4. Norme
forti regole implicite
che guidano le interazioni
all’interno di un gruppo
Si riferiscono
• al comportamento
• all’aspettativa
• all’apprezzamento
Si basano
• su valori
• sull’apprezzamento di un
determinato
comportamento
Funzione
• facilitare e regolare il modo di
essere nel gruppo
• aiutare il gruppo a
raggiungere i propri obiettivi
Origine
• dalle aspettative dei membri del
gruppo
• dalle linee guida implicite ed
esplicite dei membri influenti del
gruppo e del leader del gruppo
5. Norme
Legate al processo e alle fasi del gruppo
Alcune norme possono essere utili
all’inizio del processo del gruppo ma
diventare deleteree quando il processo
è a un livello successivo, poiché
rischiano di congelare lo sviluppo del
gruppo.
Alcune sono salutari e utili a
portare avanti il processo del
gruppo rivolto all’obiettivo,
altre ostacolano tale
processo.
6. Norme
Spesso regolano la vita del
gruppo a livello inconscio
Le norme spesso regolano la
vita del gruppo a un mero
livello inconscio ed estranei o
nuovi arrivati possono aiutare
a rilevare quali sono le norme
esistenti nel gruppo
Loro possibile contraddittorietà
Alcune norme di gruppo
desiderate possono risultare
contraddittorie con alcune già
esistenti in altri ambienti (o
situazioni).
Talvolta possono coesistere
norme contraddittorie nel
medesimo gruppo.
7. Tabù
Gli apprezzamenti negativi si riferiscono a un comportamento
che deve essere evitato.
Quando l’imposizione di evitare un determinato
comportamento è particolarmente forte, siamo di fronte a un
tabù.
8. Compito per il leader del gruppo o facilitatore
• Essere cosciente della propria influenza come ruolo di modello
• Individuare le norme di gruppo esistenti e la cultura del gruppo
• Esplicitare al gruppo le norme implicite e mettere in discussione col gruppo la loro
desiderabilità
• Indirizzare il proprio comportamento sulla base delle norme che si desidera siano
da guida per il proprio gruppo: vivere tali norme è dare l’esempio. Instaurare una
situazione che sia esemplare della norma che vogliamo trasmettere.
10. La maturità di un gruppo può essere misurata a partire
dalla abilità che dimostra nella gestione del
comportamento deviante.
Ivonne Agaziarian
11. Se
un comportamento non può essere tollerato,
sarà espulso dal gruppo
e
verrà identificato altrove
IdentificazioneProiettivadiGruppo
Possibilità esterne
(consulente esterno) o
terapista
Il leader in carica
(terapista, team leader)
Un membro del gruppo
(capro espiatorio o con un
ruolo simile) con la più alta
valenza per quel ruolo
IDENTIFICAZIONE
IN
12. Il modello del conflitto focale di gruppo
di
Whitaker e Leiberman
Ciò che è osservabile è una risposta comportamentale (o
comportamento).
Ciò che osserviamo come risposta a livello di gruppo è la
risoluzione di un conflitto a livello emozionale e mentale.
13. Alcune storie...
• Animali pericolosi nello zoo
• Film e i loro finali
• Il caffè è imbevibile...
• Le direzioni stradali riacquistano attenzione
• Le “soap” dell’aula insegnanti
Ilconflittofocaledigruppo
14. Il conflitto focale di gruppo
Whitaker e Leiberman
VOLERE, DESIDERIO
Motivo di disturbo
PAURA, TIMORE
Motivo di reazione
RISPOSTA
COMPORTAMENTALE
Come soluzione del conflittoSoluzione
abilitante
Soluzione
restrittiva
15. Come riconosco la presenza di un conflitto?
Sensazione di fastido
percepiamo che c’è qualcosa
che non va
Notiamo che quasi tutto
il gruppo ne è coinvolto
Persistenza
Inappropriatezza
Ilconflittofocaledigruppo
16. Come gestisco tale conflitto?
Affrontarlo o no?
Talvolta comprenderne
la presenza è sufficiente
Cercare di ridurre la paura
Rendere manifesto il
comportamento desiderato e
osservarne l’effetto
Ilconflittofocaledigruppo