore per aumentarne le
difficoltà.
Foto 12 Foto 13
Foto 14 Foto 15
12. Dribbling esterno :
Foto 16 Foto 17
Foto 18 Foto 19
Foto 1
Foto 1
Nelle fasi di attacco del gioco moderno si riscontrano parecchie situazioni dell’uno contro
uno, per cui questo fondamentale dovrà essere insegnato precocemente, curando il
sincronismo e la reattività.
Questo esercizio si può fare con e senza difensori, seguendo una progressione didattica
dal facile al difficile, nelle situazioni di palleggio ed anche in quelle di tiro in porta.
Richiede la partecipazione attiva del compagno che dovrà essere pronto a ricevere e
ridare la palla al momento giusto.
13. 2. Smarcamento
Descrizione : Effettuare una o due bracciate a stile libero e rapidamente, in direzione
opposta, eseguire una bracciata a dorso.
Questo movimento permette di ricevere il pallone quando l’avversario effettua un
pressing molto forte e grazie alla collaborazione del compagno che deve dare la palla con i
tempi giusti, si è in grado di poter fare un passaggio ,senza subire il fallo dall’avversario,
specialmente al centroboa.
Molto più difficile ricevere dalla “mano sbagliata”: in questo caso effettuare uno stacco
dietro, proteggere il pallone anche con una rotazione del busto su se stessi, e quindi
passare la palla.
In questo esercizio ci sono molti fondamentali senza palla, quali partenze, arresti, raccolta
delle gambe,stacchi e scivolamenti indietro ; proporlo ,quindi, prima da soli, poi con il
compagno che passa la palla, successivamente con il difensore ed infine in situazioni
tattiche.
Foto 20
Foto 21
14. PALLEGGI FRONTE PORTA
Il palleggio è il fondamentale con palla per eccellenza. Spesso lo si propone uno di fronte
all’altro. Ma in realtà, in partita, quante volte si verifica questa situazione? Quasi mai.
Insegnare il palleggio di fronte fino alla categoria esordienti può essere didatticamente
valido, ma già dall’età di 14 anni si consiglia di eseguirlo con varianti in modo da abituare
ad eseguire un gesto efficace sempre in qualsiasi situazione.
La posizione del corpo deve essere quella corretta ( fronte porta) sia per chi passa sia per
chi riceve, bisogna sempre “guardare “ la porta prima di passare, se si fanno delle finte
vanno fatte in altezza e con aggressività, si “scarica” con passaggi forti, precisi e senza
ruotare il corpo in direzione del passaggio.
Questi esercizi possono essere effettuati sia a coppia che in gruppi di tre atleti, hanno lo
scopo di riproporre situazioni di gioco che si verificano in partita, sia giocando contro una
difesa schierata a zona che in situazioni di superiorità numerica.
Gli atleti dovranno assumere sempre una posizione aggressiva con finte credibili, alti
sull’acqua, effettuando passaggi precisi e forti e avendo cura di tenere la posizione corretta
del corpo (che deve essere sempre fronte porta). Nell’esercitazione può variare sia il
tempo che l’intensità dell’esercizio e si possono effettuare diverse varianti di esecuzione
(in altezza, in spostamento laterale, ricevendo la palla “non precisa” costringendoti a
riassumere la posizione corretta nel più breve tempo possibile). Così si allena sia l’aspetto
tecnico che quello condizionale specifico. Il ripetersi sistematicamente di queste situazioni
quotidianamente provoca nell’atleta un naturale automatismo di fondamentali importanti
quali finte, tiri e spostamenti di grande efficacia per lo sviluppo di ogni azione d’attacco.
Foto 22
16. TIRI IN PORTA
Prevedere molti allenamenti settimanali sui tiri in porta richiamando le varie situazioni di
partita.
E’ consigliabile per ottimizzare il tempo e lo spazio a disposizione , dividere la squadra in
vari gruppi di lavoro in maniera tale da stare in porta non più di 5-6 giocatori. Si ottiene un
miglior lavoro qualitativo in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il tecnico deve richiedere all’atleta massima concentrazione, intensità, e la capacità di
immedesimarsi nelle situazioni di partita .
I risultati sono tangibili dopo tante e tante ore dedicate all’apprendimento, alla
stabilizzazione, all’automatizzazione e al riconoscimento di frammenti di gioco.
I vari tipi di tiri in porta evidenziati nel dvd possono effettuarsi con o senza difensori, con
sovraccarichi ( cinture con 1-2 kg, magliette, calzoncini, dopo 20”-30” di lavoro con palla
medica o pressione del difensore) .
A seconda degli obbiettivi preposti: all’inizio dell’allenamento se si richiede una alta
qualità, a fine seduta per la stabilizzazione. Naturalmente con queste esercitazioni
lavoriamo molto sugli arti inferiori.
Il tecnico deve sottolineare sempre l’importanza di un’esecuzione corretta della
“preparazione” ( che comprende le finte per attirare l’attenzione del portiere e della difesa
e il passaggio che deve essere fatto mantenendo la posizione del corpo, e possibilmente
dello sguardo, fronte porta) presupposto per una buona riuscita del tiro al volo.
Il passaggio deve essere sempre eseguito teso , forte e con i tempi giusti.
Il tiratore deve avere sempre una posizione corretta in modo da pre-attivare tutta la
catena muscolare coinvolta al tiro in porta,presupposto fondamentale per effettuare tiri
immediati.
Prevedere tiri dai pali in superiorità numerica , con la palla che arriva da tutte le posizioni
esterne. L’esecuzione di questi tipi di tiro è tutt’altro che facile, e necessita un notevole
senso della porta e conoscenza tattica .
17. Questo è l’elenco di esercitazioni del tiro in porta consigliato e messo in evidenza sul dvd:
• Tiri con scivolamento
• Tiri con scivolamento e passaggio
• Tiri con finte in avanzamento
• Tiri con entrate e dai-vai
• Tiri con preparazione e tiro al volo
• Tiri con doppia preparazione,spostamento e tiro al volo
• Tiri tenendo un alto ritmo ( ottimo anche per il portiere)
• Tiri nelle posizioni di attacco e superiorità numerica (esterni e sui pali)
• Tiri con i difensori: con i blocchi, cinque metri, attacchi laterali, su entrate, uomo in
più.
• Gioco 3 contro 3 e 4 contro 4
19. CONCLUSIONE:
Due elementi , più di ogni altri , rendono il nostro sport affascinante: l’ acqua e la palla.
In acqua bisogna sapersi muovere con classe e con potenza ; avere una buona acquaticità è
una premessa per costruire ottimi pallanuotisti.
Nuotare bene con bracciate economiche e potenti è importantissimo ma lo è anche il
sapersi muovere nelle varie direzioni e in altezza con movimenti che garantiscano grandi
spostamenti in tempi rapidi.
La palla è l’attrezzo con cui dobbiamo giocare e pertanto è necessario avere con essa una
adeguata dimestichezza. Allenarsi molto con la palla , proponendo esercizi che sollecitino
adeguatamente le gambe , è molto formativo e stimolante per i nostri giovani.
Curare molto la corretta postura del corpo in acqua, l’intensità, la concentrazione durante
l’esercitazioni.
Gli allenatori devono avere chiaro il modello di riferimento ed attuare programmi e
metodologie che portino all’eccellenza.
Sottolineo sempre questi concetti, perché li ritengo indispensabili per la costruzione di un
buon pallanuotista moderno.
21. INTRODUZIONE
LA STRUTTURA DEL GIOCO: ATTACCO E DIFESA
La struttura dell’attacco a uomini pari della pallanuoto (6 contro 6) è imperniata sulla ricerca del
passaggio al centroboa, sulla sua conseguente conclusione ravvicinata o sulla conseguente
eventuale espulsione del difensore avversario che tale conclusione vuole impedire.
Il posizionamento dei 5 attaccanti esterni, le eventuali entrate, i sempre più rari blocchi sono
determinati dalla ricerca del servizio del centroboa.
La strategia difensiva del 6 contro 6 si basa, di conseguenza, su tattiche atte ad impedire il servizio
al centroboa (pressing), a ridurre i tempi e/o gli spazi della sua azione (zona), a togliere ogni
possibilità di ricezione (M)…
LE MOTIVAZIONI STRATEGICHE
Si sono fatti molti tentativi per ridimensionare il vincolo strategico del centroboa e consentire o
spingere verso un gioco più di movimento con entrate finalizzate alla conclusione e non solo ad
aprire gli spazi per il passaggio al centroboa, ma non si è mai trovata una soluzione convincente.
Perché? La risposta è duplice: regolamento e controllo tattico.
Regolamento
a) Il fuorigioco a 2 metri determina la possibilità di piazzare un uomo a 2/3 metri dalla porta, in una
posizione, cioè, dalla quale siano pericolose anche le conclusioni relativamente deboli, che si
possono eseguire proteggendo la palla dalla pressione avversaria (sciarpa, rovesciata, tiri sul
dorso).
b) L’espulsione decretata contro chi impedisce i movimenti del giocatore che non possiede la palla
fa sì che – lasciando la palla o fintando di impossessarsi della palla- il centroboa possa facilmente
“guadagnare” l’espulsione del marcatore teso ad impedire l’esecuzione di un tiro ravvicinato.
Controllo tattico
Si intende qui come la tendenza delle squadre di alto livello al gioco sempre più organizzato in
difesa e in attacco, al fine di ridurre al minimo le situazioni impreviste e non preparate in
allenamento.
a) L’interpretazione strategica distruttiva della difesa – nessuna rete a uomini pari- induce gli
attacchi a lavorare per la conquista di un’espulsione così da consentire un tiro in superiorità
numerica, statisticamente più efficace di un tiro in movimento a parità numerica.
22. b) L’esigenza di non “sbilanciarsi” nel caso di fallo contro o meglio di limitare tale rischio al fallo
contro sul centroboa che dà agli avversari solo la possibilità di un 6 contro 5, situazione prevedibile
e pianificabile in allenamento, quando, al contrario, il fallo contro su entrata comporta spesso un 5
contro 4 o un 6 contro 4, più pericolosi e meno pianificabili per la difesa.
UN’OSSERVAZIONE
Del resto, anche un gioco di entrate, di blocchi, di incroci (come negli anni ‘70/’80 favorito da una
lettura del regolamento che imponeva le rotazioni dei difensori del centroboa) prevedeva il
centroboa come server offensivo in quanto ciò consentiva al giocatore in movimento di vedere
contemporaneamente punto di partenza del passaggio e porta avversaria.
Ancora. Anche le varianti attuali al gioco imperniato sul centroboa si limitano al doppio centroboa o
al posizionamento in centroboa di un altro attaccante in modo dinamico così da facilitare la
conquista della posizione o un accoppiamento favorevole all’attacco (mismatch).
L’ALTERNATIVA
L’unica alternativa al gioco sul centroboa – o, per meglio dire, così considerata dalla strategia di
gioco di alto livello – è il tiro diretto dai 5 metri che presenta quasi gli stessi vantaggi di pericolosità
e di controllo del gioco sul centroboa.
OBIETTIVI
Nonostante l’Italia pallanuotistica abbia prodotto grandi centroboa e nonostante praticamente tutti
gli allenatori italiani considerino il centroboa come il ruolo offensivo più importante, poco o nulla si
trova di scritto, disegnato, filmato…sull’azione del centroboa.
Questi appunti tentano unicamente di impostare un ragionamento tecnico - tattico che consenta la
comprensione del modo di gestire il proprio ruolo da parte di molti centroboa di alto livello e che
fornisca qualche indicazione per l'impostazione delle esercitazioni atte alla formazione di un
centroboa.
23. Capitolo 1: LA POSIZIONE
Le espressioni: prendere/guadagnare la posizione, tenere/difendere la posizione, perdere la
posizione, avere (o non avere) una buona posizione...sono frequentemente e strettamente
collegate all’azione offensiva del centroboa nel 6 contro 6 e ne riassumono l’azione specifica prima
della ricezione della palla. Il termine POSIZIONE indica sinteticamente più cose: alcuni riferimenti
spaziali (la posizione del centroboa rispetto al campo, alla linea dei 2 metri, alla porta, al
marcatore) e l’assetto in acqua che il centroboa assume per ricevere la palla.
1.1 LA POSIZIONE SENZA IL DIFENSORE
Se in una qualsiasi esercitazione si chiede ad un qualsiasi giocatore di prendere posizione nel
ruolo di centroboa quello non chiede dove sia posizionato il difensore, ma si porta spontaneamente
sulla linea dei 2 metri, al centro della porta. Infatti pare ovvio e naturale che quella posizione sia la
posizione ideale del centroboa. Questi i motivi:
• Il centroboa si porta in una posizione la più prossima possibile alla linea dei 2 metri, perché una
posizione meno vicina alla porta allontanerebbe – in caso di ritorno a zona dei difensori esterni –
gli attaccanti dalla porta, riducendone la pericolosità del tiro.
• Il centroboa si posiziona al centro della porta, perché è questo il punto di maggiore pericolosità in
quanto garantisce due angoli di tiro.
• Infine, il centroboa si posiziona spalle alla porta perché questa posizione del corpo gli garantisce
la protezione della palla.
2m Legenda:
centroboa
Fig. 1 – Posizione “ideale” senza difensore
Tutte queste ragioni sono valide e paiono costituire una verità inconfutabile. Eppure sono anche un
non senso: perché, ad esempio, il centroboa dovrebbe posizionarsi spalle alla porta se non è
marcato da un difensore? Ovviamente perché immagina la presenza del difensore. Ma, facendolo,
ipotizza anche un certo posizionamento del difensore. Infatti, la posizione al centro della porta, ai 2
metri, è ideale solo in alcuni casi, non in altri.
24. 1.2 LA POSIZIONE CON IL DIFENSORE
In effetti il posizionamento del marcatore può modificare e quasi sempre modifica quanto detto
precedentemente. Infatti, mentre il centroboa cerca la sua posizione “ideale” al centro della porta, il
difensore proprio questo obiettivo gli vuole impedire. La sua azione di ostacolo e di
posizionamento determinano la posizione corretta che il centroboa deve ricercare e che non è
necessariamente quella “ideale”.
Rimandando a più tardi la questione della lotta per la conquista della posizione nei suoi aspetti
tecnici, vediamo ora solo il miglior posizionamento in relazione al difensore. Gli obiettivi del
centroboa sono due: garantirsi un angolo di tiro il più ampio possibile (in una parola guadagnare
più porta possibile) e garantire il massimo spazio possibile al passaggio dei compagni offrendo un
angolo libero dalla copertura del suo diretto marcatore, angolo che ha come limiti la linea dei 2m e
il braccio del difensore teso a coprire il passaggio.
Legenda: centroboa (CB) difensore del centroboa (DCB)
Angolo utile 2m angolo utile
per passaggio Direzione spinta
Angolo di porta Angolo di porta
Fig. 2 – Esempi di angoli di ricezione e di tiro
• Se il difensore del centroboa è posizionato dietro il centroboa, la corretta posizione marcata
del centro coincide con quella ideale.
Angolo libero per il passaggio
2m
25. Per questo motivo molti allenatori ritengono che la posizione tutta dietro del difensore sia errata.
• Se il difensore è posizionato lateralmente la migliore posizione per il centroboa è prossima
al lato opposto: più porta e più angolo di passaggio.
2m
• Se, poi, il difensore del centroboa è posizionato tutto davanti, per il centroboa la posizione
ideale è a 3-4m con il difensore tagliato fuori dallo spazio davanti alla porta.
Direzione di spinta
2m
L’importanza del posizionamento del difensore, il fatto che la sua azione o la sua sola presenza
determinino un cambiamento della definizione della corretta posizione del centroboa, ci deve far
riflettere sui limiti delle esercitazioni di tiro spalle alla porta (sciarpa, rovesciata, sul dorso….):
senza difensore e sempre al centro della porta. Ci deve far riflettere anche sulle indicazioni da
suggerire al centroboa perché questi tiri “a vuoto”, laddove non abbiamo il solo obiettivo della
manualità, vengano eseguiti correttamente e utilmente, immaginando cioè l’ostacolo del difensore
(perché altrimenti potrebbero indurre a “posture” in acqua inidonee o, persino, scorrette): non
sempre spalle alla porta, non sempre al centro della porta...
26. Capitolo 2: LA CONQUISTA DELLA POSIZIONE
2.1 FINALE DI TRASFERIMENTO
• Il centroboa può prendere posizione arrivando velocemente ai 2m mentre la squadra
avversaria è ancora in fase di trasferimento. Il difensore dovrà scegliere quale angolo di
passaggio chiudere. Il centroboa avrà a disposizione l’altro angolo. I suoi esterni dovranno
portare la palla sul lato del passaggio.
2m 2m
4m 4m
6m 6m
La palla raggiunge il lato che il centroboa va ad “aprire” con un’azione veloce.
• La stessa situazione tattica può avere una variante. Il difensore del centroboa può tentare una
chiusura tutta davanti. Il centroboa allora dovrà, intorno ai 4-5m dalla porta, rallentare o
fermarsi e tagliare fuori il difensore, lasciando spazio ai compagni per un passaggio di fronte
alla porta.
2m 2m
4m 4m
6m 6m
Il DCB tenta di lasciar passare il CB Il CB frena e tagliafuori il DCB
per realizzare una copertura totale garantendosi un angolo utile
27. 2.2 DAI 5M AI 2M
• Questo tipo di azione diventa fondamentale quando il centroboa arrivi intorno ai 5m con la
difesa già schierata.
• In questo caso il marcatore del centro può sviluppare la sua azione attraverso tre vie:
a) spingere il centroboa tenendolo lontano dai 2m;
2m
4m
b) spingere il centroboa fuori dallo specchio della porta
2m 2m
4m 4m
c) lasciare arrivare il centroboa fino a 2m per poi chiuderlo e impedire ogni linea di passaggio.
2m 2m
4m 4m
28. Il centroboa dovrà rispondere in modo differente a seconda del movimento del difensore:
a-b) Contro l’azione di forza tesa a tenerlo lontano o fuori dalla porta può:
- accettare di finire il trasferimento lontano dai 2m o laterale alla porta, per poi,
possedendo doti di forza adeguate, spingere – frontalmente o con la schiena - il
difensore fino ad ottenere una posizione ottimale;
Da queste situazioni favorevoli al difensore
2m 2m
4m 4m
A questa situazione favorevole al centroboa
2m
4m
- nuotare fino ai 2m, fintando, cambiando direzione, per sfruttare lo sbilanciamento del
difensore che non può coprire i due angoli.
c) Contro l’azione di anticipo da parte del difensore, il centroboa può rallentare la sua nuotata, e
assunto un assetto verticale, bloccare il difensore così da fermarsi non a 2m, ma a 3-4m con
il difensore dietro e uno spazio abbastanza ampio davanti a sé per ricevere il passaggio ed
eludere anche l’azione di uscita del portiere.
2m 2m
4m Angolo utile 4m
29. 2.3 LA LOTTA AI 2M
A squadra schierata il centroboa inizia o completa (dopo gli eventuali tentativi in fase di arrivo ai
2m) la sua lotta per la posizione. L’obiettivo del centroboa è quello di ottenere, attraverso una lotta
con il difensore, una buona posizione. Le tecniche per ottenere questo obiettivo sono due:
• di fronte:
- centroboa e difensore si fronteggiano con le braccia agganciate l’uno all’altro;
- le gambe spingono a bicicletta con qualche sfondamento a rana;
- il tronco è sbilanciato in avanti verso l’avversario;
- per ricevere la palla il centroboa ruota il corpo piegando il braccio vicino al difensore ed
estendendo quello per il tiro;
- le gambe ruotano sul piano sagittale, l’una sotto il corpo, l’altra in appoggio esterno per
spingere il difensore.
2m 2m
4m
• di schiena:
- questa tecnica ha il limite, rispetto alla tecnica descritta in precedenza, di non poter usare le
mani per controllare il difensore e richiede, quindi, maggiore sensibilità;
- gambe bicicletta indietro con qualche colpo a rana;
- braccia ad angolo retto per impedire l’eventuale anticipo del difensore;
2m
- più frequentemente dell'altra tecnica può essere favorita da un gioco di squadra in cui gli
attaccanti spingono la palla da una parte, mentre il centroboa conquista e difende l’altra
aspettando il passaggio;
30. 2m
Angolo utile
4m
Il difensore del centroboa può reagire a questa situazione di svantaggio in due modi:
• rimanere in posizione e chiedere un aiuto esterno (zona) o l'uscita del portiere;
• passare davanti al centro, per coprire nuovamente l’angolo di passaggio.
Questa nuova azione di anticipo può essere realizzata:
- sfruttando un errore del centroboa nella difesa della posizione;
2m
- sfruttando l’azione di spinta del centro per poi spostarsi lateralmente e, facendolo cadere,
passare davanti.
2m
31. • Il centroboa, per impedire la riconquista della posizione da parte del difensore, può:
- operare un tagliafuori, cioè uno spostamento laterale del corpo che tagli la linea ideale di
anticipo del difensore, con il corpo tenuto in posizione alta così da aumentare la sua azione di
ostacolo;
2m
- operare un tagliafuori con una rotazione su se stesso che “allarga” la linea di entrata in
anticipo del difensore;
4m 4m
2m 2m
- sfruttare l’azione di anticipo del difensore per staccarsi sul dorso dalla sua marcatura e
concludere al volo il passaggio degli esterni.
2m 2m
32. Abbiamo distinto tra un’azione di fronte e un’azione di schiena le vie per conquistare e per
mantenere la posizione da parte del centroboa. Si tratta, ovviamente, di un’astrazione dalla
complessità del reale poiché, in un certo senso, ogni centroboa ha la sua strada. La via più
utilizzata è una combinazione delle due che abbiamo indicato: conquista della posizione di fronte,
mantenimento di schiena. Solo l’analisi delle azioni reali ci può fornire le indicazioni da offrire ad un
giovane centroboa per aiutarlo a trovare la sua strada. Solo l’astrazione teorica del modello o dei
modelli può permettere un orientamento e una guida al tecnico.
33. Capitolo 3: LA FASE REALIZZATIVA
3.1 LE ALTERNATIVE AL TIRO
• Il compito del centroboa non è solo la realizzazione di una rete (che è l’obiettivo di squadra), ma
è quello di contribuire a tale scopo, e ciò avviene con:
- chiusura a zona: il centroboa – prendendo una buona posizione (ai 2m e non ai 5m,...) in un
ristretto lasso di tempo – costringe la difesa a chiudersi in una zona molto stretta favorendo così
conclusioni ravvicinate degli esterni.
2m
4m
- restituzione: restituisce la palla agli esterni prima dell’intervento dei difensori, consentendo
un tiro contro una difesa sbilanciata;
2m
4m
- espulsione: con o senza palla. Consente all’attacco un tiro in superiorità numerica, un tiro con
una maggiore percentuale realizzativa. Se l’espulsione avviene senza palla il centroboa dovrà
uscire dalla posizione di lotta assumendo un assetto adeguato a ricevere la palla e tirare:
sguardo e braccio di tiro proteso verso la palla, ma braccio di appoggio già verso la porta per
34. favorire l’assetto di tiro limitando così una pericolosa rotazione del busto con palla in mano e
frapponendo il corpo ad un’eventuale uscita del portiere.
- rigore: spesso con azione di tagliafuori sul tentativo di anticipo da parte del difensore. Il
centroboa ruota, interno o esterno, dalla parte opposta del difensore che viene così mandato a
vuoto.
4m
2m
3.2 IL TIRO
Spiegare l'azione di tiro attraverso una comunicazione verbale chiara e comprensibile non è per
nulla facile. É bene ricordarselo quando si spiega ai giovani atleti e sarebbe bene organizzarsi
perché la spiegazione verbale sia accompagnata non solo dalla gestualità, ma anche integrata
dall'utilizzo di video, di filmati,...
• I tiri che solitamente vengono attribuiti al centroboa sono: rovesciata, sciarpa, rovesciamento
sul dorso sorprendendo il difensore.
• Questo apre a due osservazioni:
-le descrizioni più frequenti ci illustrano tiri spalle alla porta senza la pressione delle marcature,
molto diversi da quelli prevalentemente utilizzati;
-i tiri spalle alla porta sono solo una frazione dei tiri sotto pressione usati dal centroboa.
Queste considerazioni hanno grandi conseguenze nella ideazione e nella valutazione delle
esercitazioni specifiche.
3.2.1 Tiri spalle alla porta (sciarpa, rovesciata)
Due modalità:
• Il centroboa “detta” il tempo del passaggio (previo smarcamento attraverso un contromovimento
per ostacolare e bloccare l’azione del difensore) e sorprende il difensore con una sciarpa o una
35. rovesciata. Sono questi i tiri spalle alla porta che sono molto simili a quelli descritti in bibliografia.
Necessitano di un timing perfetto di passaggio.
N.B: nonostante la sorpresa, senza il contromovimento in direzione del difensore, quest’ultimo può
intervenire sul braccio ed impedire il tiro;
• Più frequentemente il centro deve prima difendere la palla caduta nello spazio da lui gestito. Lo
fa attraverso:
- un premovimento di blocco con le due spalle;
- la spalla di sostegno impegnata in pressione anche durante l’avanzamento del braccio di tiro;
- le gambe in anticipo verso la palla sul tronco obliquato.
4m
2m
3.2.2 Gli altri tiri
I tiri spalle alla porta sono solo alcuni dei tiri sotto pressione eseguiti dai centroboa. Altri, forse più
frequenti, sono i tiri laterali sotto pressione o i tiri di fronte alla porta sotto pressione:
• tiro laterale (contro marcamento laterale sinistro del difensore):
Anche in questo caso c’è la possibilità di un tiro di rovesciata. Ma anche di:
- mezza rotazione della palla verso l’interno destro;
- la spalla libera si appoggia al difensore in azione di blocco;
- il tiro viene eseguito sollevando la palla dall’acqua;
- la gambe una in spinta verticale a mantenere una posizione alta, l’altra in proiezione anteriore
per mantenere il blocco verso il difensore.
2m
4m
36. • tiro laterale (contro marcamento laterale destro del difensore):
-stessa modalità del caso precedente;
-si ha più porta , tiro più facile, rotazione più “naturale”;
-grave errore del difensore.
2m
4m
• tiro frontale (contro un tentativo di anticipo del difensore):
- la palla è “entrata” tra centroboa e portiere con il difensore tagliato fuori e in marcamento tutto
avanti;
- il centroboa effettua una mezza rotazione trovandosi di fronte al portiere;
- obliqua la posizione del corpo;
- spalla libera contro il difensore;
- gambe una verticale, l’altra avanti;
- tiro ravvicinato con palla davanti alla spalla di tiro.
2m
4m
• tiro al volo (contro tentativo di anticipo del difensore):
- il centroboa sfrutta un tentativo di anticipo del difensore;
- rovesciamento sul dorso verso lo spazio libero;
- se l’allontanamento libera la mano dominante, il movimento di conclusione è assimilabile ad un
tiro sul dorso, un po’ più “seduto”;
37. - se l’allontanamento libera la mano sbagliata il movimento di conclusione avviene con il corpo
appoggiato sul fianco opposto e il tronco in rotazione;
- Il tiro avverrà attraverso un tocco al volo oppure impugnando e schiacciando la palla in porta
previo un recupero di verticalizzazione delle gambe e del corpo.
38. CONCLUSIONI
Abbiamo indicato il ruolo del centroboa come un nodo inaggirabile della strategia offensiva della
pallanuoto. Del resto, anche un sostenitore della pallanuoto di movimento (“all’italiana” si diceva)
come Mario Maioni rilevava nel 1969 (!) che “il sogno di una pallanuoto di movimento, fu bello ma
di breve durata”. Perché? “…il fatto che molti arbitri interpretavano il regolamento in maniera
difforme con una valutazione dei falli molto soggettiva e disorientante portò a constatare che tante
e tante azioni nuotate non rendevano in segnature di reti come avrebbero dovuto stante il gran
lavoro che veniva svolto; e molte squadre, pensando che un po’ di “gioco vecchio” potesse tornare
a rivelarsi utile, rispolverarono il classico centravanti e lo inserirono nuovamente all’attacco”.
Quel gioco “vecchio” è ancora qui quarant’anni dopo e, forse, anche a causa di quella
considerazione si è registrato un lunghissimo vuoto informativo sulla tecnica e sulla tattica
individuale del centroboa, vuoto al quale questo lavoro ha tentato di ovviare pur se in modesta e
parziale misura.
E la misura non può non essere parziale perché, se il ruolo del centroboa è fondante la struttura
degli attacchi in parità numerica, è conseguenza inevitabile che entri in tutte le combinazioni
tattiche del gioco in parità.
Ciò comporta adeguati adattamenti da parte del centroboa stesso (nell’attacco alla M degli anni
’90, contro i cambi difensivi degli anni ‘80’, per le rotazioni dei centri…) e dimostra che lungo è il
cammino per completare la descrizione del bagaglio tecnico - tattico di un centroboa di alto livello.
Rimane, poi, ancora da esplorare la cospicua gamma di esercitazioni di addestramento tecnico e
di allenamento condizionale del centroboa, gamma di esercitazioni dovuta allo studio e alla
fantasia di molto allenatori e diffusa spesso attraverso una forma di porta a porta. In questo lavoro,
mancando lo spazio per il tutto, si è preferito fornire un’indicazione metodologica (gli esercizi
devono riprodurre segmenti della partita o essere base di quelli) che può consentire l’elaborazione
di esercizi nuovi o una migliore comprensione di quelli in essere.
40. INTRODUZIONE
Lo sport in generale, per molteplici fattori è in evoluzione costante.
Cambia la società, cambiano i costumi, le usanze, i messaggi di informazione, il clima,
ecc….. e la pallanuoto non sfugge all’inesorabile scorrere del tempo.
Grazie a modifiche del regolamento, ad esempio la durata del possesso palla di ogni
azione è passata da 35 a 30 secondi, non c’è più il corner dopo la deviazione di un
difensore, il gioco si è notevolmente velocizzato.
Lo scontro fisico è esasperato dalla ricerca del tiro diretto dai 5 metri dopo il fallo
semplice, la difesa con l’uomo in meno e l’uomo in più dura 20 secondi e non 35
secondi come negli anni passati, l’arbitraggio è ancora più complicato e determinante ai
fini del risultato finale.
In conseguenza a tutto ciò è stata modificata la programmazione, la preparazione a
secco ed in acqua, sia generale che specifica; i giocatori moderni devono essere
poliedrici, devono adattarsi alle varie situazioni di gioco talvolta rapidissimamente.
Occorre avere necessariamente organici più ampi vista l’intensità della gara e gli
impegni agonistici innumerevoli in campo nazionale ed internazionale.
Noi ci occuperemo, in questo capitolo, in particolare del ruolo del DIFENSORE DEL
CENROBOA, che chiameremo semplicemente Deb.
41. OBIETTIVI
1. Reclutamento
Questo è un compito molto importante, fondamentale.
La capacità, da parte dei tecnici del settore giovanile, di individuare gli atletiche
hanno le caratteristiche ideali per ricoprire il ruolo di Deb.
E’ necessario individuare le caratteristiche fisiche, morfologiche e di personalità del
soggetto da selezionare e sul quale sarà necessario lavorare
2. Caratteristiche ideali del Deb
• Altezza medio – alta
• Arti superiori lunghi
• Arti inferiori molto forti
• Elevato gradiente di forza (relativo all’età)
• Agilità
• Resistenza generale
• Personalità marcata
3. Pre requisiti
Prima di iniziale il lavoro specifico il giovane atleta deve conoscere i seguenti
fondamentali
• Nuoto : stile libero – rana – dorso - farfalla
• Gambe stile libero
• Gambe rana
• Pressione
• Gambe Bicicletta
• Scivolamento laterale o Trudgeon
• Pressione “reverse”
Nel corso della programmazione pluriennale le qualità tecniche e tattiche da sviluppare
sono le seguenti:
42. • Tecnica individuale specifica
• Senso dell’anticipo
• Capacità di controllo avversario – palla
• Capacità di condurre e gestire la fase di controfuga
• La versatilità ( adattarsi a varie situazione tattiche difensive: pressimg –
zona – zona a M – ecc…)
E’ molto importante nella programmazione seguire una gradualità nelle progressioni
delle varie esercitazioni partendo sempre dall’esercizio elementare, possibilmente
senza palla; acquisire e stabilizzare ogni fase per poi passare alla fase successiva.
Occorre, inoltre, tener presente che il Deb, una volta completato il percorso deve essere
in grado di adattarsi ai vari sistemi difensivi che di volta in volta l’allenatore sceglierà di
applicare.
I principali sistemi difensivi sono:
• Pressing
• Zona 1 – pressing
• Zona 2
• Zona 3 – pressing
• Zona 4 – pressing
• Zona M
4. Posizione ideale del Deb
Qual è la posizione ideale che il Deb deve avere in acqua?
• Il Deb deve assumere in acqua sempre una posizione orizzontale o
obliqua.
• Il Deb NON deve mai assumere una posizione verticale.
• Deve assumere la posizione orizzontale: un braccio in appoggio
nell’acqua con il contestuale controllo del centroboa e l’altro braccio
pronto ad intervenire sull’eventuale passaggio. Oltre alla posizione del
corpo, al controllo dell’avversario, il Deb deve mantenere sempre lo
sguardo rivolto alla direttrice palla – avversario.
43. SUGGERIMENTI APPLICATIVI
1. Schemi di difesa
PRESSING
-6
5 -5 -1 1
6
-4 -2
4 -3 2
3
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ZONA 3 - PRESSING
RITORNA A ZONA DA POSIZIONE - 2/ -3/ - 4
-6
5 -5 -1 1
6
-4 -2
4 -3 2
3
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
44. ZONA 2
RITORNA A ZONA DA POSIZIONE -2
5 -5 -1 1
6
-6
-4 -2
4 -3 2
3
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ZONA 1 - PRESSING
RITORNA A ZONA DA POSIZIONE -1 / -2 / -3
-6
5 -5 6 -1 1
-4 -2
4 -3 2
3
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
45. ZONA 4 - PRESSING
RITORNA A ZONA DA POSIZIONE -3 e - 4
-6
5 -5 -1 1
6
-4 -2
4 -3 2
3
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ZONA M
-6
5 -5 -1 1
6
-3
-4 -2
4 2
3
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
46. 2. Esercitazioni pratiche
FASE 1: esercizi individuali
ESERCIZIO 1
SCIVOLAMENTO IN ANTICIPO DEL GIOCATORE -6 DA DESTRA E SINISTRA
LA POSIZIONE DEL GIOCATORE E' FISSA
6
-6
6
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ANTICIPO
Nota: esercizio elementare di anticipo e scivolamento laterale.
Anticipo con uscita laterale a destra del DIFENSORE CENTRALE prima con spalla sinistra e poi con
spalla destra
ESERCIZIO 2
SCIVOLAMENTO IN ANTICIPO DEL GIOCATORE -6 DA DESTRA E SINISTRA +
NUOTO PER LA CONQUISTA DELLA POSIZIONE IDEALE
LA POSIZIONE DEL GIOCATORE E' FISSA
6
-6
6
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ANTICIPO NUOTO
Nota: esercizio simile al N°1 con inserimento della fase natatoria.
Durante l'azione di difesa, il Deb disponendo di una frazione di tempo maggiore per aggirare il
centro boa e conquistare la posizione ideale rispetto alla palla può staccarsi leggermente nuotando
intorno al centro boa.
Questa abilità è fondamentale per evitare il contatto con i centro boa più forti fisicamente e fallosi
ed evitare di essere bloccati o presi in una posizione sfavorevole al Deb.
L'eserizio deve essere svolto prima lentamente e senza la presenza del pallone.
47. FASE 2: esercizi con avversario
ESERCIZIO 3
SCIVOLAMENTO DA SINISTRA
CONTATTO E SPINTA CON IL GIOCATORE 6
-6
6
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ANTICIPO
Nota: esercizio importante per introdurre un principio fondamentale.
Nell'attuazione del pressing il DIFENSORE CENTRALE UNA VOLTA CONQUISTATA la POSIZIONE
IDEALE di anticipo rispetto a palla e avversario deve sempre spingere il CENTRO BOA
"teoricamente" verso la linea dei 2 metri
Eseguire l'esercizio lentamente in forma dimostrativa, poi con cento boa passivo e successivamente
simulare la situazione normale di gara.
ESERCIZIO 4
SCIVOLAMENTO DA DESTRA + CONTATTO E SPINTA CON IL GIOCATORE 6
-6
6
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ANTICIPO
Nota: esercizio importante per introdurre un principio tecnico-tattico fondamentale.
Nell'attuazione del pressing il DIFENSORE CENTRALE UNA VOLTA CONQUISTATA la POSIZIONE
IDEALE di anticipo rispetto a palla e avversario deve sempre tentare di spingere il CENTRO BOA
"teoricamente" verso la linea dei 2 metri
Ciò aumenterà sicuramente l'efficacia del sistema difensivo "pressing" perché il centro boa
difficilmente potrà essere servito dai suoi compagni.
Lavorare fino all'acquisizione definitiva di questi fondamentali .
Raggiunta una eccelente stabilizzazione si può passare agli esercizi successivi.
48. FASE 3 : esercizi con palla e avversari
ESERCIZIO 5
prima con spalla SCIVOLAMENTO E CONTROLLO PALLONE
sinistra e poi con
spalla destra
-6
6
2
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ANTICIPO PALLA
Nota: esercitazione di maggiore difficoltà causa l'introduzione della palla
Il giocatore 2 tenta di passare il pallone direttamente al centro boa che partendo
centralmente prova a liberarsi dalla marcatura del Deb.
E' importante che la lotta tra il centro boa ed il Deb duri non più di 3-4 secondi.
Il difensore partendo da dietro cerca di anticipare il centro boa e di conquistare la posizione idale.
ESERCIZIO 5 bis
SCIVOLAMENTO E CONTROLLO PALLONE
-6
6
-2
2
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ANTICIPO PALLA
Nota: esercizio simile al precedente + avversario
49. ESERCIZIO 6
LAVORO DI ANTICIPO TRA GIOCATORE 3 E 5
-6
5 6
3
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ANTICIPO PALLA
Nota: partecipano all'esercizio 4 giocatori.
Simile all'esercizio 5 ma il giocatore d'attacco è contrastato da un difensore.
L'esercizio è più simile alla situazione di gara; è molto specifico.
50. FASE 4 : esercizi con palla, avversari e contatto
ESERCIZIO 7
LAVORO DI ANTICIPO TRA GIOCATORE 2 /4 / 5
-6
5 6
4 2
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ANTICIPO PALLA
Nota: con e senza difensori esterni
ESERCIZIO 8
LAVORO DI ANTICIPO TRA GIOCATORE 1/ 3 / 5
-6
5 6 1
3
6 CENTRO BOA -6 DIFENSORE CENTRALE
ANTICIPO PALLA
Nota: con e senza difensori esterni
52. Le ripartenze rappresentano in molti sport di squadra la prima e più importante fase offensiva
e sono spesso momenti di gioco spettacolari , tecnicamente evoluti, al punto da determinare
l’apprezzamento e l’applauso sia del neofita che dello spettatore smaliziato. Non fa eccezione la
pallanuoto sport nella quale la ripartenza , che si chiama controfuga , rappresenta una delle fasi
offensive più importanti della pallanuoto .
Tempismo , reattività , velocità di nuoto , tecnica individuale , movimenti di squadra ,
intelligenza : sono queste le caratteristiche che debbono possedere il singolo e la squadra per
portare efficacemente la controfuga. Richiede, quindi, una notevole capacità di anticipare gli eventi
ed un alto livello di preparazione fisio –metabolica. Quando queste capacità sono presenti, la
controfuga diventa molto di più di una fase tecnico-tattica, per trasformarsi in una vera e propria
filosofia di gioco , in una strategia tattica attraverso la quale esprimere ritmi di gioco di livello
superiore agli avversari. In questo modo la squadra che è in grado di esprimersi con tale elevata
intensità, si avvantaggia nella strategia complessiva del gioco, esercitando una superiorità che può
dare un importante contributo affinché la squadra ottenga il risultato positivo a proprio favore. Si
parla qui della controfuga manovrata, ovviamente, del 6 contro 5 , del 5 contro 4 ovvero di quelle
situazioni tattiche che non necessariamente portano alla conclusione in porta. Non si deve
dimenticare infatti che spesso in situazioni di vantaggio limitato, è preferibile, anziché tirare,
mantenere il possesso della palla perché il rischio di subire il successivo contrattacco avversario è
troppo alto.
Comunque è sempre utile esercitare il diritto di contrattacco per una serie di valide ragioni:
1. attraverso la controfuga, come già detto, si mantiene un ritmo alto di gioco
esercitando una pressione tecnica, fisica , agonistica, psicologica sull’avversario,
mettendolo spesso in una posizione di soggezione che rende problematico lo
sviluppo del suo gioco e lo l’utilizzo delle sue capacità tecniche.
2. si riduce al minimo il tempo del trasferimento che viene anzi utilizzato per fini offensivi
e si lascia quindi più tempo a disposizione per le successive fasi di gioco, in
particolare l’attacco a uomini pari.
3. si possono attenuare i limiti della struttura fisica della propria squadra capitalizzando
invece le caratteristiche dinamiche.
La capacità di un giocatore di pallanuoto di portare efficacemente il contrattacco vanno
insegnate in età molto precoce . I giovani che si avvicinano al nostro sport debbono essere educati
a considerare imprescindibile l’apprendimento e l’esecuzione della controfuga nel proprio processo
di crescita tecnico tattica.
Troppo spesso invece capita di vedere squadre anche molto giovani, under 13 o under 15
eseguire meccanicamente e acriticamente sistemi difensivi che scimmiottano il modo di giocare di
prime squadre e non avere nessuna idea di cosa si deve fare individualmente e
complessivamente nel momento in cui si rientra in possesso della palla.
Questo dvd cerca , nella parte dedicata a questo fondamentale di squadra, di cogliere
l’obiettivo di fornire suggerimenti alla strutturazione di attività finalizzate allo sviluppo delle capacità
di contrattacco .
53. Per facilitazione didattica è opportuno suddividere la controfuga in quattro fasi principali:
1. preparazione della controfuga
2. acquisizione del vantaggio
3. mantenimento del vantaggio
4. chiusura della controfuga avversaria e conclusione in porta
Preparazione
È il momento chiave della controfuga, quello nel quale, intuendo che l’azione della squadra
avversaria si sta esaurendo ed essendo impossibile un concreto intervento del difensore
sull’attacco avversario , egli , repentinamente, cambia la posizione del suo corpo rispetto sia al
campo che rispetto all’avversario diretto predisponendosi alla fase successiva. Esperienza, lettura
della situazione, capacità di anticipazione del gioco sono gli aspetti chiave di questa fase dalla
quale dipende in larga misura lo sviluppo positivo delle fasi successive.
Acquisizione del vantaggio
Se l’azione di preparazione è stata concepita correttamente il giocatore avrà la possibilità di
ripartire, con una forte sforbiciata delle gambe, velocemente in contro-attacco acquisendo un
vantaggio che pur essendo inizialmente di poche decine di centimetri, grazie al complesso delle
azioni sopra descritte (posizione del corpo già girato, diversamente dall’avversario, verso la porta,
anticipo grazie alla tecnica di partenza del raggiungimento della massima velocità, acquisizione di
vantaggi “geometrici” utilmente sfruttabili nelle fasi successive) diverrà molto più consistente ,
procurando la classica situazione di “uomo in più” caratteristica del gioco della pallanuoto.
Mantenimento del vantaggio
È questa una fase molto delicata durante la quale si debbono eseguire più compiti con
un’alta velocità di pensiero e di azione :
nuotare velocemente per impedire agli avversari il recupero della situazione
sfavorevole
aprire la difesa cercando di allontanare tra loro i difensori ed evitare l’attacco del
difensore avversario che prova a fare fallo per rallentare l’azione e favorire il recupero
dei propri compagni
aprire il gioco portando la palla in zone di campo precodificate e chiare per favorire la
lettura della situazione a tutti gli attaccanti
leggere come si sta sviluppando l’azione per capire in anticipo quale posizione sarà
opportuno occupare nell’interesse di una positiva conclusione dell’azione
Conclusione e chiusura del contrattacco
Giunti infine negli ultimi 7/8 metri del campo si deve decidere con decisione (per non
incorrere nelle frequenti incomprensione tra compagni) quale zona occupare per giungere ad una
efficace conclusione dell’azione .
54. Pertanto, una parte (vedremo meglio poi in funzione delle varie situazioni quanti
esattamente) dei giocatori occuperà la prima linea, all’incirca a 2 metri dalla porta ; gli altri
occuperanno la seconda linea (4/5 metri dalla porta) rispettando alcuni principi basilari:
posizionarsi in base a dei triangoli per fare in modo che tutti vedano tutti
occupare tutti gli spazi sia con la palla che senza la palla utilizzando azioni di
scivolamento in aventi e laterali.
mantenere distanza tra i giocatori per evitare che un difensore , marcando da solo
due attaccanti, possa riportare una situazione di virtuale parità vanificando l’azione
preparare prima e favorire poi la conclusione del giocatore meglio piazzato senza
dimenticare che se una squadra è in superiorità davanti alla porta, in caso di errore e
conseguente ribaltamento dell’azione,il vantaggio fatalmente passerà agli avversari.
Al fine di evitare il realizzarsi della situazione descritta adesso appena si ha la
consapevolezza che un attaccante sta per tirare i giocatori che hanno concluso il loro compito
tenendo occupato il proprio difensore e aperta la difesa, debbono preoccuparsi di anticipare la
chiusura non solo per evitare di subire il contrattacco avversario ma, anche, per dare tranquillità al
tiratore. È opportuno che quest’ultimo non tiri in modo affrettato , ma si accerti di aver avuto la
copertura necessaria prima di andare alla conclusione.
Non si deve dimenticare che la controfuga è un fondamentale di situazione per cui non c’è
nulla di scritto e le indicazioni date sono solo appunto delle indicazioni. Sarà compito di ogni
attaccante, quindi, leggere bene quello che sta accadendo ,spostandosi longitudinalmente e
trasversalmente al campo, occupando tutti gli spazi che dovessero aprirsi anche in modo
inaspettato ( è frequente che un 5 contro 4 si trasformi in 4 su 3 o in un 2 su 1 ) offrendo possibilità
di conclusione originali e varie.
DIDATTICA DELLA CONTROFUGA: IL 6 CONTRO 5 SENZA AVVERSARI
Per facilitare gli apprendimenti che sono alla base del contrattacco è opportuno iniziare dalla
esercitazione senza avversari. In questo modo si faciliterà notevolmente l’apprendimento dei
movimenti più corretti da inculcare nel giovane giocatore. Come già ricordato in precedenza qui si
vuole cercare solo di focalizzare l’attenzione sul 6 contro 5 che è la situazione classica di
controfuga manovrata.
In particolare con le controfughe 6 su 5 senza difensori si potrà facilmente approfondire gli
aspetti chiave di un buon contrattacco:
le aperture
il posizionamento finale
la preparazione della conclusione
la conclusione
55. IL 6 CONTRO 5 SENZA AVVERSARI: LE APERTURE
Il movimento di apertura riveste il compito fondamentale di trasporto della palla dalla difesa
all’attacco senza che lo stessi determini un rallentamento della azione con il rischio che la
situazione di vantaggio sfumi.
Da subito si deve inculcare che il fondamentale deve essere eseguito con altissima intensità.
Vari sono poi i movimenti di apertura che possono esser modulati ed insegnati.
I e II APERTURA: normalmente sono eseguite dai giocatori che partono dalla posizione di
difesa sull’avversario a 5 o 4 (parte destra) o sugli avversari a 1 o 2 ( parte sinistra ). Va eseguita
con alta intensità di nuoto e repentini cambi di direzione.
Nelle esercitazioni senza avversari è fondamentale curare i dettagli che saranno poi applicati
alle concrete situazioni di gioco.
PARTENZA: avviene con un forte colpo di gambe a trudgeon, cui segue una intensa fase di
nuoto rigorosamente a testa alta . Il giocatore deve comprendere subito di avere il compito di
aprire il gioco e, giunto ad una distanza ancora ridotta, deve eseguire un marcato cambio di
direzione verso l’esterno del campo allo scopo di allontanarsi dall’avversario semplificando il
passaggio.
FASI SUCCESSIVE: l’atleta deve leggere rapidamente la situazione che si va
concretizzando in campo e decidere in che modo indirizzare il successivo sviluppo del gioco :
utilizzare immediatamente una eventuale seconda apertura e oppure portare lui il pallone avanti ed
eseguire l’assist finale.
POSIZIONI FINALI : normalmente il giocatore che esegue la prima apertura raggiunge nel
posizionamento di un 6 contro 5 la seconda linea a destra se è partito dalla posizione di difesa
sull’avversario in zona 5 a sinistra nella situazione opposta. Le seconda aperture deve viceversa
proiettarsi sulla prima linea per favorire la salita della squadra e preparare la conclusione dei
compagni. Ovviamente sarà pronto anche a stringere verso la porta in tutte le situazioni in cui gli
avversari gli lascino, per scelta cosciente o per errore, lo spazio per andare lui stesso alla
conclusione.
CONSIDARAZIONI GENERALI : Le aperture svolgono un compito essenziale nello sviluppo
corretto del contrattacco . Debbono anticipare il gioco con grande intelligenza e capirne lo sviluppo
diventando in quel momento registi della propria squadra. Si vede spesso infatti come il gioco
venga sviluppato in verticale troppo affrettatamente , senza aspettare il compagno che sale da
dietro, vanificando l’azione e, cosa molto grave, esponendo la propria squadra al contrattacco
avversario. Le esercitazioni del 6 contro 5 debbono essere il più possibile variate al fine di
addestrare tutti i giocatori a questa importante fase di gioco.
58. APERTURA DEL ZONA 3 : Anche in questo caso si può dire che il giocatore deve,
se riesce a prendere il tempo al proprio avversario diretto, dirottarlo lateralmente per
mantenere un cospicuo vantaggio di traiettoria e raggiungere la linea dei due metri. È molto
probabile però che il giocatore debba svolgere compiti di prima apertura verso sinistra o
verso destra nel caso in cui il suo vantaggio non sia sfruttabile direttamente. Può anche
esserci la necessità di svolgere funzioni di seconda apertura per permettere alla prima
apertura di liberarsi velocemente della palla senza che il gioco venga rallentato. Tali
aperture, analogamente a quanto descritto per situazioni differenti, debbono avvenire ad
alta velocità di nuoto, ed essere caratterizzate da un repentino cambio di direzione. Anche
qui il giocatore deve leggere la situazione e rapidamente capire cosa è necessario fare per
favorire la salita della squadra senza interruzioni di continuità nello sviluppo del gioco
APERTURE DAL POSTO 3
59. APERTURA CENTRALE : In una moderna difesa il marcatore del centro boa rappresenta un
ruolo cardine non solo per la fase difensiva ma ha anche il compito di produrre superiorità
numerica nel ribaltamento della azione. Recenti studi tesi a approfondire i dispendi energetici dei
vari ruoli di una squadra di pallanuoto, hanno dimostrato come tale ruolo sia uno dei più faticosi
proprio per i compiti di alta intensità che è chiamato a svolgere. Ipotizzare infatti di aggredire il
centro boa avversario spesso caratterizzato da un’alta struttura fisico atletica ingaggiando con lui
la lotta tipica della linea dei due metri e successivamente essere il primo a riproporsi, percorrendo
peraltro le distanze maggiori, con alte intensità di nuoto dà subito l’idea del livello di impegno
psico-fisico che il ruolo richiede.
Egli deve essere sempre, scivolando intorno al C.B., in anticipo sulla palla o, in alternativa,
spingerlo in posizioni di campo non pericolose ( lontano dalla porta o fuori dallo specchio).
Nel momento in cui per effetto di una conclusione della squadra avversaria sta per
riconquistare la palla egli deve chiudere subito l’avversario e partire con decisione verso la porta
avversaria.
Posizione del corpo nella fase difensiva : orizzontale, azione di gambe bicicletta , braccio dx
sotto l’ascella dx avversario braccio sx a copertura del passaggio ( con palla in 1 o 2 , il contrario
con palla in 4 o 5), gambe rivolte verso la palla.
Partenza: sforbiciata a trudgeon sul dorso, taglio dell’avversario.
Traiettorie di nuoto nel trasferimento: nella situazione classica il marcatore del C.B. riceve
palla con apertura centrale dal portiere e porta la palla forte del fatto che i compagni avanti a lui
spostandosi con alta intensità gli apriranno lo spazio per il veloce trasferimento. In alternativa potrà
sfruttare le aperture descritte in precedenza e raggiungere la posizione sui 4 metri anche cercando
lui la conclusione in porta.
APERTURA
CENTRALE
60. DIDATTICA DELLA CONTROFUGA: IL 6 CONTRO 5 CON AVVERSARI
Naturale evoluzione delle esercitazioni senza sono le esercitazioni con avversari. In esse il
tecnico cercherà di rendere gli allenamenti il più possibile simili alle situazioni di gara, rendendoli
estremamente allenanti sia negli aspetti tecnici che in quelli tattici che , infine , in quelli fisio-
metabolici.
Come si vede esplicitamente dal filmato i comportamenti dei giocatori sono simili alle
esercitazioni senza avversari , ma con ritmi esecutivi e un livello di intensità generale molto più
alto.
6 CONTRO 5 CON AVVERSARI : VELOCITÀ DELLE APERTURE
Stante la caratteristica peculiare della controfuga che è quella di sorprendere gli avversari
sbilanciati per conquistare un vantaggio da sfruttare per la conclusione , il tentativo di portare la
palla, che è lo scopo che ci si prefigge con le aperture, non può che avere la caratteristica della
alta velocità di pensiero e di esecuzione.
Le nuotate prevalenti saranno:
il trudgeon nella fase di partenza
lo stile libero testa alta
il dorso testa alta
la protezione della palla con il corpo e l’anticipo del fallo
la protezione della palla con lo scivolamento dietro
Il giocatore all’apertura deve inoltre avere grandi doti di anticipazione. In particolare è
essenziale che sappia prima di entrare in possesso della palla dove è il vantaggio, dove sono i
suoi compagni e gli avversari e quali potranno essere i possibili sviluppi della azione offensiva.
Inoltre è indispensabile che abbia doti di regista nel senso che dovrà capire subito se
accelerare al massimo la circolazione della palla servendo compagni avanzati o rallentare la sua
azione per dare modo alla squadra, e in particolare a chi porta il vantaggio, di salire.
Dovrà capire inoltre se, una volta servito il compagno, continuare a seguire il gioco oppure
preoccuparsi soltanto della chiusura del possibile contro attacco avversario.
61. 6 CONTRO 5 CON AVVERSARI : I DIROTTAMENTI
Anche di questo aspetto si è già più volte parlato nei capitoli precedenti. Il dirottamento è
quel fondamentale tecnico e tattico con il quale il giocatore si stacca dal suo controllare
conquistando uno spazio che potrà essere efficacemente usato per lo sviluppo di azioni
successive.
Si esegue premendo con le spalle e le anche sull’avversario, spostandolo lateralmente per
poi facendo perno su un braccio (il destro per un cambio a destra il sinistro per un cambio a
sinistra)cambiare repentinamente direzione verso la direzione opposta. È un fondamentale efficace
sia per le aperture che per portare un vantaggio fin dove possibile, anche sui due metri per una
conclusione in porta.
È superfluo sottolineare che tutto deve essere eseguito con altissima velocità esecutiva e
grande padronanza dei gesti tecnici.
POSIZIONI FINALI ,CONCLUSIONE E CHIUSURA DELLA CONTROFUGA
AVVERSARIA
In linea di principio le posizioni finali di una controfuga manovrata 6 contro 5 somigliano a
quelle della superiorità numerica classica. Il punto è che le stesse debbono essere raggiunte e
questa non è cosa facile. È importante che i giocatori capiscano la necessità di occupare gli spazi
velocemente, raggiungendo la linea dei due metri con 3 /4 giocatori.
In questo modo la superiorità che arriva da dietro ha lo spazio idoneo ad avanzare e ad
ottenere la possibilità di una incisiva conclusione in porta.
A proposito di spazi occupati, è opportuno ricordare che il giocatore non solo deve essere
pronto a avanzare ma, anche, a spostarsi lateralmente, per occupare le posizioni più idonee alla
conclusione. In generale si può affermare che tutti i giocatori debbono essere pronti sia ad andare
alla conclusione che a preparare la conclusione dei compagni.
Posizioni di arrivo
con palla
Sui 2 metri a destra
62. ANALISI DEL COMPORTAMENTO GIOCATORE SUI 2 METRI A DX
Il giocatore sui 2 metri a destra è spesso quello che ha portato palla per effetto di una sua
apertura. Deve quindi cercare di scaricare , dopo avere aggredito lo spazio e attratto i difensori su
di se, la palla su un giocatore meglio piazzato e chiudere la possibile ripartenza degli avversari . È
ovvio che i suoi comportamenti saranno molto diversi se la sua caratteristica è quella di essere un
destro oppure un mancino. In particolare se è un destro si trova in una posizione non facile e
deve capire subito se l’opzione degli avversari è proprio quella di lasciare maggiore spazio a lui
chiudendo tutti i suoi compagni .in questo caso dovrà essere pronto ad accentrarsi per cercare
maggiore angolo per il tiro in porta. Se la palla viene portata dal giocatore di fascia opposta o
proviene da dietro il suo comportamento sarà quello di tenere la sua posizione e aggredire lo
spazio nel caso in cui si apra la possibilità di cercare la conclusione in porta. La palla deve essere
tenuta alta con grande intensità e si deve mantenere la possibilità di scaricare sui compagni e
scivolare in tutte le direzioni.
posizioni di arrivo
con palla sui
2 metri a sx
63. ANALISI DEL COMPORTAMENTO GIOCATORE SUI 2 METRI A SX
Anche lui come il suo compagno sulla fascia opposta porta spesso palla sui due metri per
effetto di una sua apertura. Anche qui è opportuno che attragga l’attenzione su di se per poi
scaricare su un suo compagno che in questa maniera viene messo nelle condizioni di tirare con
grandi possibilità di successo, ed essere pronto a chiudere la ripartenza della squadra avversaria.
Ha il vantaggio di essere , se come probabile si tratta di un destro, di trovarsi dalla parte buona, e
di essere quindi facilitato nello svolgimento di questo compito. Anche in questo caso se la palla
viene portata dal giocatore di fascia opposta o proviene da dietro il suo comportamento sarà quello
di tenere la sua posizione e aggredire lo spazio nel caso in cui si apra la possibilità di cercare la
conclusione in porta. La palla deve essere tenuta alta con grande intensità e si deve mantenere la
possibilità di scaricare sui compagni e scivolare in tutte le direzioni.
ANALISI DEL COMPORTAMENTO DEI GIOCATORI SUI PALI
Se c’è un segreto per l’organizzazione di una differenza numerica vincente ebbene questo è,
probabilmente, legato al comportamento dei giocatori sui pali. Essi debbono tentare di sfruttare
anche il minimo vantaggio portandolo fino sui 2 metri; in questo modo daranno profondità al gioco
aprendo spazi a chi viene da dietro. Inoltre debbono sempre partecipare attivamente al gioco
mantenendo alta la tensione esecutiva dei fondamentali tecnici ( bicicletta , braccia pressione ,
scivolamenti nello spazio, deviazioni al volo ); saranno quindi sempre pronti alla conclusione e
attireranno attenzione dei difensori aprendo opportunità ai compagni.
ANALISI DEL COMPORTAMENTO GIOCATORE SUI 4 METRI
La seconda linea sarà incisiva se la squadra ha fatto per intero il proprio dovere tattico, con
azioni profonde e mantenendosi corta ed aggressiva. Spesso sono le zone sui 4 metri occupate
dal marcatore del centro boa sulla base di quello che si è descritto in precedenza. Se è il giocatore
che arriva da dietro a portare palla dovrà mantenere alta aggressività , palla alta con finte e
scivolamenti in avanzamento decise e analisi visiva della situazione e capacità di decisione rapida
per la conclusione in porta o per scaricare su un compagno. Se la palla è portata dai giocatori
esterni a sx o dx egli dovrà essere sempre pronto a occupare gli spazi con azioni di scivolamento
laterali o in avanzamento. È sempre molto importante che il giocatore si accerti della copertura da
parte dei compagni prima della sua conclusione in porta.